venerdì 12 marzo 2010

Precious - Based on the novel "Push" by Sapphire

Duro, difficile, commovente. Mai retorico o banale. Vero e crudo.
Abusi, incesto, violenza, analfabetismo, malattia, istruzione, speranza.
Tutto questo e molto di più nel film-caso dell'anno, a ragione vincitore di vari premi al Sundance Film Festival e di 2 Oscar (sceneggiatura non originale e attrice non protagonista alla superba Mo'Nique, l'orribile madre della protagonista).
Orgoglio della comunità nera, prodotto da Oprah Winfrey e Tyler Perry, è il fiore all'occhiello del cinema indipendente contemporaneo.
Una storia rischiosa, che non tutti avrebbero avuto il coraggio di trasporre per il grande schermo.
Per fortuna l'hanno fatto.
Per aver fatto recitare bene Mariah Carey, poi, si merita ancora più applausi.
Attendiamo una distribuzione italiana al più presto.

1 commento:

Anonimo ha detto...

VISTO!!!!

WOW! BELLO! tocca vari tasti, lasciandoti diversi sapori. Alla fine del film esci con una strana percezione di gioia, nonostante si parli di una storia terribile. La violenza non è mai gratuita ma tutto appare filtrato dalla mente di Precious (Dove spesso anche lo stesso spettatore viene proiettato, come sorta di protezione). Un rifugio per "non sentire" e "non vedere" dove Finalmente la protagonista si vede felice.

E' un film documentario e forse per questo non ho pianto ma ho "assistito" alla cruda realtà senza essere trascinato nel vortice (o forse è solo un'autodifesa)! ...non un film alla "The pursuit of HappYness" insomma, anche se in molto punti lo ricorda. Le cose che càpitano (e quelle che si vengono a sapere) in questo film sono così incredibili che stenti a crederlo. E' proprio vero che siamo programmati per adattarci a tutto, quando Precious comincia a raccontare abusi e soprusi, sembra parli dell'ultimo film visto la sera prima. Agghiacciante!

Il linguaggio è importantissimo, lo slang è quasi incomprensibile e i sottotitoli sono d'obbligo. E' un inglese davvero lontano da quello che potremmo conoscere, ma, anche se non direttamente intellegibile, contribuisce a catapultarti nella realtà che la protagonista è costretta a vivere ogni giorno. Non solo in famiglia, ma anche nel microambiente esterno (scuola-silenzi-amicizie-bulli) che la circonda, non mancano razzismo, ignoranza totale, povertà e degrado fino allo schifo.

Mariah mi è piaciuta molto, anche solo per il fatto di aver accettato questa parte e di apparire con il suo vero viso ^_^ e confermo le dicerie, le si vedono i BAFFI!