lunedì 1 marzo 2010

Non è un Paese per Gay

Facendo colazione stamane, un biscotto Grancereale mi è andato di traverso mentre guardavo la tv ed il consueto passaggio di trailer sulle nuove uscite cinematografiche.
Ero già a conoscenza dell'orrido titolo italiano (ma ormai dovremmo esserci abituati, vedi "Se mi lasci ti cancello" su tutti) scelto per il nuovo film di Jim Carrey, ovvero "Colpo di Fulmine - Il Mago della Truffa", roba da accapponare la pelle (non si capisce: è un film d'azione o tratta di una love story? C'entra la Tatangelo o Giò Di Tonno? Domande senza risposta, apparentemente).
In originale, infatti, il titolo è semplicemente "I love you Philip Morris", che non è quello delle sigarette, ma il personaggio interpretato da Ewan McGregor (Ave!), oggetto del desiderio di Jim Carrey nel film.
Ora, non solo il titolo è fuorviante e distorce completamente la vera anima del film (l'amore tra i due compagni di cella), ma anche il suddetto trailer compie un'epurazione coi fiocchi, cancellando totalmente il personaggio di McGregor (mai menzionato o mostrato in quasi un minuto e mezzo, nonostante sia il co-protagonista), ergo la componente gay della pellicola.
Il fatto che si tratti di un breve spot, dirà qualcuno, esime dal farne un caso tragico e dall'uso di paroloni avventati come censura, arretramento culturale e civile, omofobia addirittura (anche se, a mio avviso, ci stanno tutte).
Nessuno però potrà dire che sia una coincidenza il fatto che una commedia apertamente gay (perché di un amore omosessuale tratta!), in Italia, venga ridotta, almeno nel trailer, ad un'insensata storia di truffa ed imbrogli.
Così si inganna il pubblico, viene presentato un prodotto che in realtà è diverso da com'è stato concepito e realizzato, viene offesa l'intelligenza di chi il cinema lo fa e lo vuole vedere sul serio.
Queste tristi mosse distributive, al fine di accaparrarsi un pubblico più vasto ("altrimenti andrebbero a vederlo solo i gay", secondo le logiche commerciali italiane), finiranno soltanto per creare due reazioni: indignazione, da parte di chi sa bene di cosa tratta il film e vuole vederlo in quanto appassionato di cinema e dotato di intelligenza; disgusto, da parte del penoso pubblico medio che va a vedere i film di Michael Bay pensando sia cinema d'autore e che, convinto che si tratti dell'ennesima commedia scanzonata di Jim Carrey, appena quest'ultimo bacerà con entusiasmo il suo partner sulla scena, si scatenerà in commenti e urla all'interno della sala tipo: "Oh, ma che sono froci??", "Ma che schifo, si baciano" o anche "Brutti culattoni", un campionario degno dei tempi che corrono.
Ma la colpa non è di questi individui, poveretti, nati loro malgrado con qualche cromosoma in meno, ma del sistema culturale italiano che non si impegna minimamente a cambiare (tranne sporadici casi), anche nelle piccole cose come questa, l'imperante ideologia da Medioevo che ammorba da ormai troppo tempo il Paese e di cui non si vede la benché minima luce alla fine del tunnel.

Meglio godersi il trailer originale.


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