venerdì 5 febbraio 2010

La Prima Cosa Bella

Senza se e senza ma, uno dei film italiani più belli degli ultimi anni.
Sicuramente il più sentito ed emozionante di Virzì, autore intenso ed onesto verso il pubblico, caso raro ai giorni nostri.

La storia semplice e toccante diviene profondissima e "necessaria" (come le origini e gli affetti di ognuno), senza mai cadere nel banale o nel patetico, un rischio che poteva oggettivamente presentarsi quando si parla di ritorni a casa, lutto e ricerca di sé.
Il regista livornese mette del suo (e si vede), dirigendo con lampante freschezza e genuino talento i suoi bravissimi attori, in primis Micaela Ramazzotti (qui alla sua consacrazione), Valerio Mastandrea (sempre bravissimo e qui particolarmente dolente) ed una straordinaria Stefania Sandrelli, in un ruolo cucitole perfettamente addosso attraverso il quale esprime in toto la sua vitalità (paradossalmente, visto il destino che l'attende).
Plauso anche a Claudia Pandolfi, mai così vera ed intensa: la scena in cui rimprovera al fratello maggiore l'assenza e il distacco per tanti anni è straziante.
E l'accento toscano esibito dagli attori, tutti romani doc (tranne la Sandrelli che è viareggina), è piacevole e mai forzato: grazie ad esso la vicenda diventa ancor più intima e personale.
Si piange e si ride allo stesso tempo: personalmente non ricordo un film che provocava lo stesso effetto. Sarà banale, ma l'Italia ha bisogno di questi film, di questi artisti e di queste storie. Chapeu!



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