mercoledì 31 dicembre 2008

Another Year Has Gone By - Musica, Il Meglio del 2008 (Part 1)

Ed eccoci al meglio dell'anno, musically speaking.
Sicuramente il 2008 è stato all'insegna delle nuove voci, talenti esordienti, breakthrough artists ed innovatori. Che provenissero da programmi televisivi (nostrani e stranieri), dalla prolifica Gran Bretagna o dalle discoteche più all'avanguardia, i debuttanti di quest'anno hanno dato filo da torcere alle vecchie glorie della musica internazionale, spesso mettendole in ombra.
E portando una piacevolissima aria fresca in un panorama forse troppo stantio.


15.
Skin - "Tear Down These Houses"

La canzone, tratta dal film "Parlami d'amore" di Silvio Muccino (unica cosa decente della pellicola, tra l'altro), è una collaborazione tra la rediviva Skin ed il compositore italiano Andrea Guerra (quello de "La finestra di fronte", per intendersi).
Il risultato è un pezzo rock classico ed imponente, che la voce "sporca" di Skin (affascinante come sempre) rende arrabbiato, struggente e dannato allo stesso tempo, grazie anche alle bellissime lyrics.
DOLENTE.


14.
Laura Pausini - "Invece No"

Non essendo notoriamente un estimatore (usando un eufemismo) della cantante di Solarolo, il suo ritorno ha segnato una piacevole sorpresa (o è sempre l'effetto dell'insolazione?).
Mantenendosi sempre sui classici toni melodrammatici, stavolta però la canzone colpisce per intensità e trasporto, in un crescendo che ne fa un pezzo molto sentito e adatto non (esclusivamente) per la fine di un amore, ma per una perdita altrettanto intima e dolorosa: quella di una persona cara, come una nonna scomparsa o un amico lontano.
STRAZIANTE.


13.
Hercules & Love Affair - "Blind"

Vera e propria sorpresa nell'ambito dance di quest'anno.
Sonorità alternative rapiscono al primo ascolto, mentre l'affascinante voce di Antony Hegarty sembra d'altri tempi, in un contrasto retrò/techno azzeccatissimo.
Accompagnato da uno dei migliori video realizzati quest'anno (ambientato nella Roma pagana, un vero e proprio orgasmo visivo), il pezzo è di una originalità unica, adatto sia per i dancefloors che per i solitari momenti in macchina.
AMMALIATRICE.


12.
P!nk - "So What"

Il ritorno di una delle popstar/rockstar (come si definisce lei stessa nella canzone) più dissacranti del panorama musicale ci regala un pezzo estremamente scanzonato, spensierato ed orecchiabilissimo.
Sicuramente avrà fatto di meglio, ma P!nk centra sempre l'obiettivo e la sua energia è contagiosa.
Ideale per chi vuole sfogarsi e sbrigliarsi dalle persone "nocive"; da cantare a squarciagola.
LIBERATORIA.


11.
Katy Perry - "I Kissed A Girl/"Hot N Cold"

L'esordiente Katy Perry ammicca (furbetta) al lesbo-chic, creando un vero e proprio tormentone fintamente trasgressivo.
A noi piace invece per lo stile burlesque e il misto innocenza-malizia. Oltre che per il suo "cherry chap stick"!
Ben confezionato anche il secondo singolo, divertente come il video che lo accompagna.
Non sarà un'artista fondamentale, ma intrattiene e provoca momenti di assoluta ilarità quando viene cantata in gruppo o in discoteca. Provare per credere!
SCACCIAPENSIERI.


10.
Madonna - "4 Minutes"/"Give it 2 Me"/"Miles Away"

Sicuramente ci saremmo aspettati di più dal ritorno di sua maestà: lo stile dell'album "Hard Candy" sa fin troppo di mossa commerciale per accaparrarsi un pubblico (quello americano) che la snobba da tempo. Ha voluto seguire una scia invece di anticiparla (come fa di solito) e il risultato è ovviamente forzato e prevedibile, nonostante (o forse proprio per questo) lo stuolo di producers e artisti black chiamati a raccolta (Justin Timberlake, Timbaland, Pharrell e Kanye West).
Questo comunque non significa che non apprezziamo lo sforzo: più che la truzzissima "4 Minutes", la canzone veramente madonnara quest'anno è stata "Give it 2 Me" (penalizzata da un video oggettivamente brutto), forse la più innovatrice del disco. Ritmo incalzante, con influenze ska-techno e un motivo impossibile da dimenticare.
E la bellissima ballad "Miles Away" (purtroppo senza un video), intimista ed intensa, ci regala le emozioni alle quali Madge ci aveva abituati all'epoca di "Ray of Light" (il suo capolavoro, finora insuperato).
STILOSA.


9.
Cluster - "Il Pescatore"/"Enjoy The Silence"

Anche se non usciti come singoli e sebbene il gruppo non sia esattamene mainstream, le cover di De Andrè e dei Depeche Mode realizzate dai mitici cinque di Genova sono state veri e propri fulmini a ciel sereno. Che hanno colpito inaspettatamente durante una trasmissione televisiva (X Factor) per poi divenire legittimi tormentoni ("PESCA-PESCA-PESCA RISO" e la chitarra elettrica di Letizia, solo per citarne alcuni) tra i fans più sfegatati, facendo nascere un amore sviscerato per questo gruppo, rivelazione di autentico talento, gioia per la musica, versatilità, eclettismo, sintonia e strabordanti emozioni. Il resto è storia.
GENIALE.


8.
Adele - "Chasing Pavements"

Una delle più belle nuove voci del panorama europeo si è felicemente palesata quest'anno dopo che la Gran Bretagna già ci aveva regalato perle artistiche come Amy Winehouse e Leona Lewis.
Il pezzo è di rara intensità, reso perfettamente dalla voce ruvida, possente e senza tempo di Adele, che canta di continuare ad andare avanti, nonostante la via d'uscita sia buia, intrappolata nella desolazione di un amore travagliato.
Potente come un pugno allo stomaco, delicata e fragile come una scultura di ghiaccio, fredda e passionale come un abbraccio in inverno.

Speriamo non sia solo una meteora.
MALINCONICA.


CONTINUA...

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