mercoledì 31 dicembre 2008

Pimp My Wedding

Che Clemente Russo fosse un esemplare raro di Homo Truzzis Sbruffonis era notorio alla stragrande maggioranza della popolazione (basti vedere la sua performance alle ultime Olimpiadi).
Nonostante questo (e la sua grammatica), l'idolatria per tale personaggio strabordava e raggiungeva vette inimmaginabili (oniriche, perfino).

Ora, scoprire che ha sposato la sorella cessa dei
Maddaloni (famosissimi judoka, mi suggeriscono; la specialità non è importante comunque), vista anche in studio alla finale de "La Talpa" (quella con troppo cerone, troppe lampade e troppa tinta), è già di per sé sconvolgente.
Vedere lo stile del matrimonio e degli outfit è stato il colpo di grazia.
Un misto tra magnaccia italo-americano, Snoop Dogg vomitato, mafia russa e cafonaggine strizzata. Il barboncino sacrificato al collo di lui e lo scettro da Jafar di Marcianise chiudono in bellezza la cornice trash. Notare inoltre la tinta di uguale tonalità degli sposi.
Tutto all'unisono, insomma.
Lo stilista napoletano Gianni Molaro (avanguardia pura) definisce il tutto "chic, all'insegna della luminosità e dell'energia"...
In una città rappresentata dalla Jervolino, da D'Alessio e da "Un posto al sole", è naturale avere un'idea un po' distorta di eleganza.


Another Year Has Gone By - Musica, Il Meglio del 2008 (Part 1)

Ed eccoci al meglio dell'anno, musically speaking.
Sicuramente il 2008 è stato all'insegna delle nuove voci, talenti esordienti, breakthrough artists ed innovatori. Che provenissero da programmi televisivi (nostrani e stranieri), dalla prolifica Gran Bretagna o dalle discoteche più all'avanguardia, i debuttanti di quest'anno hanno dato filo da torcere alle vecchie glorie della musica internazionale, spesso mettendole in ombra.
E portando una piacevolissima aria fresca in un panorama forse troppo stantio.


15.
Skin - "Tear Down These Houses"

La canzone, tratta dal film "Parlami d'amore" di Silvio Muccino (unica cosa decente della pellicola, tra l'altro), è una collaborazione tra la rediviva Skin ed il compositore italiano Andrea Guerra (quello de "La finestra di fronte", per intendersi).
Il risultato è un pezzo rock classico ed imponente, che la voce "sporca" di Skin (affascinante come sempre) rende arrabbiato, struggente e dannato allo stesso tempo, grazie anche alle bellissime lyrics.
DOLENTE.


14.
Laura Pausini - "Invece No"

Non essendo notoriamente un estimatore (usando un eufemismo) della cantante di Solarolo, il suo ritorno ha segnato una piacevole sorpresa (o è sempre l'effetto dell'insolazione?).
Mantenendosi sempre sui classici toni melodrammatici, stavolta però la canzone colpisce per intensità e trasporto, in un crescendo che ne fa un pezzo molto sentito e adatto non (esclusivamente) per la fine di un amore, ma per una perdita altrettanto intima e dolorosa: quella di una persona cara, come una nonna scomparsa o un amico lontano.
STRAZIANTE.


13.
Hercules & Love Affair - "Blind"

Vera e propria sorpresa nell'ambito dance di quest'anno.
Sonorità alternative rapiscono al primo ascolto, mentre l'affascinante voce di Antony Hegarty sembra d'altri tempi, in un contrasto retrò/techno azzeccatissimo.
Accompagnato da uno dei migliori video realizzati quest'anno (ambientato nella Roma pagana, un vero e proprio orgasmo visivo), il pezzo è di una originalità unica, adatto sia per i dancefloors che per i solitari momenti in macchina.
AMMALIATRICE.


12.
P!nk - "So What"

Il ritorno di una delle popstar/rockstar (come si definisce lei stessa nella canzone) più dissacranti del panorama musicale ci regala un pezzo estremamente scanzonato, spensierato ed orecchiabilissimo.
Sicuramente avrà fatto di meglio, ma P!nk centra sempre l'obiettivo e la sua energia è contagiosa.
Ideale per chi vuole sfogarsi e sbrigliarsi dalle persone "nocive"; da cantare a squarciagola.
LIBERATORIA.


11.
Katy Perry - "I Kissed A Girl/"Hot N Cold"

L'esordiente Katy Perry ammicca (furbetta) al lesbo-chic, creando un vero e proprio tormentone fintamente trasgressivo.
A noi piace invece per lo stile burlesque e il misto innocenza-malizia. Oltre che per il suo "cherry chap stick"!
Ben confezionato anche il secondo singolo, divertente come il video che lo accompagna.
Non sarà un'artista fondamentale, ma intrattiene e provoca momenti di assoluta ilarità quando viene cantata in gruppo o in discoteca. Provare per credere!
SCACCIAPENSIERI.


10.
Madonna - "4 Minutes"/"Give it 2 Me"/"Miles Away"

Sicuramente ci saremmo aspettati di più dal ritorno di sua maestà: lo stile dell'album "Hard Candy" sa fin troppo di mossa commerciale per accaparrarsi un pubblico (quello americano) che la snobba da tempo. Ha voluto seguire una scia invece di anticiparla (come fa di solito) e il risultato è ovviamente forzato e prevedibile, nonostante (o forse proprio per questo) lo stuolo di producers e artisti black chiamati a raccolta (Justin Timberlake, Timbaland, Pharrell e Kanye West).
Questo comunque non significa che non apprezziamo lo sforzo: più che la truzzissima "4 Minutes", la canzone veramente madonnara quest'anno è stata "Give it 2 Me" (penalizzata da un video oggettivamente brutto), forse la più innovatrice del disco. Ritmo incalzante, con influenze ska-techno e un motivo impossibile da dimenticare.
E la bellissima ballad "Miles Away" (purtroppo senza un video), intimista ed intensa, ci regala le emozioni alle quali Madge ci aveva abituati all'epoca di "Ray of Light" (il suo capolavoro, finora insuperato).
STILOSA.


9.
Cluster - "Il Pescatore"/"Enjoy The Silence"

Anche se non usciti come singoli e sebbene il gruppo non sia esattamene mainstream, le cover di De Andrè e dei Depeche Mode realizzate dai mitici cinque di Genova sono state veri e propri fulmini a ciel sereno. Che hanno colpito inaspettatamente durante una trasmissione televisiva (X Factor) per poi divenire legittimi tormentoni ("PESCA-PESCA-PESCA RISO" e la chitarra elettrica di Letizia, solo per citarne alcuni) tra i fans più sfegatati, facendo nascere un amore sviscerato per questo gruppo, rivelazione di autentico talento, gioia per la musica, versatilità, eclettismo, sintonia e strabordanti emozioni. Il resto è storia.
GENIALE.


8.
Adele - "Chasing Pavements"

Una delle più belle nuove voci del panorama europeo si è felicemente palesata quest'anno dopo che la Gran Bretagna già ci aveva regalato perle artistiche come Amy Winehouse e Leona Lewis.
Il pezzo è di rara intensità, reso perfettamente dalla voce ruvida, possente e senza tempo di Adele, che canta di continuare ad andare avanti, nonostante la via d'uscita sia buia, intrappolata nella desolazione di un amore travagliato.
Potente come un pugno allo stomaco, delicata e fragile come una scultura di ghiaccio, fredda e passionale come un abbraccio in inverno.

Speriamo non sia solo una meteora.
MALINCONICA.


CONTINUA...

martedì 30 dicembre 2008

Looking Back

Il 2008 in immagini.


Gennaio: muore Heath Ledger in seguito ad un'overdose di farmaci. L'intero mondo dello spettacolo (e non solo) è sconvolto.


Gennaio: cade il governo Prodi. L'opposizione festeggia con mortadella e spumante.

È il Parlamento, bellezza.



Marzo: la rivolta (pacifica) dei monaci tibetani e la repressione cinese.

La libertà d'espressione affogata nel sangue.



Aprile: Berlusconi vince le elezioni politiche.

L'Italia si getta nuovamente nelle fauci del caimano.



Maggio: la Corte Suprema della California (dopo il Massachussets nel 2004) definisce anticostituzionale la legge che proibisce i matrimoni tra individui dello stesso sesso.

Di lì a poco migliaia e migliaia di statunitensi (famosi e non) celebreranno finalmente le loro unioni.



Luglio: dopo quasi sette anni di prigionia, Ingrid Betancourt viene liberata.

L'ostaggio delle Farc diviene il simbolo della speranza in un mondo migliore.




Agosto: l'Italia alle Olimpiadi.

Le medaglie d'oro più emozionanti: Alex Schwazer (Marcia), Federica Pellegrini (200 metri sl) e Valentina Vezzali (Scherma).



Ottobre: in seguito all'approvazione in Parlamento della legge Gelmini, l'Italia è invasa da un copioso e straordinario movimento studentesco di protesta.

Purtroppo i facinorosi non mancano mai. Le scene viste in Piazza Navona a Roma sono vergognose.



Novembre: Barack Obama è il 44° presidente degli Stati Uniti.

Cambiamento la sua parola chiave. È già leggenda.

Speriamo mantenga le promesse.



Novembre: con un referendum, la popolazione californiana aderisce alla Proposition 8 che abolisce i matrimoni tra persone dello stesso sesso.

Il sogno è durato poco. La strada dei diritti è irta di ostacoli.



Novembre: gli attacchi terroristici a Mumbai scuotono un'area già martoriata dagli scontri tra civiltà.

La paura degli attentati risorge in tutto il mondo. Già ribattezzato l'11 settembre indiano. Centinaia i morti.



Dicembre: il Vaticano dice "NO" all'ONU riguardo alla depenalizzazione dell'omosessualità nei Paesi dove questa è ancora perseguita e punita con la pena di morte.

Un altro esempio di tolleranza e amore verso il prossimo.

Amen.



domenica 28 dicembre 2008

Another Year Has Gone By - Musica, Il Peggio del 2008 (Part 2)

...

7.
Jovanotti - "Fango"/"A Te"/"Safari"/"Come Musica"

Qualcuno ci liberi da questo squinternato filastroccaro stonato, che nel 2008 ha raggiunto l'apice della presunzione ergendosi a cantante d'autore.
Finché cantava di voler andare a casa o di raggi di sole era sopportabile, ma negli ultimi anni le troppe canne gli devono aver dato alla testa (e all'ego).
Insopportabile come la sua liSca, la caterva di singoli estratti dal suo album "ispirato" ci ha sfinito da gennaio a dicembre. "A Te", in particolare, è di una banalità sconcertante, una letterina mielosa che potrebbe benissimo aver scritto la figlia (o Checco Zalone!), un'accozzaglia di rime baciate e ripetizioni insulse. Le canzoni d'amore sono ben altre.
Per non parlare di "Safari", un malriuscito tentativo di trasmettere il disagio dei nostri tempi e la riscoperta della natura.

Il disagio è solo quello delle nostre orecchie.


6.
Coldplay - "Viva la Vida"

A parer mio il gruppo più sopravvalutato degli ultimi dieci anni.
Una nenia infinita, martellante per mesi e mesi, ha decretato il mio rigetto assoluto per la band inglese. Mi dispiace, ma è più forte di me. Pur riconoscendo il loro successo internazionale (quest'anno più che mai confermato), sono intollerante a Chris Martin e soci.
La sua voce è deprimente e tediosa, le canzoni non mi trasmettono la minima emozione e, anzi, non le distinguo da quanto mi paiono tutte uguali. Forse salvo "Violet Hill".
Tutto il resto è noia.



5.
Vasco Rossi - "Il Mondo Che Vorrei"/"Gioca Con Me"

Eccolo, è tornato!
Anche lui nel 2008 si è preso la briga di ricomparire per la gioia di milioni di fans.
Peccato che stavolta era solo la brutta copia di se stesso (ed è già tutto un dire), non sapendo che direzione prendere dopo "Buoni o Cattivi": se quella "arrabbiata/di protesta" o quella "rewind/cazzeggio".
Le ha imboccate entrambe, non azzeccandone una.
Il singolo apripista (neanche un grande successo alla fine) è l'ennesimo sfogo di rabbia contro una società ipocrita, perbenista, corrotta, ecc. ecc... Sì vabbè, almeno questo si capiva dalle parole impastate ed urlate peggio del solito. Sforzo inutile.
Per non parlare del secondo pezzo, assolutamente imbarazzante e ridicolo: sentirlo ammiccare come se avesse vent'anni alla solita ganza è stato veramente il colpo di grazia (idem per il video, dove il protagonista è... il LATO B di una ragazza in jeans! Mah!).
Non si sa se sia peggio la versione di eterno ribelle o di eterno playboy; certo è che Vasco è definitivamente patetico, scaduto ed ormai superato come i suoi completini di jeans e pelle. Non riesce neanche più ad essere convincente con i suoi ululati e le sue mani al cielo.
Villa Arzilla attende!


4.
Cesare Cremonini - "Dicono Di Me"

Altro autocandidatosi al rango di cantautore impegnato.
Con un passato in Vespa e una faccia del genere, a chi la vuol dare a bere.
Non si capisce davvero il motivo della sua esistenza artistica, le sue canzonette durano il tempo di un happy hour ed il suo carisma è pari a quello dell'iguana dell'amico e bassista Ballo, altro reduce dei Lùnapop.
Come recita il testo: "Ecco perché nessuno sa"... come mai la gente (poca) continui ad acquistare i suoi cd.


3.
Tricarico - "Vita Tranquilla"

Premio della critica all'ultimo Festival di Sanremo, purtroppo per me è un "No!".
Questa cacofonia di terz'ordine, scelleratamente "cantata" in modo vergognoso, al cui confronto gli spasmi da cornacchia di Britney sono musica celestiale, ha reso ancor più odioso un personaggio già insopportabile ai tempi in cui cantava della maestra puttana.
Se questo è l'esempio più fulgido di canzone d'autore italiana, da apprezzare pubblicamente con un riconoscimento che porta il nome della divina Mia Martini, siamo davvero alla frutta.
Orrore e raccapriccio.


2.
Max
Pezzali - "Mezzo Pieno o Mezzo Vuoto"
Vedi alla voce "Vasco Rossi" in termini di patetico ed insulso.
Il rocker di Zocca ha almeno lasciato una traccia nel panorama musicale italiano (tanti anni fa ormai), ma questa sottospecie di cantante, perso nei meandri del pop facilone anni '90 con una crisi d'identità cronica dallo scioglimento degli 883, è solamente un disagio per la musica moderna.
Non potrebbe neanche rinnovarsi per rendersi credibile, tale parola non è iscritta nel suo DNA.
Onore al compare Mauro Repetto, trasmigrato in USA con più dignità a tempo debito.


1.
dARI - "Wale (Tanto Wale)"

Lo scettro di schifezza dell'anno va a questo gruppo (si scrive proprio così, la prima lettera minuscola) di Aosta, formatosi nel 2004, composta da quattro elementi di ventenni o poco più.
Leggo su Wikipedia che "i dARI definiscono il loro stile musicale (ne hanno uno?) Emotronik e Glam Punk"(!!).
Per quanto riguarda il primo, perché non Fontin-metal o Sòla-techno?
Del secondo genere furono illustri esponenti i Guns N' Roses, quindi non so se ridere tanto finché non mi viene un ictus o vomitare per il paragone, direi appena, azzardato.

E queste oscenità di "boy band con chitarra" non sono che le ultime di una lunga serie di gruppi (ed affermazioni) scellerati, tutti assimilabili sotto l'epiteto "Braccia rubate all'agricoltura": prima i Finley, seguono Lost, Sonhora e chi più ne ha più ne metta.
I dARI però, secondo me, li battono tutti, con una canzone orrenda ed irritante come una pleurite o una dermatite acuta.

La Trl generation ha fatto più danni della grandine, ora che in un negozio di dischi possiamo vedere titoli di album come "Sottovuoto generazionale". Parlavano forse del loro cervello?
Tristezza infinita.


sabato 27 dicembre 2008

In Pillole


Madagascar 2.
Il livello grafico ed il numero di personaggi sono ovviamente aumentati, le risate rimangono invariate ed il godimento è assicurato.
Certo, la storia di Alex presenta troppi rimandi a "Il Re Leone", mentre il suo talento ballerino nel primo episodio non è accennato e qui è basilare per la storia. Così come l'amore di Mellman per Gloria.
Ma è comunque un sequel coi fiocchi, anche perché i pinguini stavolta la fanno da padroni!








Il Cosmo Sul Comò.
Quattro episodi, tenuti insieme dal prologo con il maestro Tsu'nam (francamente non molto divertente).
Si ride spesso (ma con la sala strapiena di gente forse lo si fa per inerzia), di quella comicità inconfondibile targata Aldo, Giovanni e Giacomo.
Spunti interessanti nel terzo episodio, con i quadri animati. Noiosetto "L'autobus del peccato"; il più divertente è l'ultimo, "Temperatura basale", con una strepitosa Angela Finocchiaro.
Surreale ed incostante. Ci si aspettava sicuramente di più dal ritorno del trio. Niente di eccezionale.






La Duchessa.
Keira Knightley è ormai avvezza ai ruoli in costume, ed in questo dimostra tutta la sua abilità nell'interpretare donne aristocratiche, romantiche e tormentate.
La vera storia di Lady Georgiana Spencer viene resa magnificamente dalle interpretazioni di tutto il cast, in primis la Knightley (i cui primi piani sono di rara intensità), Ralph Fiennes (crudele e viscido come non mai) e Charlotte Rampling (classe ed eleganza glaciale).
Accuratissima la ricostruzione storica, eleganti e sfarzosi i costumi, bellissime le musiche.
La storia purtroppo pecca a volte di ridondanza e, a tratti, stanca. Inoltre la vena politica della protagonista ed il suo impegno contro l'assolutismo vengono messi in secondo piano, preferendo mostrare la sua relazione con Charles Grey e le ripetute gravidanze.
Uno spaccato sociale efficace, ma forse troppo distaccato e freddo: le emozioni tardano ad arrivare, una delle poche scene veramente intense è nella parte finale, quando Georgiana lascia andare la figlia
Eliza, appena nata, avuta con l'amante Grey.

venerdì 26 dicembre 2008

Another Year Has Gone By - Musica, Il Peggio del 2008 (Part 1)

Tempo di bilanci, come sempre, per un altro anno che volge al termine.
366 giorni segnati da quella meravigliosa espressione artistica che è la
musica, ossigeno per le orecchie, la quale ci accompagna in ogni momento (il mio MP3 non ne può più!), piccolo e grande, della nostra vita, scandendo vivacemente ed in modo indelebile le nostre avventure, siano esse amorose, lavorative, di studio, d'amicizia, di tranquilla vita pantofolaia, di incontri, delusioni, viaggi e momenti intimi.
Anno pieno (
musicalmente parlando) di scoperte, nuove emozioni e grandi conferme.
Ma anche di pessime canzonette, di cocenti delusioni, di tormentoni cacofonici ed insopportabili, pretenziose ed irritanti voci.

Qui di seguito la lista (
personalissima e soggettiva) del peggio della musica che, purtroppo, ci ha accompagnati quest'anno.




15.
Mariah Carey - "T
ouch My Body"
Negli anni '90 la sua voce incantava e faceva sognare, sfornando successi e grandi
hits che l'hanno eletta nell'Olimpo delle grandi stars.
Oggi, dopo varie crisi, esaurimenti nervosi, capricci e flop, pare non riesca più ad avere quel mordente che l'ha sempre caratterizzata. La svolta
Hip-Hop poteva funzionare prima, ma con l'ultimo album, "E=MC2", la sua voce sembra rimasta ferma al palo, ed ogni canzone (come questa, corredata da un video ridicolo) pare sciatta, monotona ed insulsa. Peccato.
Se lasciasse da parte il suo gigantesco ego e sperimentasse di più, forse potremmo riavere l'artista che ci piaceva 10 anni fa. Purtroppo pare sempre più un miraggio.


14.
Marracash - "Badabum Cha Cha"

Il titolo è già emblematico.
Uno dei più fastidiosi tormentoni estivi nasce dalla mente di uno pseudo-rapper (dopo i Gemelli Diversi, Mondo Marcio, Fabri Fibra e simili, quando si capirà che in Italia fare l'Eminem dei poveri è una pagliacciata?) proveniente dalla Sicilia. Giusto il solleone di laggiù poteva far partorire una canzone del genere. Si salva dalla gogna solo perché durante l'estate ha successo qualsiasi cosa (vedi Valeria Rossi e Dj Francesco). Infatti siamo a dicembre e questo tizio è già nel dimenticatoio.


13.
Aram Quartet - "Chi/Who?"

Vincitori di X Factor, acclamati e votati dal pubblico (che preferirono loro a Giusy Ferreri), dotati di grandi voci e talento, potevano diventare delle ottime promesse, avendo anche lo status di "Boy Band" (ma con stile e prestigio) per giocare sull'appeal delle ragazzine.
Niente
di tutto ciò si è avverato.

Complice
Morgan, che ha scritto per loro un inedito impossibile da ascoltare e ancora meno da apprezzare a livello radiofonico (anzi ad ogni livello), già dalla fine del programma si intuì l'amaro destino del pezzo (ricordo ancora la finale e come rimanemmo tutti allibiti dalla performance). Con un testo criptico anche per un fan dei Bluvertigo, la canzone, pretenziosa ed irritante, ha trascinato nel baratro un promettente gruppo, e a niente è valso l'album di cover che lo accompagnava. Responsabile dell'insuccesso anche la quasi inesistente promozione a causa dell'investimento spropositato fatto dalla Sony su Giusy.


12.
Tiziano Ferro - "Alla Mia Età"

Il ritorno di uno dei cantanti italiani di maggior successo ne ha decretato la linea artistica, simile peraltro a quella della
Pausini (sua grande amica): canzoni strappalacrime, tragiche e deprimenti. Inoltre, senza alcun guizzo particolare in termini di innovazione, ma tanta monotonia e melodramma pleonastico.
Abbiamo capito che Tiziano Ferro ha un mondo complesso ed ambiguo dentro di sé che deve esternare e condividere con l'umanità intera, ma non ci può ammorbare ogni due anni con simili atrocità. E se comunque mi piacquero "Sere Nere", "Non me lo so spiegare" e "Ti scatterò una foto", questa canzone è davvero un inno funereo. Pietà!



11.
Biagio Antonacci - "Il Cielo Ha Una Porta Sola"
Altro cantautore che quest'anno ci ha propinato una lagna inenarrabile.
Anzi, ha superato se stesso provocando una reazione sottocutanea di enorme fastidio ogni qual volta si sentiva l'incipit: "
Oye, como va...", forse pensando che lo spagnolo fa tanto gggiovane. E non è servito mettere la solita bellona di turno nel video (stavolta era Micaela Ramazzotti) per rendere il tutto più affascinante.
Antonacci
non inventa nulla di nuovo dai tempi di "Iris" e cavalca imperterrito l'onda di ultra quarantenne ancora piacente e romantico, con la stessa tonalità di voce "ruvida".
L'orlo del patetismo è vicino.



10.
Miley
Cyrus - "7 Things"
Ennesimo prodotto sfornato dalla Disney (che sta facendo più danni della Fascino di Costanzo e Maria), questa ragazzina di appena 16 anni ha conosciuto il successo precocemente, e come le varie
Britney, Christina, Avril, Hilary e Jessica, ha prontamente fatto urlare: "Torna a giocare con le bambole!".
Con una faccia da
troietta velata che vorresti prendere a schiaffi ininterrottamente per giorni e giorni, ha già all'attivo una serie di successo, qualche film, vari dischi e uno "scandalo" per delle foto osé su Vanity Fair. Ora le manca solo un sexy video hard su Internet e una foto senza mutandine per essere decretata simbolo di una generazione.
Nel video della canzonetta (un puerile scimmiottamento di Avril Lavigne, e ho detto tutto) una serie di ragazzine non ancora in fase mestruale si alternano davanti alla telecamera in pose isteriche e depresse per le delusioni amorose, e lei da saggia Donna Navigata elenca i pregi ed i difetti del suo ex-ragazzo, avendo esperienza da vendere.
Ma per favore!
Sopprimetela.



9.
Anna
Tatangelo - "Il Mio Amico"
La ventunenne più vecchia del mondo, la cerone addicted, la eye liner aficionada, colei che non ha paura di esternare i suoi sentimenti dal palco di Sanremo,con l'atteggiamento e le mossette di una quarantenne popolana uscita da una commedia di De Filippo, quest'anno all'Ariston ha "scioccato" tutti, benpensanti e non, con una canzone esplicita e senza mezzi termini (..."Se ami un uomo come te"...) sul suo migliore amico, e parrucchiere, omosessuale.
Magari l'intenzione era buona, anche se ruffiana (cavalcare l'onda dell'icona gay tanto di moda in questi anni), ma il risultato ultimo è vomitevole. Testo scontato, banale e pieno di luoghi comuni, tra l'altro sintatticamente vergognoso e corredato da un video ancor più stereotipato.
Ovviamente Anna non si voleva ergere a bandiera della comunità gay (e ci mancherebbe altro), ma poteva andare un po' oltre la solita immagine italica del gay "cornuto, solo e in cerca di protezione". Va anche detto che con D'Alessio alle liriche è già tanto che nel pezzo non ci fossero le parole "
femminiello" e "shampista".


8.
Marco Carta - "Ti rincontrerò"
Incredibile vittoria alla settima edizione di Amici (nel senso che non si riesce a credere quanto il pubblico sia ottuso), il cantante di Cagliari ha avuto dalla sua parte l'appoggio di Luca
Jurman che ha creduto in lui e nel suo timbro "nero", mentre a me sembrava sempre stonato come un "asino che raglia" (De Michele dixit).
Grande mobilitazione di forze per il suo disco solista, promozione e perfino un
cd live, questo fenomeno da ennesimo fuoco fatuo è riuscito laddove Antonino, Dennis e Bruno Cuomo (anche se di un'altra trasmissione) avevano fallito: entrare ai primi posti della classifica. Inspiegabile il successo, visti la banalità delle canzoni e l'assoluta mancanza di presenza scenica (l'abbiamo sperimentato dal vivo a Pistoia), il sorriso sornione/beota e la camminata con punte dei piedi all'interno. Per non parlare della dizione.

CONTINUA...