lunedì 23 febbraio 2009

La Notte degli Oscar: Glamchronicle

Ore 23:45. Gli animi e le membra sono pronti, emozionati e ben temprati dalle scorte di caffè e cibo (Gocciole Extra-Dark in primis, product placement, vabbè) predisposte per la prestigiosa occasione, nel mio caso radicata abitudine da ormai 4-5 anni (ma ogni volta come fosse la prima), nel caso di Susie novità assoluta (stoica resistenza da invidiare): la diretta tv dell'81esima edizione degli Academy Awards, maratona notturna seguita con cuore palpitante, occhio critico ed infantile stupore sul mio divano, con pronostici alla mano (quasi perfettamente azzeccati, tranne 4 o 5 categorie).
Ore OO:OO (le 3 p.m. a Los Angeles). Sintonizzati su E!Entertainment, immancabile e perfetto veicolo di illustre divismo e sontuosa frivolezza che ci trasborda sul leggendario tappeto rosso (Susie: "Ma quanta gente c'è? Peggio del Carnevale di Viareggio, potrebbe essere anche di un altro colore e nessuno se ne accorgerebbe!"), insieme a Ryan Seacrest e a Giuliana Depandi (più quell'altro di Fashion Police con i capelli ARGENTO).
Prima ad arrivare, l'inutile Miley Cyrus (invitata solo perché "Bolt" che lei doppia è candidato come Miglior Film d'Animazione), che a 16 anni è accompagnata dai genitori e presumiamo sia venuta solo per la passerella e poi a nanna, dopo aver riconsegnato il vestito da Prom che indossava (voto: 4 per l'abito, 0 per la faccia).
Di tutt'altra pasta Amy Adams, splendida in un Carolina Herrera rosso (voto: 7½, la collana era fin troppo kitsch, ma lo stile c'è tutto) e Viola Davis in look impero dorato (voto: 7), mentre Taraji P.Henson (voto: 6, un po' troppo sposina) e Penélope Cruz (voto: 6½, l'acconciatura non era il massimo) non ci hanno convinto fino in fondo con questi colori panna, tra l'altro gettonatissimi durante la serata.
Andando avanti, le sorprese sgradite sono molte: Amanda Seyfried, rivisitando gli orridi anni '80 (sono finiti per una ragione, tesoro!), sfoggia un look da pacco regalo che la proietta direttamente tra i crimini di moda della serata (voto: 2).
Per non parlare di Sophia Loren, che dopo il danno della chirurgia plastica, il decolleté strabordante a 76 anni suonati (ma la dignità?) e l'accento napoletano ancora incalzante, non indovina neanche l'abito, un tentativo di balze e sbuffi malriuscito, assolutamente da evitare ad una certa età (voto: 2). Invece Meryl Streep, che è notoriamente un'anti-moda, qui perlomeno rimane sobria in Alberta Ferretti, anche se il colore grigio topo non le dona (voto: 5
).
Decisamente migliori Sarah Jessica Parker, con marito fedifrago al seguito, in Dior (voto: 8, anche per il coraggio di riprendersi quella ciofeca brutta di Matthew Broderick, dopo che l'ha anche cornificata, complimenti Carrie!) e Anne Hathaway, sempre radiosa ed elegante, in Armani Privé (voto: 8, classe da vendere), le migliori della serata insiema ai Brangelina (voto: 8 ad entrambi, ormai sono inscindibili), impeccabili, superboni e superdivi, non c'è niente da fare.
All'apparizione di James Franco abbiamo avuto un sussulto: non sappiamo come mai, saranno stati i capelli nero pece scompigliati o l'aria assonnata ed il colorito pallido, ma aveva perso qualunque appeal conquistato con "Milk" (in cui è più che gradevole in ogni scena). Susie, deluserrima: "Perché è brutto? Quindi è bello solo nei film perché lo photoshoppano?!?". Davvero un peccato.
Certo, un adone in confronto a Mickey Rourke, il peggior look maschile della serata, la conferma che gli uomini non hanno la strada spianata e che non basta scegliere uno smoking qualunque per fare bella figura: se propendi al genere gangster/cameriere con quella faccia gonfiata, il ciondolo con la foto del tuo chihuahua da poco trapassato (era il suo migliore amico...) in bella vista e gli occhiali da sole perenni anche dentro il Kodak Theatre, non hai speranze e non meriti neanche di vincere (voto: 1).
Piuttosto pessima, ahimè, pure Beyoncé, strizzata in un abito nero con gigantesche e pacchiane stampe floreali, una fantasia degna di Chateau D'Ax (voto: 4). Le fa compagnia l'altrettanto ignobile (ci domandiamo ancora cosa ci facesse lì, e cosa abbia combinato tra "Settimo Cielo" e "Matrimonio all'inglese") Jessica Biel, in Prada ed oscene calzature (voto: 4½).
Chiudono il cerchio, la quasi salva Marisa Tomei, abituata a look ben peggiori (voto: 5½, l'effetto trincetto e geometrie fa troppo album da disegno) e Kate Winslet, mezza delusione in un abito Yves Saint Laurent, che non rende giustizia alla sua radiosità a causa dei colori troppo lugubri ed un velo/tendina che la invecchia; ma i capelli stile "Maria alla finale di Sanremo" (Susie dixit) hanno il loro fascino (voto: 6½ per il carisma e mezzo punto in più perché dicevano che era senza marito all'inizio, ma poi si è palesato, e non potevo cambiarlo).
E ora, tutti dentro! Inizia la cerimonia!

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