giovedì 22 gennaio 2009

And The Nominees Are...


Tutto come da copione, o quasi.
"The Curious Case of Benjamin Button" è il film più candidato dell'anno con ben 13 nominations, mentre "Slumdog Millionaire" ne porta a casa 10.
Entrambe le pellicole hanno fatto
incetta (oltre che nelle categorie 'determinanti') di riconoscimenti tecnici: scenografia, fotografia, costumi, montaggio, trucco, colonna sonora, canzoni originali (ben due per "Slumdog Millionaire"), effetti sonori e visivi.
Il film di Danny Boyle (che ottiene la sua prima nomination come regista) è il favorito attualmente, anche se forse i gusti dell'Academy convergono più verso una storia epica e di ampio respiro come quella di David Fincher (anche per lui prima candidatura della carriera).
Per sfatare tale mito, però, abbiamo la prova inconfutabile, negli ultimi 4 anni, di vittorie da parte di film d'autore ed indipendenti ("No Country for Old Men", "The Departed", "Crash" e "Million Dollar Baby") e di premi 'spalmati' su varie pellicole, mentre bisogna tornare indietro fino al 2004 per trovare un film 'pigliatutto': "Il Signore degli Anelli-Il Ritorno del Re", che vinse 11 statuette.
Purtroppo non si è verificato il salto di qualità da parte dei giurati dell'Academy nell'incontrare i gusti del pubblico di massa: "The Dark Knight", il film dell'anno in termini di incassi (ma molto amato anche dalla critica), non riesce ad aggiudicarsi le categorie di Miglior Regia e Miglior Film, che i bookmakers davano quasi per sicure. Il fantasy non paga, evidentemente, anche se la pellicola di Nolan ottiene comunque 8 nominations: 7 riguardano gli Oscar tecnici, ma la più importante è quella postuma per Heath Ledger (felicità assoluta), ad un anno esatto dalla sua morte, la cui vincita è quasi una certezza.
Al posto di "The Dark Knight", l'Academy ha voluto includere (a sorpresa?) nella cinquina di miglior film "The Reader", a dimostrazione del fatto che le storie sull'Olocausto e sulla Seconda Guerra Mondiale hanno sempre un appeal speciale sui giurati.
Il film di Stephen Daldry (terza nomination come miglior regista dopo "Billy Elliott" e "The Hours") ottiene 5 candidature, tra le quali spicca la protagonista Kate Winslet (finalmente la sua performance in un "leading role" viene riconosciuta tale, nonostante nelle altre premiazioni fosse data come "supporting role", un'anomala strategia degli Studios sulla quale mi ero già espresso).
L'interpretazione di una donna tedesca dal passato oscuro viene preferita a quella che l'attrice inglese regala in "Revolutionary Road" (piuttosto snobbato, solo 3 nominations), segnando senza dubbio un anno d'oro per la Winslet, che conferma il suo talento straordinario, posizionandola tra le favorite per l'ambita statuetta, che non ha mai vinto nonostante sià già stata candidata 5 volte in passato (per "Ragione e Sentimento", "Titanic", "Iris", "Eternal Sunshine of the Spotless Mind" e "Little Children").
Dovrà però vedersela con l'agguerritissima Meryl Streep, in pole position per il terzo Oscar della sua carriera. Una delle più grandi attrici di tutti i tempi (per il sottoscritto la migliore in assoluto) guadagna, grazie alla sua performance in "Doubt", la sua quindicesima candidatura (record assoluto) a 30 anni esatti dalla sua prima nomination, nel 1979, per il ruolo da non protagonista ne "Il Cacciatore". A quasi 60 anni la Streep è più che mai sulla cresta dell'onda, e non potrei esserne più felice.
"Doubt" ottiene in tutto 5 nominations: oltre alla Streep, candidati Philip Seymour Hoffman come non protagonista (scherzo del destino: stessa categoria di Ledger al quale, nel 2006, Hoffman 'soffiò' la statuetta come miglior attore protagonista, mentre quest'anno, molto probabilmente, accadrà il contrario), Viola Davis ed Amy Adams come non protagoniste (ma favorita è la prima) e la sceneggiatura non originale di John Patrick Shanley, che nel 1987 vinse il premio per "Stregata dalla luna".
Grande felicità per le 8 nominations di "Milk": film, regia (Gus Van Sant), sceneggiatura originale, costumi, montaggio, colonna sonora, attore non protagonista (Josh Brolin) ed il magnifico protagonista Sean Penn. Il ruolo del primo politico dichiaratamente gay ad essere eletto in una carica pubblica a San Francisco, le sue lotte e il vento di cambiamento che portò negli anni '70 sono l'ennesimo traguardo per il gigantesco attore, nominato altre 4 volte ma vincitore solo nel 2003 per "Mystic River".
La sua performance è favoritissima, ma il redivivo Mickey Rourke col suo "The Wrestler" è in agguato, e si attendono vere e proprie sorprese. Sarà una bella lotta, visto che tra gli altri attori protagonisti ci sono: Brad Pitt (seconda nomination della carriera dopo "L'esercito delle dodici scimmie" del 1995) per "The Curious Case of Benjamin Button", Frank Langella per "Frost/Nixon" (il film ottiene altre 4 candidature, per il miglior film, la regia di Ron Howard, la sceneggiatura non originale ed il montaggio) e l'outsider Richard Jenkins per "The Visitor", che batte l'illustrissima concorrenza di attori del calibro di Clint Eastwood (grande escluso quest'anno sia per "Gran Torino" che per la regia di "Changeling") e Leonardo Di Caprio.
Curiosità: Brad Pitt è nominato tra i migliori protagonisti così come la sua compagna Angelina Jolie. La coppia super glamour dello showbiz hollywoodiano dimostra che non è soltanto un fenomeno da tabloid scandalistici, ma ha talento da vendere.
La Jolie ottiene la sua seconda candidatura (la prima fu nel 1999, quando vinse come non protagonista in "Ragazze interrotte") per il film "Changeling", nel quale dà una prova straordinariamente intensa.
A farle compagnia, oltre alla Streep e alla Winslet, due attrici mai nominate: la lanciatissima Anne Hathaway, drammatica ed apprezzata in "Rachel Getting Married", e la semi-sconosciuta Melissa Leo, acclamata nell'indipendente "Frozen River" (che ottiene anche una candidatura per la miglior sceneggiatura originale). I giochi qui sono più che mai aperti.
Da notare anche le 6 nominations per "Wall-E" (che alla vigilia era dato per favorito anche nella categoria di Miglior Film): oltre a quella (scontata) per Miglior film d'animazione, si aggiudica anche quelle per miglior sceneggiatura originale, colonna sonora, canzone originale, sonoro ed effetti sonori.
Avendo ricevuto nei giorni scorsi la notizia dell'esclusione di "Gomorra" tra i migliori film stranieri, in questa categoria si scontreranno: la Germania ("La banda Baader Meinhof"), la Francia ("La classe"), il Giappone ("Departures"), l'Austria ("Revanche") ed Israele (il favorito "Waltz with Bashir").

Nomination 'contentino' ad "Australia" per i migliori costumi: il film di Baz Luhrmann è il grande snobbato di questa stagione. Così come "Happy-Go-Lucky": il film di Mike Leigh che aveva fatto vincere a Sally Hawkins il Golden Globe, ottiene solo una candidatura per la migliore sceneggiatura originale.

Appuntamento quindi al 22 febbraio, quando al Kodak Theatre di Los Angeles verranno svelati i vincitori durante la cerimonia presentata quest'anno da Hugh Jackman (potremo anche rifarci gli occhi!), che il sottoscritto ovviamente seguirà, con palpitazione, in diretta, facendo le ore piccole come al solito.


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