Grazie a Davide e Giulio, sono stato messo a conoscenza di una performance storica al Festival di Sanremo 2005, quella cioè dei Matia Bazar con "Grido d'Amore", esibitisi con il (all'epoca) nuovo acquisto, la cantante Roberta Faccani.
Era un caldo, tranquillo pomeriggio d'agosto quando venni travolto da un'onda d'urto, un fulmine a ciel sereno, una doccia fredda, insomma un'epifania di tale sconvolgente levatura che in confronto scoprire che "Maracaibo" non è cantata da Raffaella Carrà è stata banale routine.
Sconsigliamo la visione ai deboli di cuore, ai bambini impressionabili, alle donne incinte e agli alectorofobici.
Superato lo shock iniziale, devo dire che è uno dei filmati che più mi ha fatto ridere sguaiatamente nella storia di YouTube, e anche il solo ripensarci, a distanza di tempo, mi provoca le convulsioni (ricordandolo oggi sul treno ho rischiato di fare la figura del pazzo che ride da solo). Giuro che non riuscivo a credere che una persona potesse arrivare a tanto, anzi che un'artista riuscisse, in pieno terzo millennio, a rendersi così ridicola, pomposa, artefatta, anacronistica e demodé.
Innanzitutto per il look (voci di corridoio dicono che sia stato realizzato di proposito per richiamare alla mente Mina... ha richiamato solo sete di vendetta) ed i capelli (anche se nella successiva esibizione sono drasticamente più corti, segno che fossero extensions di pessima fattura), oscenamente lunghi fino al deratano. Ma qui possiamo anche sorvolare, visto che a Sanremo quel che conta è la canzone e la perfomance a tutto tondo.
Quelle mossette con il braccio teso e la mano che indica erano già vecchie ai tempi di Little Tony. Eccessivamente teatrale.
Il suo volto al minuto 1:47 (su 'CONFONDI') ha un che di espressionismo tedesco. Le note basse sono qualcosa di indecente.
Non va certo meglio per quelle alte: il suo vibrato (la prima esplosione è al minuto 2:00 con 'CHE', segue subito 'VUOI') è la cosa più esilarante del mondo, neanche Katia Ricciarelli saprebbe assumere una tale impostazione della bocca. Il labbro superiore, immobile, e quello inferiore, così oscenamente ballerino, provocano una mimica facciale, un'espressione ed un suono simili a quelli di un tacchino nel giorno del Ringraziamento, quando viene sacrificato per il pranzo coi parenti.
Il picco della ridicolaggine e del pleonasmo la cara Roberta lo raggiunge al minuto 2:50, quando, per cantare 'finalmente', intona "FUUUUUUUUUUUUUUUUUUUIIINALMENTE"... lì sono caduto dalla sedia. Qualcuno per cortesia mi spieghi l'utilità di questa scelta vocale.
Si continua su questo tenore ed ormai la sua bocca è un tesmed impazzito... fino al gran finale: al minuto 3:33 parte da una nota da messa nera (ripresa evidentemente dai cori dello spot Campari, precedentemente usati nel film "Eyes Wide Shut" di Kubrick), che raggela l'atmosfera nel teatro Ariston, per poi salire prepontentemente (lei dallo sforzo si abbassa e la sua faccia assume forme demoniache) fino al culmine del minuto 3:40, il quale è entrato nella storia come momento horror più sconvolgente accanto a "L'Esorcista" e a "Profondo Rosso".
Notare gli occhi rivolti al cielo come in un'estasi abominevole, il primo piano impietoso, la tenuta della nota che sembra non finire mai, e soprattutto l'attimo in cui stacca e sposta il microfono facendo risuonare in modo lugubre tutto il teatro, provocando un effetto da sabba satanico con la sua eco malefica.
L'orchestra ed il pubblico hanno avuto attacchi tachicardici per giorni solo ripensando alla canzone, alcuni sono svenuti e Bonolis era incerto se avvicinarsi o meno alla band.
Certo è che mai titolo fu più azzeccato per tale esecuzione. Diversamente, nessuno, cara Roberta, ti dirà che ti ama sentendo tale dichiarazione, tuttalpiù ti scambierà per la sirena di un attacco nucleare e scapperà in un rifugio anti-atomico.
Quindi ti consigliamo, a scelta: una dose di valium, un trattamento in una spa o un mestiere alternativo come sostituta nel cast di doppiaggio della gallina Marta di Lupo Alberto durante i periodi di sfornamento uova.
Ai membri dei Matia Bazar, invece, consigliamo un buon otorino e maggior discernimento nella scelta delle cantanti, visto che dopo Antonella Ruggiero, fuggita nel 1989, la parabola è stata piuttosto discendente (ma Silvia Mezzanotte era comunque brava).
Sconsigliamo la visione ai deboli di cuore, ai bambini impressionabili, alle donne incinte e agli alectorofobici.
Superato lo shock iniziale, devo dire che è uno dei filmati che più mi ha fatto ridere sguaiatamente nella storia di YouTube, e anche il solo ripensarci, a distanza di tempo, mi provoca le convulsioni (ricordandolo oggi sul treno ho rischiato di fare la figura del pazzo che ride da solo). Giuro che non riuscivo a credere che una persona potesse arrivare a tanto, anzi che un'artista riuscisse, in pieno terzo millennio, a rendersi così ridicola, pomposa, artefatta, anacronistica e demodé.
Innanzitutto per il look (voci di corridoio dicono che sia stato realizzato di proposito per richiamare alla mente Mina... ha richiamato solo sete di vendetta) ed i capelli (anche se nella successiva esibizione sono drasticamente più corti, segno che fossero extensions di pessima fattura), oscenamente lunghi fino al deratano. Ma qui possiamo anche sorvolare, visto che a Sanremo quel che conta è la canzone e la perfomance a tutto tondo.
Occupiamocene, infatti.
I primi 30 secondi sono accettabili, ma il misfatto si consuma dal minuto 0:36 in avanti, quando l'acuto di 'DOLCEMENTE' produce lo stesso effetto che fece a suo tempo la scena della doccia nel film "Psycho"... ma poi, dico io, perché proprio tale avverbio viene cantato nella maniera diametralmente opposta (anche per i seguenti "dolcemente" non scherza)? Così si inficia il significato della canzone. Quelle mossette con il braccio teso e la mano che indica erano già vecchie ai tempi di Little Tony. Eccessivamente teatrale.
Il suo volto al minuto 1:47 (su 'CONFONDI') ha un che di espressionismo tedesco. Le note basse sono qualcosa di indecente.
Non va certo meglio per quelle alte: il suo vibrato (la prima esplosione è al minuto 2:00 con 'CHE', segue subito 'VUOI') è la cosa più esilarante del mondo, neanche Katia Ricciarelli saprebbe assumere una tale impostazione della bocca. Il labbro superiore, immobile, e quello inferiore, così oscenamente ballerino, provocano una mimica facciale, un'espressione ed un suono simili a quelli di un tacchino nel giorno del Ringraziamento, quando viene sacrificato per il pranzo coi parenti.
Il picco della ridicolaggine e del pleonasmo la cara Roberta lo raggiunge al minuto 2:50, quando, per cantare 'finalmente', intona "FUUUUUUUUUUUUUUUUUUUIIINALMENTE"... lì sono caduto dalla sedia. Qualcuno per cortesia mi spieghi l'utilità di questa scelta vocale.
Si continua su questo tenore ed ormai la sua bocca è un tesmed impazzito... fino al gran finale: al minuto 3:33 parte da una nota da messa nera (ripresa evidentemente dai cori dello spot Campari, precedentemente usati nel film "Eyes Wide Shut" di Kubrick), che raggela l'atmosfera nel teatro Ariston, per poi salire prepontentemente (lei dallo sforzo si abbassa e la sua faccia assume forme demoniache) fino al culmine del minuto 3:40, il quale è entrato nella storia come momento horror più sconvolgente accanto a "L'Esorcista" e a "Profondo Rosso".
Notare gli occhi rivolti al cielo come in un'estasi abominevole, il primo piano impietoso, la tenuta della nota che sembra non finire mai, e soprattutto l'attimo in cui stacca e sposta il microfono facendo risuonare in modo lugubre tutto il teatro, provocando un effetto da sabba satanico con la sua eco malefica.
L'orchestra ed il pubblico hanno avuto attacchi tachicardici per giorni solo ripensando alla canzone, alcuni sono svenuti e Bonolis era incerto se avvicinarsi o meno alla band.
Quindi ti consigliamo, a scelta: una dose di valium, un trattamento in una spa o un mestiere alternativo come sostituta nel cast di doppiaggio della gallina Marta di Lupo Alberto durante i periodi di sfornamento uova.
Ai membri dei Matia Bazar, invece, consigliamo un buon otorino e maggior discernimento nella scelta delle cantanti, visto che dopo Antonella Ruggiero, fuggita nel 1989, la parabola è stata piuttosto discendente (ma Silvia Mezzanotte era comunque brava).
3 commenti:
Roberta "L'energumeno" Faccani è tremenda! Particolare, per usare un eufemismo. Il fatto è che non c'entra un piffero con le cantanti precedenti dei Matia, che bene o male erano tutte donne e voci che potevano rispondere alla definizione di "elegante". Questa è elegante come le conseguenze di un alcaseltzer invece. Avanti la prossima.
Corrado
oddio mi sento male!!! sia per il tuo, come al solito esilarante, resoconto sia perché vedere questo video non può che fare questo effetto!
a 3 anni di distanza la faccani mi terrorizza come la prima volta. l'esibizione con muniz comunque poi fu l'apoteosi del trash.
ti consiglio di vedere anche come ha ROVINATO le altre canzoni dei matia; notare soprattutto come venga DILANIATO il ritornello di "
Questa nostra grande storia d'amore
"...
http://it.youtube.com/watch?v=RI5C7izS2_w
LOLLISSIMO SUPER!
devi dirlo che mi AAAAAAAAAAMI che mi AAAAAAAAAAMI!
avevo le lacrime agli occhi mentre leggevo...
Ora me lo riguardo!
Posta un commento