martedì 12 gennaio 2010

Golden Predictions

A cinque giorni da uno dei più importanti riconoscimenti cinematografici, nel pieno della stagione dei premi appena iniziata, ecco le mie personalissime previsioni per i Golden Globe Awards, che andranno in onda in USA domenica 17 gennaio:

BEST MOTION PICTURE - DRAMA
"Avatar", "The Hurt Locker", "Inglorious Basterds", "Precious", "Up in the Air".
Quasi sicuramente la spunterà "Up in the Air", il più nominato della serata (6 candidature), recensioni entusiastiche pressoché unanimi ed una star di richiamo come Clooney protagonista.
Se la dovrà vedere però con l'agguerritissimo (in tutti i sensi) "The Hurt Locker", finora il film più apprezzato dalla critica statunitense, che ha convinto praticamente tutti e sta facendo incetta di premi.
"Avatar" ha chance soprattutto per l'appeal commerciale ed i mostruosi numeri che sta facendo al botteghino, e l'effetto "Titanic" non è da sottovalutare.

BEST MOTION PICTURE - COMEDY/MUSICAL
"(500) Days of Summer", "The Hangover", "It's Complicated", "Julie&Julia", "Nine"
Qui i dubbi sono praticamente inesistenti: al 90% vincerà "Nine", sia per la passione della Hollywood Foreign Press Association per il genere musicale che per la portata delle star che compaiono nel film (nonostante abbia ricevuto un'accoglienza non troppo esaltante al box office e critiche discordanti).
Poche chance per l'indipendente "(500) Days of Summer", apprezzato nei circuiti minori, e per "It's Complicated", commedia brillante con Meryl Streep, in lizza anche con "Julie&Julia".

BEST ACTRESS - DRAMA
Emily Blunt - "The Young Victoria", Sandra Bullock - "The Blind Side", Helen Mirren - "The Last Station", Carey Mulligan - "An Education", Gabourey Sidibe - "Precious".
Se l'HFPA non deciderà di premiare lo status di celebrità dell'anno e gli incassi stratosferici che ne hanno fatto l'attrice più redditizia del 2009 (si parla ovviamente della Bullock, data per favorita), il premio andrà alla debuttante di spicco Carey Mulligan, la cui fulgida interpretazione di una sedicenne nel film "An Education" l'ha fatta apprezzare ed entrare di diritto nella rosa delle papabili per l'Oscar. Minori chance per la protagonista oversize del dramma "Precious", che potrebbe comunque riservare qualche sorpresa.

BEST ACTOR - DRAMA
Jeff Bridges - "Crazy Heart", George Clooney - "Up in the Air", Colin Firth - "A Single Man", Morgan Freeman - "Invictus", Tobey Maguire - "Brothers".
Forte della Coppa Volpi vinta all'ultimo Festival di Venezia, il solitamente sottovalutato Colin Firth ha forti possibilità quest'anno di essere finalmente riconosciuto per la sua straordinaria performance nel film di debutto di Tom Ford. Personalmente tifo per lui.
Ma altrettanto agguerriti sono Clooney, la cui interpretazione si vocifera sia la migliore della sua carriera, e l'outsider Jeff Bridges, in grande spolvero con l'effetto "comeback" (vedi Mickey Rourke lo scorso anno).
Hanno chance minori, seppur siano molto apprezzate, le prove di Morgan Freeman (e le performance nei film di Eastwood vengono notoriamente premiate, per di più questo è un ruolo biografico e di grande prestigio, visto che si parla di Nelson Mandela) e Maguire, anche lui lodato ma snobbato da altri premi (vedi i SAG Awards e i Critics' Choice Awards, a cui gli è stato preferito Jeremy Renner di "The Hurt Locker").

BEST ACTRESS - COMEDY/MUSICAL
Sandra Bullock - "The Proposal", Marion Cotillard - "Nine", Julia Roberts - "Duplicity", Meryl Streep - "It's Complicated", Meryl Streep - "Julie&Julia".
La stratosferica Meryl Streep, ormai col posto fisso ogni anno e puntualmente plurinominata (lo scorso anno era in lizza con "Doubt" e "Mamma Mia!"), è la favorita con la sua straordinaria interpretazione della chef Julia Child, da molti pronosticata anche come la nomination all'Oscar n° 16 della sua splendida carriera.
Rimangono le briciole per la Cotillard, tra le più apprezzate nel fantastico cast di "Nine", e per la Bullock, qui a suo agio nel ruolo brillante in una delle commedie di più successo dell'anno.
Non si spiega invece granché la candidatura della Roberts.

BEST ACTOR - COMEDY/MUSICAL
Matt Damon - "The Informant!", Daniel Day Lewis - "Nine", Robert Downey Jr. - "Sherlock Holmes", Joseph Gordon-Levitt - "(500) Days of Summer", Michael Stuhlbarg - "A Serious Man".
In questa categoria gli attori hanno probabilità di vittoria altrimenti inesistenti in altri premi come i SAG e gli Oscar, vedi Downey Jr. o Gordon-Levitt.
Qui la lotta dovrebbe in ogni caso consumarsi tra Stuhlbarg, il protagonista dell'ultimo film dei Coen, che ha ricevuto critiche molto positive, il rinato Matt Damon (in lizza anche come non protagonista per il dramma di Eastwood) e l'imprevedibile Day Lewis, che sfoggia un incredibile talento anche nel canto. Scommesse aperte.

BEST SUPPORTING ACTRESS
Penélope Cruz - "Nine", Vera Farmiga - "Up in the Air", Anna Kendrick - "Up in the Air", Mo'nique - "Precious", Julianne Moore - "A Single Man".
In pole position, visti i numerosi premi già vinti, troviamo l'attrice di colore Mo'nique, in USA comica famosa ma calatasi nei difficili panni di una madre violenta nel drammatico "Precious".
Il premio sembra essere già suo, ma dovrà fare i conti con i numeri musicali della Cruz (vincitrice dell'Oscar l'anno scorso) e le due non protagoniste di "Up in the Air" (l'unione fa la forza), mentre scarse sembrano (purtroppo) le chance di vittoria della sempre magnifica Julianne Moore.

BEST SUPPORTING ACTOR
Matt Damon - "Invictus", Woody Harrelson - "The Messenger", Christopher Plummer - "The Last Station", Stanley Tucci - "The Lovely Bones", Christoph Waltz - "Inglorious Basterds".
Se i pronostici sono affidabili, il premio andrà quasi sicuramente all'austriaco Waltz, balzato alla notorietà mondiale grazie al ruolo dello spietato "cacciatore di ebrei" nel film di Tarantino, per il quale ha già vinto il Premio per il miglior attore al Festival di Cannes.
Poche speranze per gli altri papabili, come Harrelson, lodato dalla critica, nei panni di un reduce dell'Iraq, e per Tucci, l'assassino del film di Peter Jackson, l'unica candidatura della pellicola tra l'altro.

BEST DIRECTOR
Kathryn Bigelow - "The Hurt Locker", James Cameron - "Avatar", Clint Eastwood - "Invictus", Jason Reitman - "Up in the Air", Quentin Tarantino - "Inglorious Basterds".
La regista Bigelow parte favoritissima in questa sfida che vede presente anche l'ex marito Cameron. Se dovesse vincere lei, sarebbe la seconda donna regista nella storia (la prima fu Barbra Streisand per "Yentl" nel 1984) a portare a casa un Golden Globe in questa categoria.
La strada sembra spianata per lei, come già detto il film è stato accolto calorosamente da chiunque e la Bigelow ha già vinto parecchi premi della critica (come quelli della National Society of Film Critics).
Cameron comunque è anch'esso in pole position, "Avatar" sta abbattendo qualsiasi record di incassi e la portata rivoluzionaria delle tecniche digitali del film non possono non essere considerate. Sarà un Davide contro Golia. Il terzo incomodo è rappresentato da Reitman, che dopo "Juno" conferma di essere uno tra i giovani registi più apprezzati.

BEST SCREENPLAY
Neill Blomkamp, Terri Tatchell - "District 9", Mark Boal - "The Hurt Locker", Quentin Tarantino - "Inglorious Basterds", Nancy Meyers - "It's Complicated", Jason Reitman, Sheldon Turner - "Up in the Air".
La migliore sceneggiatura sarà sicuramente una lotta tra il film di Reitman e quello della Bigelow, con il primo leggermente in vantaggio, visto l'Oscar dato a Diablo Cody per "Juno" due anni fa. Sorprese potrebbero arrivare da Tarantino, il cui film è stato osannato unanimamente per la prima volta dal lontano 1994, anno di "Pulp Fiction", mentre gli altri due candidati dovrebbero essere soddisfatti ampiamente solo per le nominations (soprattutto la Meyers).

BEST ANIMATED FEATURE
"Cloudy with a Chance of Meatballs", "Coraline", "Fantastic Mr.Fox", "The Princess and the Frog", "Up".
Da quando è stato istituito nel 2007, il Golden Globe al miglior film d'animazione ha visto uscire vincitrici sempre opere della Pixar (nell'ordine: "Cars", "Ratatouille", "WALL-E").
Sarà il quarto anno di fila? Lo speriamo, visto che "Up" è un film meraviglioso e poetico come non se ne vedevano in sala da tanto tempo (e non parliamo esclusivamente della categoria d'animazione).
Ma attenzione a temibili concorrenti come "Fantastic Mr.Fox", lodato dalla critica e già vincitore di alcuni premi importanti, e "Coraline", piccolo caso cinematografico che potrebbe riservare sorprese. Meno chance invece per l'altro concorrente di casa Disney (Pixar free!), "The Princess and the Frog", il ritorno al 2D che in USA non ha fatto faville al box office, ma potrebbe proprio per questo essere "spinto" dalla casa di produzione che ormai detiene il controllo di mezza industria dello spettacolo.

BEST FOREIGN LANGUAGE FILM
"Baarìa" (Italia), "Gli abbracci spezzati" (Spagna), "The Maid" (Cile), "Un profeta" (Francia), "Il Nastro Bianco" (Germania).
La sfida si consumerà tra la Germania e la Francia, visto il successo e i premi vinti sinora dalle due pellicole, soprattutto da "Il Nastro Bianco", trionfatore a Cannes.
L'Italia si dovrà accontentare della nomination, a mio avviso ampiamente sufficiente, se non addirittura eccessiva (abbiamo fatto di meglio quest'anno, il film di Tornatore è sicuramente sopravvalutato).

BEST ORIGINAL SCORE
Michael Giacchino - "Up", Marvin Hamlisch - "The Informant!", James Horner - "Avatar", Abel Korzeniowski - "A Single Man", Karen O and Carter Burwell - "Where the Wild Things Are".
Sarà l'anno di James Cameron come fu 12 anni fa per "Titanic"? Forse, ma non c'è dubbio che per quanto riguarda la colonna sonora la vittoria è pressoché assicurata.
Il compositore è lo stesso del film del transatlantico più sfortunato della storia, ed è superfluo dire quali risultati portò. Difficile ripetere i fasti di allora, ma sicuramente "Avatar" parte in netto vantaggio.

BEST ORIGINAL SONG
"Cinema Italiano" (Nine), "I See You" (Avatar), "I Want to Come Home" (Everybody's Fine), "The Weary Kind" (Crazy Heart), "Winter" (Brothers).
Prestigiosa la cinquina per la miglior canzone originale di quest'anno, che vede scontrarsi autentici mostri sacri del panorama musicale come Paul McCartney e Bono.
Presumibilmente, però, la spunteranno
James Horner e soci per la canzone portante di "Avatar", cantata da Leona Lewis (che spera di ripetere la gloria di "My Heart Will Go On"), anche se buone probabilità le hanno anche Ryan Bingham e T Bone Burnett per il tema portante di "Crazy Heart" e Maury Yeston per "Cinema Italiano", scritta appositamente per la versione cinematografica del musical "Nine", nel film cantata (ottimamente) da Kate Hudson.






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