sabato 16 gennaio 2010

Avatar

L'esperienza cinematografica per eccellenza, un viaggio metafisico senza precedenti.


Il livello tridimensionale accresce esponenzialmente un'immersione già di per sé totale e totalizzante nell'universo di Pandora, catapultando lo spettatore in un vortice estremo di sensazioni, colori, nature e paesaggi, luci e profondità che stordiscono ed insieme esaltano la vista.
Solo quella? Verrebbe da chiedersi. Sicuramente no, lo strumento digitale e le tecniche rivoluzionarie sono, per buona parte del film, solo il mezzo e non il fine.
Era facile, per Cameron, farsi prendere la mano e trasformare il tutto in una sorta di video-game di ultima generazione; dimostra invece sapienza e carattere nel destreggiare una tecnologia ingombrante ed insidiosa.
La narrazione è fluida, mai un momento di noia, i personaggi sono ben caratterizzati, nonostante qualcuno al limite del cliché (la scienziata dura dal cuore tenero, il colonnello senza scrupoli, lo sfruttatore che poi si pente); ed infatti quelli meglio riusciti sono gli indigeni, soprattutto la versione Na'vi del protagonista, una bella scoperta (in tutti i sensi): Sam Worthington.

La "povera" Zoe Saldana, nei panni di Neytiri, al suo vero primo ruolo da protagonista in un film importante ("Crossroads" con Britney Spears non conta), per 156 minuti è praticamente irriconoscibile, ma poco interessa: la sua forza ed il suo temperamento traspaiono benissimo dalle sembianze color cobalto degli affascinanti Na'vi.
La storia, in ogni caso, è una trasposizione non autorizzata e liberissima di Pocahontas, la facilità di immedesimazione è ampia e non è un caso se il film ha già incassato la bellezza di oltre un miliardo di dollari in tutto il mondo: struttura narrativa digeribilissima e gran spettacolo estetico, con varie chiavi di lettura e riferimenti importanti alla situazione globale.
Cameron sa bene cosa piace al pubblico e si conferma un genio per la spettacolarità con cervello.

Qualcosa manca, qualcosa poteva essere fatto diversamente, ci saranno detrattori e forti critiche da parte di puristi e snob, ma una cosa è certa: Avatar è già leggenda.
L'elemento ecologico ed ambientalista è massiccio, attualissimo e mai banale, l'estasi ben presente in ogni inquadratura e la colonna sonora (anche se non ripeterà i fasti di Titanic, presumibilmente) è sublime, con la bellissima "I See You" cantata da Leona Lewis nei titoli di coda.

Un passaggio obbligatorio nel cinema del nuovo millennio.


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