mercoledì 28 aprile 2010

L'Agorà Verrà Distrutta all'Alba

"La Città Verrà Distrutta all'Alba" ("The Crazies").
Remake dell'omonimo film di George A. Romero (qui produttore) del 1973, si inserisce nel prolifico (ed inflazionato) filone dell'horror pandemico - apocalittico, dove un virus trasmesso attraverso l'acqua fa impazzire gli abitanti di una tranquilla cittadina della provincia americana.
Niente di nuovo sotto il sole, ma nonostante tutti i cliché del caso si fa guardare e l'adrenalina non manca, con una buona dose di splatter e scene camp da B-movie, come tradizione vuole.





"Agorà".
Alejandro Amenábar dirige il controverso (alla vigilia) film sulla filosofa Ipazia, eminente donna di scienza vissuta ad Alessandria d'Egitto nel IV secolo D.C., uccisa dalla furia cristiana che al tempo divenne la forza fondamentalista più violenta dell'Impero Romano prossimo alla disgregazione (si potrebbe accostarla ai moderni talebani, anche se la Chiesa cattolica, oggigiorno, avrà cambiato i metodi ma non certo gli argomenti).
Il film presenta un'impeccabile confezione esterna ed una forma estetica formidabile (tra ricostruzione della città, costumi ed effetti visivi), ma perde un po' nella rappresentazione profonda del dissidio ideologico (non quello visivo, ritratto dalle ottime scene di violenza sapientemente dosate, ma quello interiore tout court) tra pagani, ebrei e cristiani, mentre pure la figura di Ipazia (interpretata da un'intensa Rachel Weisz) rimane eccessivamente in superficie ed alcuni personaggi (come quello di Ammonio) sono fin troppo caricaturali.
Non che tali elementi ne facciano una pellicola da cestinare, tutt'altro: è comunque efficace nel mostrare una parte di Storia di cui molti sono all'oscuro e, sicuramente, troveremo svariati punti in comune con i tempi odierni, visto il modo in cui il fondamentalismo religioso domina e governa tutt'ora gli animi e le menti di troppe persone.

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