sabato 17 aprile 2010

Dragon Trainer

Non avrà la comicità slapstick di "Madagascar" o "Kung Fu Panda" né il tono caustico e dissacrante di "Shrek", ma il nuovo film d'animazione targato Dreamworks si difende benissimo.
Dal classico tema, reinventato in salsa vichinga, dell'outsider in un mondo conformista, il cartoon mescola sapientemente azione e lezione di vita, in modo non banale o sentimentalistico.
Con sprazzi di "E.T", l'incontro col diverso diviene occasione di riscatto, e sorprende la grande umanità che restituiscono i personaggi, sia il protagonista Hiccup (ironico al punto giusto) che, soprattutto, il drago Furia Buia, espressivo e tenero come uno Stitch versione extra-large (e difatti i creatori sono gli stessi dell'alieno del film Disney).
Non inventerà niente di nuovo, ma gli elementi, ben calibrati, sanno emozionare e il finale è di quelli che non ti aspetti (l'arto amputato di Hiccup).
Oltre a questo, il 3D merita sul serio. E non è cosa di poco conto, vista la maniera inflazionata in cui viene impiegato ultimamente, spesso più per moda che per effettivo risultato estetico (vedi "Alice in Wonderland").


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