
Back: Kylie Ann Minogue, 151 cm, australiana, arriva al successo quasi per caso.
Dopo aver recitato nella soap opera australiana "Neighbours", nel 1987 incide la cover del brano "Loco-motion" e da lì la sua carriera esplode, raggiungendo i vertici delle classifiche inglesi ed europee. Il singolo tormentone "I should be so lucky" traina il primo album, "Kylie", che nel 1988 vende più di otto milioni di copie, facendola diventare un nuovo (tascabile) fenomeno musicale. La ragazza acqua e sapone dei primi anni si trasforma in diva seducente ed ammiccante con la hit dance "Better the devil you know" del 1990, che la proietta direttamente nell'immaginario erotico di molti maschietti (perfino Robbie Williams confesserà di aver avuto un suo poster in camera da adolescente) ed in quello iconico del popolo gay.
Durante gli anni '90 la sua popolarità subisce alti e bassi, tra cambi di casa discografica e soprattutto a causa della turbolenta relazione con Micheal Hutchence, carismatico leader del gruppo INXS (morto prematuramente nel 1997 durante una pratica di autoerotismo).
Un nuovo input alla sua carriera Kylie lo ottiene nel 1996 con il grande successo "Where the wild roses grow", straordinario duetto cantato al fianco di Nick Cave, che la riporta alla ribalta con un look più che mai seducente (anche se nel video appare come una novella Ofelia).
Dopo un album deludente dal punto di vista delle vendite, ma apprezzato dai fans più accaniti ("Impossible Princess" del 1997, criticato per il titolo in quanto troppo rievocante, secondo alcuni, il tragico destino della Principessa Diana, deceduta lo stesso anno), vive un'inaspettata rinascita nel 2000, grazie all'album "Light Years", che la rilancia nelle classifiche grazie ad hits come "Spinning Around", "On a night like this" e soprattutto lo splendido duetto con Robbie Williams, "Kids", trainato da un video molto chic e con un finale mozzafiato.
Con lui si esibisce agli Mtv Europe Music Awards del 2000, a Stoccolma, fasciata in un succinto abitino che lascia poco all'immaginazione... ma la sua classe ed il suo portamento da ragazza semplice e diva coi piedi per terra non la fanno mai scadere nel volgare.
Poco dopo pubblica, solo in alcuni paesi europei, la canzone "Your Disco Needs You", che diventerà uno dei più famosi inni del Gay Pride ed ancora oggi richiestissima nelle discoteche GLBT (soprattutto inglesi). L'artista infatti è sempre stata un'attivista del movimento gay, organizzando aste benefiche contro l'AIDS e sostenendo la comunità per combattere pregiudizi e discriminazioni. Questo, fin dai primi anni di successi, le è valso lo status di icona gay (oggigiorno una delle più famose al mondo accanto a Madonna, Cher e Mariah Carey, per citare le più prestigiose), che lei ha accettato ironicamente dichiarando: "Sono un'icona gay atipica, non ho mai vissuto eventi tragici nella mia vita, ho solo avuto tragici abbigliamenti", riferendosi probabilmente ai vistosi ed eccessivi outfits indossati durante i suoi spettacolari concerti.
Ma è nel 2001 che Kylie si impone definitivamente a livello mondiale, entrando nell'olimpo delle superstars, grazie alla mega hit "Can't get you out of my head", martellante tormentone autunnale che dominò i primi posti delle classifiche per svariati mesi, diventando una delle canzoni più ballate (ancora oggi, quando la sentiamo in discoteca, parte il balletto con le mani sulla testa!) dell'anno e uno dei singoli di maggior successo per un'artista femminile.
Sfoggiando un look sexy e chic, l'artista ripropose il mitico abito bianco con cappuccio anche agli Mtv Europe Music Awards del 2001, a Francoforte, in una performance storica. L'anno seguente, alla cerimonia a Barcellona, vinse ben due premi: "Miglior Artista Pop" e "Miglior Artista Dance", grazie all'album campione di vendite "Fever", dal quale estrasse altri singoli di successo come "In Your Eyes" e "Love At First Sight".
Forth: nel 2003 è la volta di "Body Language", album di minor successo rispetto al precedente "Fever", ma contenente la stupenda "Slow", con sonorità elettroniche, accompagnata da un video estremamente arrapante che finalmente appaga (anche) visivamente il suo largo pubblico omosessuale (come scordare l'inizio con il tuffatore e quella distesa infinita di manzi al sole?), da lei sempre stimato.
Segue la raccolta di successi "UItimate Kylie" e poi, nel 2005, la tragica notizia: la cantante scopre di essere malata di tumore al seno; ciò la tiene lontana dalle scene per circa due anni.
Fortunatamente il cancro viene sconfitto e la fatina australiana riappare in tutto il suo splendore nella campagna pubblicitaria della famosa catena di negozi d'abbigliamento "H&M", per la quale crea appositamente una linea di costumi da bagno. Riprendendo il suo tour "Showgirl", interrotto per la malattia nel 2005, la cantante ritrova immutati la sua popolarità e l'affetto che i fans nutrono per lei.
Con il sorriso sempre sulle labbra, ammirata per la forza di volontà e l'ottimismo che la contraddistinguono, Kylie torna in sala d'incisione per sfornare l'album "X", il decimo della sua carriera. Atteso con grande trepidazione, i pareri sono contrastanti: alcuni fans, soprattutto quelli più accaniti e fedeli, storcono il naso e rimangono delusi, anche a causa della scelta del primo singolo, "2 Hearts", secondo loro assolutamente fuorviante e non adatto per un ritorno in grande stile. Altri lo decretano un successo e un ritorno alle origini di Kylie, nuovamente a suo agio con le sonorità dance e in grado di emozionare ancora, senza aver perso lo smalto di una volta.
Già sold out il nuovo tour 2008, con il quale l'artista farà tappa anche nell'Europa dell'Est, mai raggiunta prima... ma in Italia neanche a parlarne. Purtroppo pare che nel nostro Paese l'artista sia un po' snobbata, senza un motivo ben preciso. Nonostante sia amata alla follia dal grande pubblico gay italiano, Kylie non accenna a guardare con simpatia al BelPaese (dai Giulio, tieni duro, presto verrà anche qui!).
Dopo aver recitato nella soap opera australiana "Neighbours", nel 1987 incide la cover del brano "Loco-motion" e da lì la sua carriera esplode, raggiungendo i vertici delle classifiche inglesi ed europee. Il singolo tormentone "I should be so lucky" traina il primo album, "Kylie", che nel 1988 vende più di otto milioni di copie, facendola diventare un nuovo (tascabile) fenomeno musicale. La ragazza acqua e sapone dei primi anni si trasforma in diva seducente ed ammiccante con la hit dance "Better the devil you know" del 1990, che la proietta direttamente nell'immaginario erotico di molti maschietti (perfino Robbie Williams confesserà di aver avuto un suo poster in camera da adolescente) ed in quello iconico del popolo gay.
Durante gli anni '90 la sua popolarità subisce alti e bassi, tra cambi di casa discografica e soprattutto a causa della turbolenta relazione con Micheal Hutchence, carismatico leader del gruppo INXS (morto prematuramente nel 1997 durante una pratica di autoerotismo).
Un nuovo input alla sua carriera Kylie lo ottiene nel 1996 con il grande successo "Where the wild roses grow", straordinario duetto cantato al fianco di Nick Cave, che la riporta alla ribalta con un look più che mai seducente (anche se nel video appare come una novella Ofelia).
Dopo un album deludente dal punto di vista delle vendite, ma apprezzato dai fans più accaniti ("Impossible Princess" del 1997, criticato per il titolo in quanto troppo rievocante, secondo alcuni, il tragico destino della Principessa Diana, deceduta lo stesso anno), vive un'inaspettata rinascita nel 2000, grazie all'album "Light Years", che la rilancia nelle classifiche grazie ad hits come "Spinning Around", "On a night like this" e soprattutto lo splendido duetto con Robbie Williams, "Kids", trainato da un video molto chic e con un finale mozzafiato.
Con lui si esibisce agli Mtv Europe Music Awards del 2000, a Stoccolma, fasciata in un succinto abitino che lascia poco all'immaginazione... ma la sua classe ed il suo portamento da ragazza semplice e diva coi piedi per terra non la fanno mai scadere nel volgare.
Poco dopo pubblica, solo in alcuni paesi europei, la canzone "Your Disco Needs You", che diventerà uno dei più famosi inni del Gay Pride ed ancora oggi richiestissima nelle discoteche GLBT (soprattutto inglesi). L'artista infatti è sempre stata un'attivista del movimento gay, organizzando aste benefiche contro l'AIDS e sostenendo la comunità per combattere pregiudizi e discriminazioni. Questo, fin dai primi anni di successi, le è valso lo status di icona gay (oggigiorno una delle più famose al mondo accanto a Madonna, Cher e Mariah Carey, per citare le più prestigiose), che lei ha accettato ironicamente dichiarando: "Sono un'icona gay atipica, non ho mai vissuto eventi tragici nella mia vita, ho solo avuto tragici abbigliamenti", riferendosi probabilmente ai vistosi ed eccessivi outfits indossati durante i suoi spettacolari concerti.
Ma è nel 2001 che Kylie si impone definitivamente a livello mondiale, entrando nell'olimpo delle superstars, grazie alla mega hit "Can't get you out of my head", martellante tormentone autunnale che dominò i primi posti delle classifiche per svariati mesi, diventando una delle canzoni più ballate (ancora oggi, quando la sentiamo in discoteca, parte il balletto con le mani sulla testa!) dell'anno e uno dei singoli di maggior successo per un'artista femminile.
Sfoggiando un look sexy e chic, l'artista ripropose il mitico abito bianco con cappuccio anche agli Mtv Europe Music Awards del 2001, a Francoforte, in una performance storica. L'anno seguente, alla cerimonia a Barcellona, vinse ben due premi: "Miglior Artista Pop" e "Miglior Artista Dance", grazie all'album campione di vendite "Fever", dal quale estrasse altri singoli di successo come "In Your Eyes" e "Love At First Sight".

Segue la raccolta di successi "UItimate Kylie" e poi, nel 2005, la tragica notizia: la cantante scopre di essere malata di tumore al seno; ciò la tiene lontana dalle scene per circa due anni.
Fortunatamente il cancro viene sconfitto e la fatina australiana riappare in tutto il suo splendore nella campagna pubblicitaria della famosa catena di negozi d'abbigliamento "H&M", per la quale crea appositamente una linea di costumi da bagno. Riprendendo il suo tour "Showgirl", interrotto per la malattia nel 2005, la cantante ritrova immutati la sua popolarità e l'affetto che i fans nutrono per lei.
Con il sorriso sempre sulle labbra, ammirata per la forza di volontà e l'ottimismo che la contraddistinguono, Kylie torna in sala d'incisione per sfornare l'album "X", il decimo della sua carriera. Atteso con grande trepidazione, i pareri sono contrastanti: alcuni fans, soprattutto quelli più accaniti e fedeli, storcono il naso e rimangono delusi, anche a causa della scelta del primo singolo, "2 Hearts", secondo loro assolutamente fuorviante e non adatto per un ritorno in grande stile. Altri lo decretano un successo e un ritorno alle origini di Kylie, nuovamente a suo agio con le sonorità dance e in grado di emozionare ancora, senza aver perso lo smalto di una volta.
Già sold out il nuovo tour 2008, con il quale l'artista farà tappa anche nell'Europa dell'Est, mai raggiunta prima... ma in Italia neanche a parlarne. Purtroppo pare che nel nostro Paese l'artista sia un po' snobbata, senza un motivo ben preciso. Nonostante sia amata alla follia dal grande pubblico gay italiano, Kylie non accenna a guardare con simpatia al BelPaese (dai Giulio, tieni duro, presto verrà anche qui!).
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