martedì 30 settembre 2008

venerdì 26 settembre 2008

Lo Stage

So solo che, se tutto va bene (cioè se l'Ufficio Stage di Novoli non burocratizza troppo la questione), inizio il 6 ottobre nell'URP del comune di Chiesina Uzzanese (che non sarà il Polimoda, ok, ma vuoi mettere la vicinanza a casa e l'orario flessibile?).

giovedì 25 settembre 2008

Il Papà Di Giovanna

Intensa e vibrante, la nuova opera di Pupi Avati colpisce al cuore per intensità, misura e scavo psicologico all'interno di una famiglia dell'Italia fascista in odore di guerra.
Il delicato rapporto non convenzionale tra un padre soffocante ed una figlia inadeguata alla vita viene reso lucidamente dalla mano sapiente del cineasta bolognese, di cui si nota l'affezione particolare per l'argomento.
Le dinamiche familiari non sono nuove per il regista, ma qui il tutto viene condito con un'ulteriore esplorazione dell'animo umano, quello fragile e contorto di un'adolescente borderline che si macchia di un orrendo delitto e non si pente, finendo in un vortice di pazzia, mentre il genitore apprensivo (ed incapace di ritenerla un'assassina) compie un percorso di espiazione convinto di essere responsabile del gesto della figlia.
Una fotografia
brunita ed un montaggio a dissolvenza (forse troppo abusato) rendono perfettamente l'atmosfera di quegli anni difficili, soffocanti ed inesorabilmente destinati a portare sciagure e dolore.
La
ricostruzione storica è sempre uno dei punti forti di Avati, che anche in questo caso non rinuncia a dare più di uno sguardo alla Storia, che forse nella seconda parte si fa troppo ingombrante a scapito della vicenda principale.
Dalla soppressione della Camera dei Deputati ai bombardamenti su Bologna, fino alla liberazione e alle
fucilazioni sommarie da parte dei partigiani (scena peraltro molto contestata al Festival di Venezia), il quadro storico è servito, anche con qualche accusa di revisionismo (a mio parere infondata, in guerra non esistono buoni e cattivi in modo così netto, per una volta qualcuno ha osato mostrare il lato oscuro della partigianeria).
L'esperienza del regista (anche sceneggiatore) ci regala un prodotto solido, reso tale soprattutto dalle interpretazioni magistrali di tutti gli attori, anche quelli di secondo piano.
Una strameritata Coppa Volpi a
Silvio Orlando non poteva che confermare il talento di uno dei più preziosi interpreti del nostro cinema: è lui il film, semplicemente. Attraverso la sua grazia, i suoi occhi spaesati ed il suo sguardo inimitabile, l'attore napoletano rende in maniera perfetta questo complicato personaggio fatto di chiaroscuri, morbosamente attaccato alla figlia ed incapace di accorgersi del fallimento del suo matrimonio.
Eccezionale anche Alba Rohrwacher nei panni di Giovanna: la nuova stella del cinema italiano regala un'interpretazione sublime, rendendo al meglio tutta l'inquietudine, lo scompenso psicologico e l'ingenua pazzia solo con uno sguardo o un movimento degli occhi (i suoi primi piani sono qualcosa di sconvolgente, l'attrice è superba nel non strafare, sottraendo sempre qualcosa alla sua recitazione). Il buio dell'anima e l'infantilismo da ragazza interrotta sono più attuali che mai, soprattutto negli ultimi anni di cronache nere su omicidi perpetrati da adolescenti.
L'angoscia nelle stanze del manicomio giudiziario e l'irreversibile vortice di psicosi che rende Giovanna maggiormente
esposta ai suoi demoni interiori sono i momenti più toccanti del film (uno su tutti, la scena in cui il padre regala a Giovanna i guanti neri della madre).
Bravissima
Francesca Neri nel disegnare senza concessioni al patetismo una donna intrappolata in una vita infelice, accanto ad un uomo che non ama e madre assente di una figlia con cui non vuole avere niente a che fare. Complesso e doloroso, questo ruolo rende finalmente giustizia all'attrice.
La
sorpresa del film arriva da Ezio Greggio, mimetico nel ruolo di un ispettore di polizia, fidato amico di famiglia, le cui vicissitudini avranno una tragica fine in una delle scene più crude della pellicola. Mai sopra le righe, il personaggio televisivo dà una bella prova per intensità e fermezza.
Il finale è forse troppo accomodante e qualche scelta narrativa resta sospesa nel vuoto, ma in definitiva il film regala dei personaggi scritti magnificamente, caratteri sfaccettati, dialoghi mai stereotipati ed intimisti, che vanno a fondo e non ricercano il dolore "sensazionalistico" di tante storie.

mercoledì 24 settembre 2008

Emmy Awards 2008/2

BEST DRESSED:
Vanessa Williams (nominata come Miglior Attrice Non Protagonista-Categoria Comedy per "Ugly Betty") e Nicolette Sheridan (Edie Britt in "Desperate Housewives") si contendono la palma per la più elegante di questa edizione degli Emmy Awards.


La prima osa con un Kevin Hall bianco e nero caratterizzato da stampe a fiori; poteva essere una mossa azzardata, ma la classe di Wilhelmina Slater ha reso questa scelta vincente.








La seconda è raggiante in un favoloso Angel Sanchez viola, sicuramente la migliore (parlando di abiti) delle sue 5 colleghe, che hanno diviso la Fashion Police (soprattutto Eva Longoria e Marcia Cross hanno fatto storcere un po' il naso).









WORST DRESSED:
Tra tanti fashion crimes, le peggiori di quest'anno sono state sicuramente Sandra Oh (nominata come Miglior Attrice Non Protagonista-Categoria Drama per "Grey's Anatomy") che, nonostante un incredibile talento e il nostro rammarico per il premio mancato, non ne azzecca mai una; ex aequo orrorifico con Jennifer Love Hewitt (che si ostinano ad invitare ogni anno, senza motivo).


L'attrice di origini cinesi ha esibito un Oscar de la Renta di cui l'effetto vedo/non vedo pare non abbia interessato nessuno, anzi. L'increspato abito della dott.ssa Yang è stato uno dei tonfi più clamorosi della serata.










La protagonista di "Ghost Whisperer" invece ha recato offesa ai ponchos latino-americani indossando un Carolina Herrera che richiama spaventosi intrecci etnici (e urla vendetta!). Per non parlare dell'acconciatura stile nido di chiurlo. Bocciata sonoramente, non solo per le doti recitative.

martedì 23 settembre 2008

Emmy Awards 2008/1

A questo punto dovrò cominciare a guardare "30 Rock".
Mi chiedo cosa aspetti Sky ad acquistare i diritti.
Poi dice che la pirateria dilaga.

domenica 21 settembre 2008

Autumn

L'estate 2008 è appena finita, ma sicuramente rimarranno indelebili 15 momenti (sì mi piacciono le classifiche, ok?), una top fifteen (ten erano troppo pochi) da portare sempre con me nei bui, grigi, freddi giorni autunnali che si appropinquano, con tutta la depressione e l'apatia che ne conseguiranno, per poterli affrontare con un sorriso in più (e un po' di malinconia!).
Rigorosamente in ordine cronologico (non di importanza):


1) MATRIMONIO MARILENA & ALFREDO, 8 giugno.
Vedere la mia "gnugnetta" sposarsi è stata un'emozione unica, paradossale, un sogno ad occhi aperti. Bellissima la cerimonia, ancor di più la cena. Anche se non l'ho goduta a pieno causa fifa esame il giorno dopo (Filosofia dell'educazione, superato egregiamente), la giornata è stata perfetta, il calore e la gioia di tutti erano palpabili.
E gli sposi bellissimi.


2) SAGGIO ROSA NEGRA, 16 giugno.
La tensione si tagliava a fette, eravamo tutti super agitati e tesissimi, la voglia di far bene ci sopraffava ed il pubblico accorso era, sopra ogni più rosea previsione, nutritissimo.
Il cuore a mille c'è stato per tutte e tre le mie esibizioni, ma dopo i primi minuti della prima (la coreografia di salsa era FAVOLOSA!) il sorriso si è fatto largo tra l'agitazione e mi son goduto la serata fino in fondo.
Senza parole, una serata magica di cui ancora non ho perso le molteplici sensazioni.

Unica e speciale
, per mille motivi. Grazie ragazzi, la Rosa Negra spacca! Yuma chi (who)??


3) LA MIA MACCHINA PRENDE FUOCO, 19 giugno.
Una serata come tante altre, un imprevisto come pochi. Per ricaricare la batteria della macchina della Kris, la mia, bel bella, prende fuoco in un baleno.
Le peggio scene si consumano nel giro di 3 secondi, mentre la Cry non si lascia prendere dal panico (diversamente da me e Davide, le "impavide"!) e fortunatamente l'estintore era a portata di mano.
Non un momento piacevole ovviamente (la paura è stata tanta) ma di sicuro ce lo ricorderemo per molto tempo... e anche la felpa della Cry!

Consiglio: se i cavi fanno le scintille, non procedere e/o toglierli subito!

4) SERATA MAMAMIA, 21 giugno.
Fu il ritorno al Mama, dopo un mese d'assenza, per me e Davide, che quella sera ci divertimmo come matti (va bene, ci divertiamo sempre, ma quella volta in particolar modo). Prima Gian e Valerio (di Amici 3) ospiti a sorpresa della serata, con Davide super carampana che esterna in maniera molto sobria (??) il suo apprezzamento per i due (della serie: "Io non ti conosco"). E poi la mitica terrazza con i balli super scatenati, strusciamenti, cannucce, portachiavi ed i commenti di Magdalene Strass su come conoscessimo tutti i balletti a memoria ("MA LE SANNO TUTTE??").
Impagabile, infine, la lezione di CHA CHA CHA impartitami da Davide sulle note di "Let's get loud" (una figata, ma difficilissimo!) in mezzo alla gente che ci guardava stupiti. Adoro.


5) PARTITA ITALIA-SPAGNA, 22 giugno.
Dopo una giornata al mare (e prima della mia insolazione!), con un'abbronzatura da urlo, la sera soffriamo insieme alla nostra Nazionale in una partita al cardiopalma. Il tutto reso più epico dalle urla di Miriam, Giada & Co. ad ogni tentativo di goal degli spagnoli.
Una sofferenza durata 120', una delusione atavica ai calci di rigore.
Abbiamo avuto la prova che, nonostante di calcio io e Davide non ci capiamo un bel niente (e ce ne frega anche meno), il tifo patriottico si fa sempre sentire ad ogni intervallo biennale.


6) CONCERTO CLUSTER A CERRETO GUIDI, 17 luglio.
La prima volta non si scorda mai.
Inutile ribadire quanto ci siano entrati nel cuore e nel cervello questi cinque geni della musica. L'eccitazione infantile che ci ha pervasi per tutta la sera, non avendo idea di ciò che ci aspettasse, ha reso il tutto ancora più magico.
Di lì a poco si sarebbe spalancato un nuovo mondo, fatto di armonie, distorsioni, applausi da spellamento di mani, urla isteriche e tifo da stadio, carampaniche dislessie, autografi ballerini, chiacchierate improvvisate, fanatismo moderato ed estremo.
Un'esperienza onirica, un nutrimento per l'anima.


7) SERATA MAMAMIA, OSPITE LA CESIRA, 18 luglio.
Serata ormai leggendaria, da tramandare ai posteri.
La Cesira, sempre al top della forma, intrattiene la Marina di Torre del Lago con lo show "Ma che bontà!", di cui le nostre mascelle ancora risentono gli effetti.
Ma niente in confronto a ciò che verrà dopo: La Cesira, avvistando Luisella tra il pubblico, inizia una carrellata di puro sganasciamento, una macchina inarrestabile, un One Drag Show senza precedenti.
Io ero piegato in due dal ridere, letteralmente.
Da ricordare le celebri frasi: "Ma lei che cazzo viene a rompere i coglioni qui?", "Ah no, quello se lo tenga, è più frocio di me!" e "Ah però! Che mamma zoccola!".
Da premio Lollissimo 2008.
Tutto ciò in mezzo ad una folla in delirio. Scioccante, inverosimile, da non crederci.
E il bis l'abbiamo avuto durante i balletti successivi ("Guarda, i nipoti della Carrà!", "Ma hanno figliato, lei però non va tanto a tempo, ma apprezziamo la buona volontà!"). 10 e lode.

8) CONCERTO CLUSTER A LARCIANO, 21 luglio.
La conferma di un amore.
Il concerto è stato divino (anche se tecnicamente di livello inferiore al precedente): nuovamente mille emozioni, trasalimenti, mega-cartelloni, cd da autografare, groupies invasate, ormoni a mille per un Nico ed un Erik, monili da allacciare (Liwen sei mitica), proposte indecenti, disquisizioni su dialetti ("Ma voi non dite neanche UN T'AREGGANOOO!") e prese di confidenza talvolta esagerate.
Ma la serata non sarebbe stata la stessa senza la SCENA MADRE, nominabile per un Oscar alla miglior interpretazione drammatica-categoria Checca Isterica: il litigio della sedia rubata!
Nessuno nel comune di Larciano e attigui dimenticherà la leggenda di un ragazzo combattivo, strenuo difensore della legge, che si è battuto fino alla laringite per il suo diritto A SEDERSI! Mentre arrivava man forte dal suo alleato ("Brava, brava, complimenti! Cafona"), egli scriveva una pagina di storia, lasciando segni indelebili come: "Si sta vergognando? Spero si stia vergognando!". Ed una povera malcapitata si è anche presa un: "C'è la magliaaaaaaaa!!!", gridato come avvertimento ai ribaldi e ai folli usurpatori di seggi sacri.


9) GIORNATA IN PISCINA CON CARMEN, 28 luglio.
La giornata, meteorologicamente parlando, non è stata un granché, la pioggia ci ha assaliti subito dopo pranzo, costringendoci ad una ritirata impietosa.
Ma il tutto è stato speciale per aver finalmente riallacciato i rapporti con un'amica allontanatasi troppo a lungo, per scoprire che i legami possono essere così forti da ritornare limpidi e genuini come prima, con le stesse battute, confidenze, risate e ricordi malinconici, con grande spontaneità e senza un briciolo di ruggine. Basta volerlo.
E basta capire quando il tuo ragazzo è una piattola atomica.


10) AL MAMA BEACH CON DAVIDE E ANDREA, 29 luglio.
Di questa splendida giornata ho già parlato a profusione in un post a parte.
Posso solo aggiungere che non necessariamente il vecchio ed il nuovo debbano scontrarsi: quando due persone così piacevolmente stimolanti ed intellettivamente accattivanti riescono a rendere speciale una tranquilla giornata al mare, devi per forza ammettere che le scene più esilaranti del mondo non avrebbero senso in loro assenza.


11) CONCORSO MISS DRAG QUEEN ITALIA, 31 luglio.
Vi abbiamo assistito quasi per caso, non sapendo bene come si svolgesse il tutto.
È stata una vera e propria rivelazione. Uno spettacolo scintillante, camp ed esilarante come non ne vedevamo da tanto tempo.
Ogni partecipante alla gara era un personaggio, più o meno riuscito, da apprezzare o snobbare, ma comunque da ammirare per la volontà, il duro lavoro e l'impegno profusi.
Da puro godimento l'esibizione della vincitrice, Tiffany, molto brava, aiutata da un corpo di ballo non indifferente.
Sicuramente i sacrifici sono tanti e la strada è sempre in salita, quindi rendiamo il merito a questi artisti in quanto, contrariamente a ciò che si pensa, non basta una parrucca e qualche paillettes per far bene questo lavoro, che in Italia viene ancora visto superficialmente, se non proprio come una pagliacciata.

12) CONCERTO CLUSTER A ROMA, 8 agosto.
E tre, l'impegno e la promessa imperitura.
Anche per questo evento ho parlato a dismisura.
C'è da dire che i due giorni a Roma sono stati forse i più belli di questa estate, e che il divertimento e la spensieratezza l'hanno fatta da padroni.
Non credo di poter chiedere di meglio da una vacanza improvvisata, forse se fosse stata più lunga... Ma la compagnia eccezionale e la casualità, soprattutto, hanno reso ogni attimo unico nel suo genere ed indimenticabile. Grazie Nonna. COMM 'NA BBAMBINA!


13) SERATA MAMAMIA, OSPITE AMBRA, 12 agosto.
L'ex ragazzina con auricolare di "Non è la Rai" si conferma spigliata e simpatica, nonché dotata del giusto spirito queer-friendly (le sigle erano da urlo!) per regalarci attimi di puro divismo trash, come l'accappella di "T'appartengo", intonata da tutta la Marina di Torre a squarciagola (ma Davide stava sopra gli altri!) in un delirio di carampaggine.
Oltre a lei, la serata è stata fantastica per la nostra maratona danzereccia (mai nella vita, forse, avevamo ballato così a lungo e ininterrottamente), scatenata e folle.
Oscar alla resistenza.
Da ricordare: la tizia che non mi sta dietro nel balletto degli Scissor Sisters, le nostre performances ai gazebi e il gruppetto che intona "Non ti scordar mai di me" di ritorno dal locale. Giusy tormentone ufficiale.


14) COMPLEANNO GIULIA, 13 settembre.
Una serata favolosa scandita da dialoghi irrefrenabili, aperitivi e drinks come se piovesse, nuove conoscenze e furti d'ombrelli. Poi un'amica speciale ha portato una ventata d'aria fresca (e qualcos'altro) alla monotonia settembrina, regalandomi spensieratezza e divertimento quando più ne avevo bisogno. Da rifare assolutamente.

15) CENA MEDIAGIORNALISTICA, 15 settembre.
Mancavano la Serena e la Carolina purtroppo, ma la serata è stata imprevedibilmente delirante lo stesso.
Firenze, Piazza Santa Croce, "The William".
Fiumi di alcool
hanno imperversato per tutto il tempo, mentre scoprivamo che la cucina del locale era chiusa e quindi mandavamo giù a stomaco vuoto.
Un gruppo straordinario di ragazzi alcolizzati che per una sera si son dimenticati dei problemi universitari e hanno brindato al cazzeggio totale.
Rivelazioni, regali e sorprese, discorsi filosofici e non, vecchietti misteriosi e foto da non mostrare in giro.
Una compagnia da non perdere, soprattutto per il talento culinario di Giulia!


mercoledì 17 settembre 2008

The Queen Is Back

Finalmente l'attesa è terminata.
Torna la Regina della Tv italiana, pronta nuovamente a regalarci attimi di INTRATTENIMENTO e SPETTACOLO assolutamente camp.
Una festa per gli occhi e per le orecchie.
Oltre ai 40 Carramba Boys (Thomas Grazioso included!), già si prevede un quintetto da epopea gay: Alexia, Fiordaliso, Marcella Bella, Spagna e la Raffa si esibiranno in un tributo agli ABBA!
Che dire, non stiamo nella pelle.
Lorena, Paola, Simona, Caterina, fatevi pure da parte.
Sua Maestà è tornata!



lunedì 15 settembre 2008

Il Ballo Delle Debuttanti


-Lo spin-off di Amici presenta la grande novità delle scalinate. Tutto il resto è Fascino.
-Lo spirito di Maria aleggia pesantemente, tra televoto, rvm, "carte" e "questa è una sua opinione".

-Garrison è una mera valletta che neanche quelle di Mike Bongiorno, avrà detto due frasi in tutta la serata.

-Rita Dalla Chiesa è dignitosamente professionale in mezzo al bailamme trash che si è consumato fino alle 00:30.
-L'apparizione di Alessandra Celentano è stato un momento topico, io e Davide ci siamo letteralmente sganasciati.

-I ballerini fanno una porca figura, Raffale Casuccio (Ave!) ha persino parlato, sfoggiando una padronanza di linguaggio che neanche una delle ragazze della squadra Pop ("Siamo un gruppo di ragazze che abbiamo tanta energia...").
-L'entrata di Bill Goodson con Garrison che stava per ingropparlo ci ha fatto ben sperare.
-Iancu e la spilla al colletto.

-Le prove di ballo sono stranamente alienanti, non si capisce davvero la loro intrinseca utilità. Noiosette ed effimere. Le uniche degne di nota sono state il tango passionale di Marta Mafalda (sic!) della squadra Chic e il pezzo Hip-Hop ispirato a Kill Bill di Elena della squadra Pop.
-Purtroppo il tutto passa in secondo piano a favore
(manco a dirlo) delle eterne discussioni tra le ragazze ed i membri della giuria.
-Che infatti, a parte parlare a raffica tirando fuori argomenti salienti come gravidanze indesiderate, bianco come purezza, eleganza, dizione, generazione confusa, confronto passato-presente-futuro, debutto ALLA VITA, "dammi del lei", volgarità e vattelappesca, non si capisce davvero il motivo per cui stia lì.
-Se non quello di regalarci personaggi più o meno odiosi ed insopportabili: Diaco che non si zittiva un secondo, la Barsotti che "è romana ma ama l'italiano", Filiberto che stava dalla parte sbagliata, Oddi che faceva interventi come il cavolo a merenda ("Che ne pensi di Warhol?").

-Ma il male assoluto è stato rappresentato dalla donna "Modigliani ha esagerato": Ida Pezzotti, controfigura di Clarabella, un naso che ha ricevuto il condono edilizio, in confronto alla quale la Celentano è una simpatica canaglia (almeno lei ha uno spessore sadico molto affascinante). Ci ha insegnato comunque come si beve il caffè in pubblico.
-La prova di samba con la ragazza inguainata in quel costume orrendo era ridicola. Che poi perché è diventata tribale da saulvauggiua qualcuno me lo spieghi. Noi che avevamo perso il promo aspettavamo a gloria che Bill Goodson lo dicesse.

-Le ragazze della squadra Chic hanno un palo in culo a testa, in particolare Maria (prova dell'abito da sposa) che squadra tutte dall'alto in basso e ce l'ha solo lei.
-Le ragazze della squadra Pop sono un misto tra sgallettate, strappone, burine ed inconsapevoli testimonial di strumentalizzazione sociale (vedi Beatrice "incinta" col vestito da sposa).
-Peccato per Costantino Della Gherardesca e Irene Ghergo, che non hanno quasi aperto bocca.
-La prova del Caffè è stata sublime. La sosia di Valentina Mele (Squadra Pop) era spaesata dalla tazzina in quanto il caffè lo beve nei bicchieri di CARTA.
-I vestiti da tirolesi nella polka sono stati rubati dal set di Charlie's Angels.
-"Sono una ragazza del 2008"...
-Qualcuno ci spieghi a chi è venuto in mente il termine RELLA!
-La pubblicità è stata una spina nel fianco, ma si può?
-La prima eliminata, Giulia, era l'elemento più sfigato della squadra Chic. In effetti, nessuno pareva dispiaciuto per il caso umano che ha rovinato l'esibizione Hip-Hop. Sembrava essere nato un nuovo personaggio, la Verginella che non va in discoteca, subito acclamata da Davide (e ti pareva), ma il meccanismo è impietoso.
-Eccessivamente macchinoso. Con qualche oliata si spera che la prossima puntata sia più scorrevole e movimentata. Maria datti da fare!

sabato 13 settembre 2008

giovedì 11 settembre 2008

No Air

Questa canzone mi martella in testa da giorni.
Lei ha vinto American Idol 2007, lui è il fidanzato di Rihanna (ah ok, cantante pure lui...).
Una bella canzone d'amore, voci interessanti, probabile tormentone autunnale.






mercoledì 10 settembre 2008

La Battuta Del Secolo

"Ora stammi a sentire, brutta manza. Appiccati il fuoco alla cordicella del tampax e fatti esplodere la caverna, perché è l'unica botta che avrai mai nella vita, tesoro caro!"

dal film: "Priscilla, la Regina del Deserto"-1994.


lunedì 8 settembre 2008

HAPPY BIRTHDAY!!

TANTISSIMI AUGURI A GIULIA!!
Questa giornata, dopo l'armistizio del 1943, verrà ricordata nei secoli a venire per la nascita di una persona davvero speciale, sorprendente, unica nel suo genere.
Un'amica sincera e leale, da ammirare e dalla quale tutti dovrebbero trarre ispirazione ed insegnamento per tante cose, una su tutti la genuina e totale mancanza di pregiudizi, per chiunque!
Tanti momenti speciali abbiamo condiviso e spero altrettanti ne verranno!
BUON COMPLEANNO!!!
Che i tuoi mille desideri si avverino... e mi raccomando, conta su di me per il negozio di parruccheria!

domenica 7 settembre 2008

Un Giorno Perfetto



Va detto subito che questo certamente non è il migliore film di Ferzan Ozpetek.
Il regista turco di adozione italiana cambia decisamente rotta e stile con il suo settimo lungometraggio, girato in una Roma cupa e fredda.
Sin dalla prima inquadratura, è proprio l'atmosfera ciò che spiazza lo spettatore: un ambiente casalingo claustrofobico ed angosciante, agli antipodi dai colori e dai suoni vivaci e rassicuranti ai quali il cineasta ci aveva abituati con i suoi film precedenti. E lo stesso senso di straniamento lo si avverte per tutta la durata della pellicola.
Il motivo però c'è: per la prima volta il film non è un soggetto originale, ma è stato tratto dal libro "Un Giorno Perfetto" di Melania Mazzucco (non ho letto il libro, ma pare che l'adattamento non sia stato perfettamente fedele).

I toni da noir a tinte forti sembrano però, a prima vista, un terreno familiare per Ozpetek: la regia è asciutta quanto basta nella prima parte, fatta di lunghi silenzi, primi piani viscerali e poche concessioni all'ironia che contraddistingue buona parte delle sue storie (gli unici momenti distensivi sono affidati alla grazia di Stefania Sandrelli, perfettamente in parte, anche se poco sfruttata).
Con sapienza stilistica (la fotografia dai colori freddi, volutamente "distaccata") e narrativa, Ozpetek riesce ad oliare perfettamente tutti gli ingranaggi della sceneggiatura (scritta a quattro mani con l'inseparabile Sandro Petraglia), incastrando bene le varie storie che si intersecano tra di loro in 24 ore, aiutato da un cast come al solito in stato di grazia (resta il miglior direttore di attori al momento in Italia, a mio avviso): Valerio Mastandrea è semplicemente mostruoso, accettando un ruolo distante anni luce dai suoi usuali, dimostra di essere superbo anche in una veste estremamente drammatica; Isabella Ferrari convince soprattutto per intensità espressiva, inquietudine e procacità dolente (la scena dello stupro è meno disturbante di quanto si pensi, anche se molto forte); una ritrovata Monica Guerritore (con il ruolo che nel libro era di un insegnante gay) è efficace ed i suoi silenzi valgono più di mille parole, anche se, come la Sandrelli, avremmo voluto per lei più spazio. Una bella scoperta è invece Nicole Grimaudo, intensa e spontanea: a lei spetta una delle scene più belle ed emozionanti del film, quando vede il suo triplice ritratto nel magazzino del suo amore segreto (Federico Costantini, ribelle taciturno). Affascinanti anche i camei di tre fantastiche attrici: Milena Vukotic, la fedele Serra Yilmaz e la straordinaria Angela Finocchiaro (quasi un angelo custode che attraversa le vite di tutti i personaggi).
Ma se il cast è perfetto, il grande difetto del film è proprio quello di non riuscire pienamente ad emozionare il pubblico o a renderlo empaticamente vicino ai personaggi.
Dando purtroppo poco spazio alle storie satellite e tralasciando importanti dettagli (l'uomo al telefono con il personaggio della Guerritore, la storia "incompiuta" tra Maja/Grimaudo e Aris/Costantini), il regista traccia quasi superficialmente un racconto estremamente drammatico ma che, nonostante un tragico finale, non sconvolge per immedesimazione quanto il precedente "Saturno Contro".
Quasi avesse paura di andare in profondità e di non voler rischiare troppo (a dispetto dei primi piani scrutatori dell'anima), l'introspezione dei personaggi a volte risulta forzata e, soprattutto nella seconda parte, eccessivamente didascalica (forse a causa dell'origine letteraria dell'opera).
Il segno distintivo della ditta Ozpetek, in ogni caso, è presente anche stavolta: la straordinaria attenzione rivolta alla colonna sonora, curata come sempre da Andrea Guerra. Struggenti e suggestive, le musiche tracciano nuovamente il leit motiv del film, ricreando un'atmosfera di predestinazione, ma anche di calore, a tratti. Bellissimo il pezzo presente durante i titoli di coda: "Un Altro Cielo" dell'esordiente Ermanno Giove (sarà un altro effetto "Remedios"?).
In conclusione, sicuramente un film apprezzabile, ma che lascerà interdetti soprattutto coloro che hanno letto ed amato il libro e quelli che avevano ammirato l'Ozpetek precedente.
Ci si aspettava sicuramente di più da un regista come lui, che in 11 anni non ha mai sbagliato un colpo (a mio giudizio, anche se con qualche pecca, "Cuore Sacro" era comunque un film riuscito), ma che, trovandosi forse in un contesto non propriamente suo, non è riuscito ad arrivare al cuore e a regalarci quell'emozione violenta e genuina che trasuda ogni sua opera.

sabato 6 settembre 2008

Out Of The Closet

Grazie alla segnalazione di Giulia (mia cara, certo che ti abbiamo traviato! Che razza di video scovi?), scopro il video del mese, che finalmente eliminerà tutti gli stereotipi del mondo gay ed aiuterà milioni di ragazzini sessualmente confusi a venire allo scoperto.
E se il vostro cane produce escrementi fucsia, non portatelo dallo psicologo... vuol dire che è felice così com'è!



venerdì 5 settembre 2008

ABC I Love You

Non sto già più nella pelle, soprattutto dopo aver visto il meraviglioso promo.
Tornano le fantastiche storie ed i favolosi personaggi delle serie che ogni settimana (già lo so) mi terranno incollato allo schermo (del pc), facendo collassare eMule e la capacità del mio hard disk.
Tornano le risate, i pianti, gli intrecci avvincenti, i colpi di scena, i look da urlo e i cast superbi.
La nuova stagione televisiva targata ABC sta finalmente per regalarci nuovi, attesissimi episodi, mai come quest'anno richiesti a furor di popolo (lo sciopero degli sceneggiatori ci ha penalizzati non poco), che si preannunciano squisitissimi.


Si comincia giovedì 25 settembre con "Ugly Betty": la scelta di Betty tra Henry e Gio, la gravidanza "ricattatrice" di Wilhelmina e l'inattesa paternità di Daniel saranno i topic piccanti di questa terza stagione.
Il tutto condito nello spietato ambiente della rivista fashion per eccellenza, "Mode".
La serie, che si è già aggiudicata 2 Golden Globes e 1 Emmy, promette faville a colpi di tacchi a spillo e borsettate. Firmati Prada ovviamente.

Griffatissimo.


La stessa sera ci attendono le nuove avventure del Seattle Grace Hospital.
Tutto è rimasto in sospeso a "Grey's Anatomy", lasciandoci in preda a mille domande: Meredith e Derek si sposeranno davvero? Cosa succederà tra Callie ed Erika dopo il bacio inaspettato? Alex ed Izzie capiranno finalmente di essere fatti l'uno per l'altra? E George riuscirà a superare l'esame da tirocinante?
L'avvincente serie ospedaliera con un cast da urlo (su tutti, le divine Sandra Oh e Chandra Wilson) riuscirà nell'impresa di emozionarci anche nella quinta stagione?

Coronarico.


Domenica 28 settembre, invece, è la volta della quinta stagione di "Desperate Housewives" che, manco a dirlo, attendo con un'ansia pari solo a quella della prossima Notte degli Oscar (qualcuno chiami la Neuro): dopo il salto in avanti di ben cinque anni, le nostre casalinghe preferite quali altre sconvolgenti sorprese ci riserveranno?
Dai primi spoilers (Susan ha un nuovo amore, Edie si sposa) posso solo immaginare cosa possa aver partorito stavolta la beautiful mind di quel genio di Marc Cherry. Ave!
Succulento.

Subito dopo gli intrighi di Wisteria Lane, arriva la terza stagione di "Brothers&Sisters", pregevole serie sulle vicende di una moderna famiglia americana, i Walker.
Senza banalità o facili retoriche, pian piano questo Drama, impreziosito da ottime performance di attori (Sally Field su tutti), si è imposto all'attenzione dei media e del pubblico raccontando le dinamiche familiari odierne, complicate e delicate, traendo forza dai personaggi, affascinanti e ben scritti.
Senza aver paura di mostrare l'omosessualità evitando stereotipi e luoghi comuni.
Dopo l'unione (finalmente) sancita tra Andrew e Scotty, l'agghiacciante scoperta di Rebecca e i problemi di fertilità di Kitty, nuovi colpi di scena ci attendono, sperando che sia confermato il tenore delle prime due stagioni.
Intimista.

In tutto questo, dovrei anche trovare il tempo di studiare, fare lo stage e seguire i corsi di ballo...

Gossip Girl

Ho visto solo la prima puntata, ma devo dire che qualche interesse me l'ha suscitato (non succede quasi mai con serie pseudo-adolescenziali su ragazzi "bene" che sprecano la loro giovinezza in festini, alcool, droga e sesso... almeno non ne fanno di decenti da molti anni).
Non è né la versione newyorchese di "The O.C." né la versione dirty di "Dawson's Creek".
C'è una sorta di malsana attrazione per i personaggi (la bionda con l'anima, la mora invidiosa, il cattivo ragazzo, quello indeciso e quello timido) e la trama super prevedibile, ma la spirale del binomio bastardaggine/zoccolaggine è affascinante, superficialmente superbi i dialoghi e le ragazze bitches-style che si odiano a morte mi attraggono sempre.
Nel primo episodio molta carne (in tutti i sensi) viene già messa al fuoco: tentato suicidio, tradimento, due tentati stupri, festa "alla quale non sei invitata!" e ritorno misterioso.
Due dei protagonisti principali sono carini, uno più dell'altro.
Le ragazze sono inquiete quanto basta.

Nota di merito: le scene più "spinte" non sono esageratamente patinate, ed è già qualcosa.
Nota di demerito: i genitori sembrano sempre più deficienti ed infantili dei figli (mo' basta veramente però!), annebbiati dal botox e da sogni adolescenziali svaniti.
Consigliato: per una serata di cazzeggio-trash d'oltreoceano, per (ri)vivere la perduta età e stare al passo con le nuove generazioni (hai visto mai).
Da non vedere con il/la migliore amico/a.



giovedì 4 settembre 2008

Back & Forth


Back: Kylie Ann Minogue, 151 cm, australiana, arriva al successo quasi per caso.
Dopo aver recitato nella soap opera australiana "Neighbours", nel 1987 incide la cover del brano "Loco-motion" e da lì la sua carriera esplode, raggiungendo i vertici delle classifiche inglesi ed europee. Il singolo tormentone "I should be so lucky" traina il primo album, "Kylie", che nel 1988 vende più di otto milioni di copie, facendola diventare un nuovo (tascabile) fenomeno musicale. La ragazza acqua e sapone dei primi anni si trasforma in diva seducente ed ammiccante con la hit dance "Better the devil you know" del 1990, che la proietta direttamente nell'immaginario erotico di molti maschietti (perfino Robbie Williams confesserà di aver avuto un suo poster in camera da adolescente) ed in quello iconico del popolo gay.

Durante gli anni '90 la sua popolarità subisce alti e bassi, tra cambi di casa discografica e soprattutto a causa della turbolenta relazione con Micheal Hutchence, carismatico leader del gruppo INXS (morto prematuramente nel 1997 durante una pratica di autoerotismo).

Un nuovo input alla sua carriera Kylie lo ottiene nel 1996 con il grande successo "Where the wild roses grow", straordinario duetto cantato al fianco di Nick Cave, che la riporta alla ribalta con un look più che mai seducente (anche se nel video appare come una novella Ofelia).

Dopo un album deludente dal punto di vista delle vendite, ma apprezzato dai fans più accaniti ("Impossible Princess" del 1997, criticato per il titolo in quanto troppo rievocante, secondo alcuni, il tragico destino della Principessa Diana, deceduta lo stesso anno), vive un'inaspettata rinascita nel 2000, grazie all'album "Light Years", che la rilancia nelle classifiche grazie ad hits come "Spinning Around", "On a night like this" e soprattutto lo splendido duetto con Robbie Williams, "Kids", trainato da un video molto chic e con un finale mozzafiato.
Con lui si esibisce agli Mtv Europe Music Awards del 2000, a Stoccolma, fasciata in un succinto abitino che lascia poco all'immaginazione... ma la sua classe ed il suo portamento da ragazza semplice e diva coi piedi per terra non la fanno mai scadere nel volgare.
Poco dopo pubblica, solo in alcuni paesi europei, la canzone "Your Disco Needs You", che diventerà uno dei più famosi inni del Gay Pride ed ancora oggi richiestissima nelle discoteche GLBT (soprattutto inglesi). L'artista infatti è sempre stata un'attivista del movimento gay, organizzando aste benefiche contro l'AIDS e sostenendo la comunità per combattere pregiudizi e discriminazioni. Questo, fin dai primi anni di successi, le è valso lo status di icona gay (oggigiorno una delle più famose al mondo accanto a Madonna, Cher e Mariah Carey, per citare le più prestigiose), che lei ha accettato ironicamente dichiarando: "Sono un'icona gay atipica, non ho mai vissuto eventi tragici nella mia vita, ho solo avuto tragici abbigliamenti", riferendosi probabilmente ai vistosi ed eccessivi
outfits indossati durante i suoi spettacolari concerti.
Ma è nel 2001 che Kylie si impone definitivamente a livello mondiale, entrando nell'olimpo delle superstars, grazie alla mega hit "Can't get you out of my head", martellante tormentone autunnale che dominò i primi posti delle classifiche per svariati mesi, diventando una delle canzoni più ballate (ancora oggi, quando la sentiamo in discoteca, parte il balletto con le mani sulla testa!) dell'anno e uno dei singoli di maggior successo per un'artista femminile.
Sfoggiando un look sexy e chic, l'artista ripropose il mitico abito bianco con cappuccio anche agli Mtv Europe Music Awards del 2001, a Francoforte, in una performance storica. L'anno seguente, alla cerimonia a Barcellona, vinse ben due premi: "Miglior Artista Pop" e "Miglior Artista Dance", grazie all'album campione di vendite "Fever", dal quale estrasse altri singoli di successo come "In Your Eyes" e "Love At First Sight".


Forth: nel 2003 è la volta di "Body Language", album di minor successo rispetto al precedente "Fever", ma contenente la stupenda "Slow", con sonorità elettroniche, accompagnata da un video estremamente arrapante che finalmente appaga (anche) visivamente il suo largo pubblico omosessuale (come scordare l'inizio con il tuffatore e quella distesa infinita di manzi al sole?), da lei sempre stimato.
Segue la raccolta di successi "UItimate Kylie" e poi, nel 2005, la tragica notizia: la cantante scopre di essere malata di tumore al seno; ciò la tiene lontana dalle scene per circa due anni.
Fortunatamente
il cancro viene sconfitto e la fatina australiana riappare in tutto il suo splendore nella campagna pubblicitaria della famosa catena di negozi d'abbigliamento "H&M", per la quale crea appositamente una linea di costumi da bagno.
Riprendendo il suo tour "Showgirl", interrotto per la malattia nel 2005, la cantante ritrova immutati la sua popolarità e l'affetto che i fans nutrono per lei.
Con il sorriso sempre sulle labbra, ammirata per la forza di volontà e l'ottimismo che la contraddistinguono,
Kylie torna in sala d'incisione per sfornare l'album "X", il decimo della sua carriera. Atteso con grande trepidazione, i pareri sono contrastanti: alcuni fans, soprattutto quelli più accaniti e fedeli, storcono il naso e rimangono delusi, anche a causa della scelta del primo singolo, "2 Hearts", secondo loro assolutamente fuorviante e non adatto per un ritorno in grande stile. Altri lo decretano un successo e un ritorno alle origini di Kylie, nuovamente a suo agio con le sonorità dance e in grado di emozionare ancora, senza aver perso lo smalto di una volta.
Già sold out il nuovo tour 2008, con il quale l'artista farà tappa anche nell'Europa dell'Est, mai raggiunta prima... ma in Italia neanche a parlarne. Purtroppo pare che nel nostro Paese l'artista sia un po' snobbata, senza un motivo ben preciso. Nonostante sia amata alla follia dal grande pubblico gay italiano, Kylie non accenna a guardare con simpatia al BelPaese (dai Giulio, tieni duro, presto verrà anche qui!).