Iniziato lo scorso anno in USA, ottimo riscontro di pubblico e di critica e vari premi per la protagonista Julianna Margulies (Golden Globe, Screen Actors Guild e una nomination agli Emmy), "The Good Wife" è un solido ed avvincente dramma legale, dallo script serrato e con eccellenti performance da parte di tutto il cast, in primis l'indimenticata infermiera Carol di "E.R.", qui nei panni di Alice Florrick, moglie e madre devota, travolta da uno scandalo sessuale che coinvolge il marito (Chris Noth, il Mr.Big di "Sex and the City") e la costringe a rivestire i panni, smessi 13 anni prima, di avvocato. Avendo visto solo la puntata pilota, le premesse sono notevoli. Grande importanza alle vicende giudiziarie ma anche alla sfera privata ed affettiva della protagonista, personaggio femminile di raro spessore a cui la Margulies dona sensibilità e ai telespettatori istantanea identificazione ed empatia. Non manca nemmeno la stronza di turno, la mitica Christine Baranski (non nuova a questo tipo di ruoli), qui nei panni della rigida mentore/arpia di Alice, mentre Archie Panjabi (fresca vincitrice di un Emmy per questo ruolo) interpreta un'enigmatica e tosta investigatrice. Da settembre anche su RaiDue.
Uno dei più bei promo di "Desperate Housewives": quello che anticipa la settima stagione è davvero coi fiocchi, stiloso e "cazzuto" come nella migliore tradizione dello show. Speriamo che non tradisca le aspettative. Nel frattempo gustiamoci le immagini con una nuova protagonista d'eccezione, pronta a dare filo da torcere alle casalinghe più famose della tv (e alla loro stella splendente), che si preannuncia ancor più succosa e bitch della compianta (ma non troppo) Edie Britt.
La 62esima edizione degli Emmy Awards ha visto trionfare, nella categoria Drama, per il terzo anno consecutivo (sic!) la serie "Mad Men", nonostante nessuno dei 5 attori nominati (tra protagonisti e non) sia riuscito a vincere. Hanno infatti trionfato Bryan Cranston per "Breaking Bad" (anche lui alla terza statuetta consecutiva), con buona pace di Hugh Laurie e Jon Hamm, Kyra Sedgwick per "The Closer" (dopo ben 5 nomination, anche se avrei preferito Julianna Margulies per il suo nuovo ruolo in "The Good Wife", nonostante ancora non abbia visto la serie), Aaron Paul sempre per "Breaking Bad" e Archie Panjabi per "The Good Wife", preferita alla sua 'collega' Christine Baranski. Nella categoria Comedy arrivano le dolenti note: "Glee", forte di 19 nominations alla vigilia, ha portato a casa 'solamente' quattro premi, di cui due minori, vale a dire Best Sound Mixing per l'episodio "The Power of Madonna" e Best Guest Actor a Neil Patrick Harris, consegnati alcuni giorni prima della cerimonia. Durante la premiazione effettiva, la serie di Ryan Murphy ha vinto nella categoria Miglior Attrice Non Protagonista, andato alla sublime Jane Lynch (premio stra-meritato per un personaggio unico già cult), e come Miglior Regia per l'episodio pilota, andato al creatore Murphy. "Modern Family" è riuscita, come previsto, a rompere le uova nel paniere alla serie-musical che quest'anno ha avuto uno straordinario successo e che ha creato un incredibile fenomeno pop come non se ne vedevano da anni. La preferenza data alla serie sulla famiglia alternativa (paradossalmente, una scelta piuttosto tradizionale) mi trova alquanto perplesso (per non dire infuriato!): per quanto possa essere divertente, non può certamente competere con la genialità di "Glee". Sfortunatamente l'Academy non se n'è accorta (ma non è una novità: la prima stagione di "Desperate Housewives" fu snobbata a favore di "Tutti Amano Raymond"... e ho detto tutto!), e ha premiato anche il suo attore non protagonista Eric Stonestreet (uno dei componenti la coppia gay del telefilm) e la sceneggiatura. Altro sfondone, per così dire: Edie Falco premiata come Miglior Attrice per "Nurse Jackie". Senza nulla togliere al talento della ex protagonista dei Soprano, il premio sarebbe dovuto andare a Lea Michele, bravissima ed impagabile Rachel Barry, personaggio ai limiti dell'odioso che non si può non amare. Probabilmente la giovane età ha giocato a sfavore (così come per Chris Colfer alias Kurt). Miglior Attore Protagonista è stato incoronato prevedibilmente Jim Parsons per "The Big Bang Theory", in una categoria ben nutrita di inossidabili (Shalhoub, Carell, David, Baldwin, quest'ultimo vincitore già nel 2009 e nel 2008) e della nuova entrata Matthew Morrison, contento già per la nomination. Tra i Reality, trionfa "Top Chef" a scapito (purtroppo) di "Project Runway", mentre Jon Stewart vince il settimo Emmy per il miglior programma di intrattenimento con il suo "The Daily Show". La miniserie prodotta da Steven Spielberg e Tom Hanks, "The Pacific", ha vinto la statuetta nella sua categoria, mentre tra i film per la tv ha letteralmente trionfato "Temple Grandin", storia di una professoressa del Colorado affetta da autismo, interpretata da Claire Danes accanto a David Strathairn e a Julia Ormond (tutti e tre vincitori, insieme al regista). Straordinario l'intro che ha visto Jimmy Fallon, conduttore della serata, esibirsi insieme al cast di Glee in un divertentissimo filmato d'apertura, in compagnia anche di Tina Fey, Jon Hamm, Jorge Garcia, Nina Dobrev e Randy Jackson.
Infine, una nota di stile: a parer mio, il miglior abito della serata è stato quello di Lea Michele in Oscar De La Renta, in un red carpet piuttosto povero di bei look (ma Tina Fey non riesce a vestirsi bene nemmeno per errore?).
Prima foto promozionale per la nuova stagione di Desperate Housewives, la settima (mio dio), che si fa notare soprattutto per una new entry d'eccezione: nientepopodimeno che Vanessa Williams, alias l'ormai leggendaria Wilhelmina Slater di "Ugly Betty", show appena terminato dopo 4 anni. Sorprendente la scelta di inserire l'attrice al centro della scena (nemmeno Nicollette Sheridan/Edie ebbe mai tale privilegio), sicuramente dettata dalla voglia di rinnovamento della serie (che negli ultimi 2 anni ha subìto oggettivi cali di popolarità e fattura, inevitabili dopo tante stagioni, nonostante il sottoscritto ancora la segua con entusiasmo) e anche dal fatto che, presumibilmente, la nuova arrivata a Wisteria Lane metterà in ombra le altre quattro casalinghe. Personalmente trovo l'entrata in scena della Williams azzeccatissima: avendola adorata in "Ugly Betty", ne sentivo già la mancanza. Marc Cherry è stato molto furbo a volerla nel cast, il suo personaggio non sarà spietato (e stronzo) come la fantastica Wilhelmina, ma sicuramente non avrà paura a sfoderare gli artigli. Si prevedono già scintille con il personaggio di Lynette ed un triangolo amoroso con un certo Brian Austin Green. Vedere per credere.
Dal meraviglioso romanzo di Paolo Giordano "La solitudine dei numeri primi" (divorato ed adorato), l'omonimo film diretto da Saverio Costanzo, in concorso alla prossima Mostra del Cinema di Venezia, ci offre finalmente il primo agognato trailer. Verrebbe da dire, potevate tenervelo! Che cosa è questa roba? Inizio in stile thriller e sottofondo musicale come in un episodio di Distretto di Polizia (senza offesa) già fuori tema (il tema, per chi non lo sapesse, sono le ferite dell'anima e della carne da cui scaturiscono i drammi esistenziali dei due protagonisti). Si peggiora con la seconda parte, in cui parte inspiegabilmente "Bette Davis Eyes" di Kim Carnes (bella canzone, per carità) e il tutto ha una parvenza (orrore!) dei film di Moccia. Infine, quanto saranno brutte ed esteticamente tristi quelle scritte in blu? Cosa sono, Word Art? Per spezzare una lancia in favore dei realizzatori (prima di spezzare qualche gamba), qui chiaramente siamo di fronte ad un montaggio sbagliato, la scelta di produrre un trailer siffatto sarà scaturita sicuramente da una difficoltà intrinseca del soggetto: la difficile collocazione. Chi ha amato il libro come me correrà a vedere il film, ma per tutti gli altri sarà più ostica la riconoscibilità tra un dramma, un thriller o una commedia generazionale (ed infatti l'odiosa scritta "Il libro che ha emozionato un'intera generazione" non aiuta). Questo trailer complica le cose. Attendiamo la visione completa del prodotto. Stiamo in campana.
Crisi di mezz'età per Shrek, padre e marito a tempo pieno ed ormai "non più orco" libero di sguazzare nel fango e spaventare i villici con le sue scorribande.
La crisi qualitativa, se così si può dire, la fortunata saga dell'orco verde targata Dreamworks (il secondo film, il più redditizio dei quattro, nel 2004 incassò ben 919.838.758 $), l'aveva già attraversata col terzo, piuttosto fiacco, episodio. Qui le cose si risollevano, piacevolmente: certo, non siamo ai livelli delle prime due pellicole, il sarcasmo e la forte carica dissacrante che rendevano autentici gioielli le avventure iniziali di Shrek sono un pallido ricordo, così come la comicità più sfrenata e pungente. Aumentano altresì l'azione spettacolare ed un mix di gag goderecce ed i soliti riferimenti alla cultura pop (Ciuchino che intona canzoni famose, il Pifferaio Magico che ipnotizza le streghe con la break dance, i messaggi di Re Tremotino agli abitanti del regno in perfetto stile dittatorial-mediatico). Riguardo a quest'ultimo, a tratti fastidioso, il nuovo villain non è certo al pari della Fata Madrina (insuperabile!), ma risulta viscido a sufficienza. Per il resto, sempre interessante l'espediente narrativo del "What if...", giocato piuttosto efficacemente (anche se alquanto prevedibile e scontato) senza troppi cali di attenzione, grazie anche alle mitiche "spalle" Ciuchino e soprattutto al Gatto divenuto obeso. In definitiva, un cartoon che scivola via leggero, senza troppe pretese, ma che avrebbe dovuto osare maggiormente per fare il botto e per chiudere in bellezza una tale quadrilogia, visto che l'orco verde ha decisamente rivoluzionato il genere d'animazione moderno. Dispiace dirlo, ma forse si sarebbero dovuti fermare a due... E poi diciamocelo: la classe ed il cuore della Pixar (citofonare Toy Story 3, il più bel cartoon dell'anno) sono difficili da eguagliare.
"Nice speech, Eve. But I wouldn't worry too much about your heart. You can always put that award where your heart ought to be."
"Whoever you are, I have always depended on the kindness of strangers."
"Blanche, you aren't ever gonna sell this house... and you aren't ever gonna leave it... either!"
Don't Dream It... Be It!
"All work and no play makes Jack a dull boy."
"A woman pretending to be a man pretending to be a woman!"
"A census taker once tried to test me. I ate his liver with some fava beans and a nice Chianti."
"Make-up is POINTLESS! It does nothing anymore! Are you even listening to me? Do you even care? You stand there with your 22-year- old skin and your tits like ROCKS and laugh at me."
"I worked my butt of with these women! They've given up their free time to do this, and they're good! I mean, sister, we could, we could ROCK this place!"
"We're standing here in Philadelphia, the, uh, city of brotherly love, the birthplace of freedom, where the, uh, founding fathers authored the Declaration of Independence, and I don't recall that glorious document saying anything about all straight men are created equal. I believe it says all men are created equal."
"Now listen here, you mullet. Why don't you just light your tampon, and blow your box apart? Because it's the only bang you're ever gonna get, sweetheart!"
"When you first entered the restaurant, I thought you were handsome... and then, of course, you spoke."
"Good morning, and in case I don't see ya, good afternoon, good evening, and good night! "
"Oh, you don't complain? Then I must be psychotic, then! What is this? Yeah, let's bring in the laugh-meter and see how loud it gets."
"You know, there's too many buttons in the world. There's too many buttons and they're just- There's way too many just begging to be pressed,they're just begging to be pressed,you know? They're just - they're just begging to be pressed, and it makes me wonder, it really makes me fucking wonder, why doesn't anyone ever press mine? Why am I so neglected? Why doesn't anyone reach in and rip out the truth and tell me that I'm a fucking whore, or that my parents wish I were dead?"
"You are not a human being , , Lola. You are an epidemic."
"Yeah. Yeah, sexy, huh? How 'bout this for a number? Six. That's how old my other daughter is, eight is the age of my son, two is how many times I've been married - and divorced; sixteen is the number of dollars I have in my bank account. 850-3943. That's my phone number, and with all the numbers I gave you, I'm guessing zero is the number of times you're gonna call it."
"You had an affair with a girl who threatened to kill herself, and now there is a presence in our house. A young, blonde girl. Don't you get it? She did it, Norman. She's dead... and now she's trying to hurt you... or both of us."
"Per quella parte di te che mi manca e che non potrò mai avere, per tutte le volte che mi hai detto non posso, ma anche per quelle in cui mi hai detto: tornerò.. sempre in attesa.. Posso chiamare la mia pazienza 'AMORE'? La tua fata ignorante"
"No-one can make us leave this house."
"I don't need you anymore! All my life you made believe I was only worth what someone would pay for me! But Christian loves me. He loves me! He loves me, Harold. And that is worth everything! We're going away from you, away from the Duke, away from the Moulin Rouge!"
"Remember, with great power, comes great responsibility."
"Find a flask, we're playing fast and loose And all that jazz. Right up here is where I store the juice... And all that jazz."
"This is my right; it is the right of every human being. I choose not the suffocating anesthetic of the suburbs, but the violent jolt of the Capital, that is my choice. The meanest patient, yes, even the very lowest is allowed some say in the matter of her own prescription. Thereby she defines her humanity. I wish, for your sake, Leonard, I could be happy in this quietness.But if it is a choice between Richmond and death, I choose death."
"As I said before, I've allowed you to keep your wicked life for two reasons. And the second reason is so you can tell him in person everything that happened here tonight. I want him to witness the extent of my mercy by witnessing your deformed body. I want you to tell him all the information you just told me. I want him to know what I know. I want him to know I want him to know. And I want them all to know they'll all soon be as dead as O-Ren."
"There never was much hope. Just a fool's hope."
"Penso che perdo la fede in questo momento e, non avendo fede, non credo né in Dio né nell'inferno. Se non credo nell'inferno, io non ho paura. E se non ho paura, sono capace di qualsiasi cosa."
"Lying's the most fun a girl can have without taking her clothes off - but it's better if you do."
"Tell you what, we could had a good life together! Fuckin' real good life! Had us a place of our own. But you didn't want it, Ennis! So what we got now is Brokeback Mountain! Everything's built on that!"
"Just because a person doesn't go around blabbing her entire biological history to everyone she meets doesn't make her a liar."
"This... 'stuff'? Oh... ok. I see, you think this has nothing to do with you. You go to your closet and you select out, oh I don't know, that lumpy blue sweater, for instance, because you're trying to tell the world that you take yourself too seriously to care about what you put on your back. But what you don't know is that that sweater is not just blue, it's not turquoise, it's not lapis, it's actually cerulean. You're also blithely unaware of the fact that in 2002, Oscar De La Renta did a collection of cerulean gowns. And then I think it was Yves St Laurent, wasn't it, who showed cerulean military jackets? I think we need a jacket here. And then cerulean quickly showed up in the collections of 8 different designers. Then it filtered down through the department stores and then trickled on down into some tragic casual corner where you, no doubt, fished it out of some clearance bin. However, that blue represents millions of dollars and countless jobs and so it's sort of comical how you think that you've made a choice that exempts you from the fashion industry when, in fact, you're wearing the sweater that was selected for you by the people in this room. From a pile of stuff."
minnie:"anche tu sei come loro? come lui, insomma?" sergio:"addolorato?" minnie:"no, gay!" sergio:"gay io? no, io sono frocio" minnie:"ah ecco, e non è la stessa cosa?" sergio:"sì ma io sono all'antica!!!"
"Spider-Pig, Spider-Pig. / Does whatever a Spider-Pig does. / Can he swing / from a web? / No he can't, / He's a pig. / Look out! / He is the Spider-Pig!"
"As far as boyfriends go, Paulie Bleeker is totally boss. He is the cheese to my macaroni. And, I know that people are supposed to fall in love before they reproduce, but... I guess normalcy isn't really our style."
"Don't blame marriage. She's married and she's not growing a national forest."
Sophie: "I don't care if you slept with hundreds of men, you're my mother and I love you." Donna: "Oh Sophie...I didn't sleep with *hundreds* of men."