domenica 23 maggio 2010

Shonda Rhimes è una Sadica!

Se pensavamo che il finale della quinta stagione fosse uno dei cliffhanger più emozionanti e sconvolgenti di Grey's Anatomy (e della televisione tutta), ci sbagliavamo di grosso: quella pazza scriteriata, ma geniale (nonostante "faccia fuori" un attore o più ad ogni stagione, ultima Katherine Heigl alias Izzie, te possino!!) di Shonda Rhimes, creatrice della serie, ha trovato un nuovo e più sadico intreccio per le ultime due puntate della sesta stagione ("Sanctuary" e "Death and all his friends") facendoci ripiombare nuovamente nella disperazione più aberrante per circa un paio d'ore, roba che "Love Story" in confronto è un'amena passeggiata campestre.

Spoilerando, le seguenti considerazioni:
- guarda caso i medici che muoiono appartengono tutti al Mercy West;
- le voci di un probabile non rinnovamento del contratto da parte di Patrick Dempsey alias Derek Shepherd mi avevano già fatto temere il peggio;
- per non parlare degli indizi sparsi nei vari dialoghi che sembravano dare già per spacciato il Dott. Stranamore, su tutte la frase "vorrei avere anche io qualcosa piantato in testa per finire in una sala operatoria", che non è esattamente di buon auspicio quando c'è uno psicopatico armato che si aggira nell'ospedale e ti vuole cadavere;
- finalmente, Ellen Pompeo esce dal suo stato di letargia recitativa (in questa sesta stagione il personaggio di Meredith è stato alquanto appannato) per dare il meglio di sé in questi ultimi, terribili, episodi, affiancata ovviamente dalle sempre splendide Sandra Oh e Chandra Wilson (non so chi delle due sia più brava ma, vi prego, date loro un Emmy al più presto, non so ancora cosa aspettiate!!);
- contentissimo per le lelle Arizona e Callie;
- il personaggio di April Kepner è di un'insopportabile unico.




venerdì 21 maggio 2010

Theatricality

Glee si tinge nuovamente di tinte iconesche (prima Madonna, poi Olivia Newton John, adesso Lady Gaga) e, nell'episodio n°20 in onda in USA martedì 25 maggio, rende giustamente omaggio e tributo a Miss Germanotta, ormai fenomeno imprescindibile in qualsivoglia tematica, evento o telefilm dichiaratamente pop (e camp).
Una miscela esplosiva di cui si può avere un assaggio sotto, con un colpo di scena imprevedibile (Rachel figlia di Elpheba alias Idina Menzel alias la couch dei Vocal Adrenaline?? Ryan Murphy GENIUS!!) e livelli di frociaggine ancora mai raggiunti.
Ditemi se questo non è il telefilm gayo definitivo!


Robin Of Persia

Entrambi blockbuster infrangi-record e macina-incassi ampiamente attesi, "Robin Hood" di Ridley Scott e "Prince of Persia: le sabbie del tempo" di Mike Newell (sia il primo regista che il secondo hanno all'attivo pellicole diversissime tra di loro) si differenziano in un punto cruciale: mentre il primo, infarcito di Storia (più o meno) attendibile ed accurata, ha l'ambizione di divenire (a torto) il nuovo "Gladiatore" o "Braveheart", non in quanto ad effetti scenici ma bensì come narrazione "alta" ed elevata, il secondo sa bene di essere un divertissement tratto da una serie di videogame senza la pretesa di divenire qualcosa che non è ad ogni costo.
Ergo, il secondo è molto più godibile del primo, più trasparente e perciò privo di fronzoli.
Non stiamo parlando chiaramente di cinema impegnato, ma se si tratta di intrattenimento puro, che sovente ci piace ritrovare in sala, preferiamo un'onestà di fondo piuttosto che un'operazione commerciale con la pretesa di essere d'autore.
E poi, diciamocelo: se si parla di ormoni, non c'è gara tra Jake e Russel!






sabato 15 maggio 2010

Betty's Finale

Che dire, quando una serie che hai guardato con costanza ed entusiasmo per ogni singola puntata giunge al termine, ti senti sempre come se un amico se ne fosse andato (chiaramente in prospettiva, non si parla di paranoia o schizofrenia da distorsione della realtà).
Stavolta è il caso di "Ugly Betty", 85 episodi pieni di divertimento, ironia, glamour, sentimenti, risvolti da soap, battute taglienti e una buona dose di gaytudine: andata in onda negli States un mese fa, ho finalmente avuto il "coraggio" di guardare l'ultima puntata in assoluto della serie vincitrice, tra gli altri, di due Golden Globe e di due Emmy (tra cui uno per la migliore attrice America Ferrera).
Agrodolce e da "effetto magone" come qualsiasi finale di serie che si rispetti, certo meno triste di "Will&Grace" (che durò ben 8 stagioni, mentre qui sono state solo 4) e "Sex and the City", ma sicuramente l'affetto che provavamo per tutti i personaggi, in primis (oltre alla protagonista) Marc, Wilhelmina e Amanda, che ci hanno fatto compagnia per 3 anni (iniziai a guardare il telefilm quando Italia 1 mandò in onda la prima stagione, nella primavera 2007), rimane forte e ci farà sentire un po' più soli.
Qualcuno del cast ha espresso il desiderio di realizzare un film dalla serie: secondo me, può bastare qui, visto che ogni personaggio ha raggiunto il proprio fulfillment ed il cerchio si è chiuso, a mio avviso, in maniera dignitosa ed appropriata, facendo diventare più bella la bruttina Miss Suarez e dischiudendo il suo enorme potenziale.
Solo una cosa non mi ha convinto molto: la piccola pulce insinuatasi in dirittura d'arrivo riguardo ad un probabile sentimento d'amore da parte di Daniel proprio nei confronti di Betty, mai accennato o perlomeno approfondito prima d'ora, quasi un escamotage narrativo per lasciare una porta aperta...


SO GOODBYE BETTY, WE'LL MISS YOU!



venerdì 7 maggio 2010

Uncut

Pare che quelli di "American Idol" abbiano tagliato due minuti della performance di "Alejandro" fatta da Lady Gaga l'altra sera, mandando l'artista su tutte le furie e privandoci di preziosi momenti della coreografia.
Ecco la versione integrale:


Return to Oz

Rivederlo a distanza di circa 13-15 anni è stato piuttosto interessante, considerato il fatto che non mi ricordavo quasi niente, tranne:
- la gallina parlante che farebbe venire l'alectorofobia pure ad un allevatore di pollame;
- la mia passione per gli abitanti di OZ tramutati in statue, mio personalissimo tormentone per tutta l'infanzia;
- le rocce parlanti, che da piccolo risultavano piuttosto inquietanti, così come i Rotanti e le loro figure contorte;
- la classica scena madre traumatica, ossia le teste parlanti della principessa che urlano tutte insieme "DOROTHY GAAAAAAAAAAAALE" e il corpo acefalo della suddetta che si muove in modo inconsulto, nella psicologia di un bambino, sono davvero crudeli (mi chiedo se ci siano correlazioni tra questo e il mio rifiuto della vagina).


Ancora 7 mesi

Non badando a spese (ha infatti richiesto un budget più alto per questa performance), Lady Gaga si è esibita ad "American Idol", il programma più visto in USA, per promuovere il suo prossimo singolo, "Alejandro" (scelta che non condivido fino in fondo: seppur perfetto per il periodo estivo, avrei preferito "Speechless" o "Dance in the dark").
Che dire, se non SPETTACOLARE come sempre. Sa stupire ogni volta e creare magiche atmosfere, nel caso specifico gotiche/dark.
Non oso immaginare cosa accadrà il 4 dicembre...