domenica 23 novembre 2008

110 e Lode

La festa di laurea di Silvia verrà ricordata soprattutto per:
- noi cinque in macchina che, apparentemente dispersi, chiediamo indicazioni sul locale quando l'insegna ci sovrasta grossa come un meteorite un po' più su del nostro naso
- l'arrivo, i saluti, le congratulazioni ed i convenevoli mentre, in piedi, ascoltiamo interessati il resoconto del giorno della tesi, ma appena ci dicono: "Il buffet è lì, potete mangiare!", ci avventiamo sul cibo come avvoltoi lasciando una scia che neanche Road Runner, incuranti dei vari racconti
- l'Elena che ha perso "TREDICI KAPPA GI!!"
- l'aria polare che proveniva dalla porta della cucina appena dietro di noi, complimenti vivissimi a chi ha scelto il tavolo peggiore della sala, se mi verrà una cervicale fulminante saprò con chi prendermela
- io che, addentando una mozzarella fritta, mi ustiono la lingua e, impossibilitato a bere da quanto stessi ridendo, rischio pure il soffocamento, vedendo passare davanti a me tutta la mia vita e in circa 2 secondi divento del colore della maglia "SFIDA" di Amici. Attimi terribili
- il tormentone della serata, grazie al quale è anche nato un gruppo su Facebook (siamo da rinchiudere): Elena che ci narra dell'Università di GEOX (sic!) con tutto il serio intento di chi ti vende le pentole porta a porta, mentre noi scoppiamo a ridere e per circa mezz'ora ci contorciamo dagli spasmi. L'epifania di scoprire la reale esistenza di questo ateneo è stata divina, praticamente ora sappiamo che il brevetto dura 25 anni e che l'Adidas tentò inutilmente di copiare i buchi nella suola super tecnologica, che all'inizio la gente scambiava le scarpe per ferri da stiro (l'effetto sbuffo di vapore può ragionevolmente trarre in inganno) e che l'azienda è la seconda in Italia nel campo calzature casual a prezzo medio-alto. Qualsiasi commento è superfluo
- Giada ed io che cerchiamo invano delle belle presenze in mezzo agli invitati e, quando appare quello che forse è il ragazzo più brutto del globo (ex-aqueo con Gennaro di Amici 7), lei si gira ed inorridita ha uno shock che le toglie l'appetito. Non solo era orripilante esteticamente, ma faceva di tutto per rendersi ancora più repellente, come parlare o mettersi di profilo.
- dopo averlo soprannominato Quasimodo (ma solo per fargli un complimento), il suddetto essere si presta al gioco di gruppo per il festeggiamento, presentandosi in mezzo alla sala con indosso un enorme pannolino... Io e Giada ci guardiamo ed iniziamo a sganasciarci dalle risate pensando: "Tra tutti hanno preso il meglio!"
- la parte karaoke di gruppo, che poteva in effetti scatenare un nubifragio il giorno dopo. Tralasciando la signora karaokista che non dormiva da 34 anni (le sue occhiaie fanno un baffo a Scamarcio), con il cartello "APPLAUSI" disegnato a mano e le cuffie stile "Compro una vocale", e a parte le grandi performances e duetti con "Non amarmi", "Ti lascerò" e "A modo mio" (pietra miliare di Paola & Chiara), il non plus ultra della serata è stata la canzone "Novembre" di Giusy Ferreri cantata da me, Davide e Marco in un tripudio di "OUH, OUHOUH, OOOUH!!" sulla falsariga della voce graffiante di lei (hai visto mai) e versi da galline che hanno suscitato ilarità e sgomento in tutto il locale, portando il Q*-Factor a livelli stratosferici. Per non parlare della signora arci-nemica di Giusy ("Quella è peggio di Gigi D'Alessio!"), che durante la nostra performance si lasciava andare a commenti sull'artista tipo: "Ma perché sta scema indossa le catene? Che ci si impicchi!", oppure "Ma quando è finito il mese questa la continua a canta'???" e altre amenità che facevano piegare in due la Giada e me. Addirittura c'è stato il bis con sotto la base, e a quel punto davvero le nostre corde vocali reclamavano pietà (e pure gli invitati).

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