domenica 30 novembre 2008

Changeling

Clint Eastwood ci regala un altro dramma dai risvolti sconvolgenti (come fu con "Mystic River"), riuscendo a toccare nel profondo e ad arrivare al cuore con la facilità e la grazia che rendono ogni sua opera unica e straordinaria.
Il tocco sapiente del cineasta americano fa sì che pochissime altre regie e sceneggiature siano altrettanto valide ed empaticamente efficaci con il pubblico.
Semplicemente riesce ad emozionare con la violenza di un pugno allo stomaco o con la dolcezza di una carezza, mai calcando troppo la mano e senza lasciare che la retorica o il patetismo sopraffacciano il racconto che, di per sé, poteva effettivamente nascondere insidie in tal senso.

Il robusto film, costruito intorno ad una storia vera, riesce in oltre 2 ore e mezza a mostrarci con sguardo coraggioso (da non sottovalutare in un regista come Eastwood, uno dei più patriottici della sua generazione) un lato dell'America sconveniente e degenerato, e come la battaglia di una donna sia riuscita a cambiare un intero dipartimento di polizia (e il modo di concepirne la condotta), immerso nella corruzione e nella violenza.
Attraverso un personaggio femminile solido ed intenso (come fu con "Million Dollar Baby"), dalla cui dolorosa vicenda privata prendono il via tutti gli avvenimenti, Clint ci trascina nelle viscere del potere delirante e nei risvolti agghiaccianti di una società cieca e comandata da uomini senza scrupoli, mostrandoci anche la situazione inumana degli istituti di igiene mentale dell'epoca (siamo nel 1928).
Dramma intimista quindi, ma anche poliziesco e legal: contaminando vari generi (evitando però di intaccare la narrazione principale) la tensione e l'apprensione restano alte fino alla fine, senza mai un attimo di tregua. E gli spunti di riflessione sono innumerevoli (e più che mai attuali): senso della giustizia, potere politico, sparizione e violenza sui bambini, la "cura" della pazzia, la morale sociale, la pena di morte (straziante la scena dell'impiccagione), il perdono cristiano e la lotta interiore.
Grazie ad una ritrovata Angelina Jolie (forse la migliore interpretazione della sua carriera, mai sopra le righe e sempre misurata, i suoi occhi rendono pienamente tutto il dolore di una madre separata dal proprio figlio), il personaggio pionieristico di Christine Collins è un modello per chiunque (donne e uomini) non perda mai la speranza e il coraggio delle proprie azioni, combattendo fino in fondo.

Eastwood si conferma così grande Maestro, perfettamente a suo agio sia con le battaglie di Iwo Jima che con quelle dell'anima e di una singola madre.

Da applausi.

Molto probabilmente il film sarà in lizza alla prossima cerimonia degli
Oscar, prevedendo nominations nelle categorie principali come Miglior Film, Miglior Regia e Migliore Attrice (anche se si presume questo sia l'anno di Meryl Streep e Kate Winslet).
La stagione dei premi e dei pronostici è ufficialmente partita.

lunedì 24 novembre 2008

Twilight








Taglio adolescenziale? Prevedibile e scontato? Mieloso e sdolcinato? Adatto solo ad un pubblico di ragazzine adolescenti con l'ormone a mille?
FORSE.
Ma a noi over twenty il film fenomeno della stagione è piaciuto, e non poco.
E anche se saremo di parte, non obiettivi e storditi dall' incredibile fascino di Robert Pattinson, non ci vergogniamo ad affermare che sono state due ore spese (anzi, regalate, grazie al bigliettaio minchione) più che bene, che la storia d'amore stile Romeo&Giulietta (o Jack&Rose) è una delle più intense viste ultimamente, che ci è scesa una lacrimuccia (durante la scena all'ospedale) e che pure noi, circondati da adolescenti in calore, nonostante ci sentissimo dei matusa, abbiamo sognato infantilmente ad occhi aperti perfino dopo l'uscita dalla sala.
Tutto il resto è ininfluente.
E scusate la faziosità.

domenica 23 novembre 2008

110 e Lode

La festa di laurea di Silvia verrà ricordata soprattutto per:
- noi cinque in macchina che, apparentemente dispersi, chiediamo indicazioni sul locale quando l'insegna ci sovrasta grossa come un meteorite un po' più su del nostro naso
- l'arrivo, i saluti, le congratulazioni ed i convenevoli mentre, in piedi, ascoltiamo interessati il resoconto del giorno della tesi, ma appena ci dicono: "Il buffet è lì, potete mangiare!", ci avventiamo sul cibo come avvoltoi lasciando una scia che neanche Road Runner, incuranti dei vari racconti
- l'Elena che ha perso "TREDICI KAPPA GI!!"
- l'aria polare che proveniva dalla porta della cucina appena dietro di noi, complimenti vivissimi a chi ha scelto il tavolo peggiore della sala, se mi verrà una cervicale fulminante saprò con chi prendermela
- io che, addentando una mozzarella fritta, mi ustiono la lingua e, impossibilitato a bere da quanto stessi ridendo, rischio pure il soffocamento, vedendo passare davanti a me tutta la mia vita e in circa 2 secondi divento del colore della maglia "SFIDA" di Amici. Attimi terribili
- il tormentone della serata, grazie al quale è anche nato un gruppo su Facebook (siamo da rinchiudere): Elena che ci narra dell'Università di GEOX (sic!) con tutto il serio intento di chi ti vende le pentole porta a porta, mentre noi scoppiamo a ridere e per circa mezz'ora ci contorciamo dagli spasmi. L'epifania di scoprire la reale esistenza di questo ateneo è stata divina, praticamente ora sappiamo che il brevetto dura 25 anni e che l'Adidas tentò inutilmente di copiare i buchi nella suola super tecnologica, che all'inizio la gente scambiava le scarpe per ferri da stiro (l'effetto sbuffo di vapore può ragionevolmente trarre in inganno) e che l'azienda è la seconda in Italia nel campo calzature casual a prezzo medio-alto. Qualsiasi commento è superfluo
- Giada ed io che cerchiamo invano delle belle presenze in mezzo agli invitati e, quando appare quello che forse è il ragazzo più brutto del globo (ex-aqueo con Gennaro di Amici 7), lei si gira ed inorridita ha uno shock che le toglie l'appetito. Non solo era orripilante esteticamente, ma faceva di tutto per rendersi ancora più repellente, come parlare o mettersi di profilo.
- dopo averlo soprannominato Quasimodo (ma solo per fargli un complimento), il suddetto essere si presta al gioco di gruppo per il festeggiamento, presentandosi in mezzo alla sala con indosso un enorme pannolino... Io e Giada ci guardiamo ed iniziamo a sganasciarci dalle risate pensando: "Tra tutti hanno preso il meglio!"
- la parte karaoke di gruppo, che poteva in effetti scatenare un nubifragio il giorno dopo. Tralasciando la signora karaokista che non dormiva da 34 anni (le sue occhiaie fanno un baffo a Scamarcio), con il cartello "APPLAUSI" disegnato a mano e le cuffie stile "Compro una vocale", e a parte le grandi performances e duetti con "Non amarmi", "Ti lascerò" e "A modo mio" (pietra miliare di Paola & Chiara), il non plus ultra della serata è stata la canzone "Novembre" di Giusy Ferreri cantata da me, Davide e Marco in un tripudio di "OUH, OUHOUH, OOOUH!!" sulla falsariga della voce graffiante di lei (hai visto mai) e versi da galline che hanno suscitato ilarità e sgomento in tutto il locale, portando il Q*-Factor a livelli stratosferici. Per non parlare della signora arci-nemica di Giusy ("Quella è peggio di Gigi D'Alessio!"), che durante la nostra performance si lasciava andare a commenti sull'artista tipo: "Ma perché sta scema indossa le catene? Che ci si impicchi!", oppure "Ma quando è finito il mese questa la continua a canta'???" e altre amenità che facevano piegare in due la Giada e me. Addirittura c'è stato il bis con sotto la base, e a quel punto davvero le nostre corde vocali reclamavano pietà (e pure gli invitati).

sabato 22 novembre 2008

Sexiest Man Alive 2008

Sottoscrivo, per carità.
Ma qualcuno ci spieghi la quarta posizione!

Hard Candy

Ieri sera ho visto in DVD un sorprendente piccolo film indipendente (il cui titolo non ha nulla a che fare con l'ultimo album di Madonna), quasi sperimentale per tecnica di regia, fotografia e montaggio.
La storia a tinte forti gioca tutta sul morboso, il voyeuristico, sull'inversione delle parti (vittima/carnefice) ed è più che mai attuale trattando temi come la pedofilia, la pedopornografia e la precoce emancipazione adolescenziale.
Girato nel 2005 a basso costo, con soli due attori sulla scena (Ellen Page pre-Juno, strabiliante, all'epoca appena diciassettenne, e Patrick Wilson, efficace in un ruolo ambivalente), questo duro thriller psicologico che vira sul noir è un'autentica rivelazione, e non si capisce perché non sia mai approdato nelle sale italiane (o forse sì, guardando alla distribuzione italiana e ai contenuti sdoganati).

Impressionante l'impatto che ne deriva e le biforcazioni che la storia prende, la tensione rimane alta per tutta la durata della pellicola e non si dà mai nulla per scontato.
Da recuperare assolutamente. Consigliato a chi non si impressiona facilmente.

giovedì 13 novembre 2008

Vicky Cristina Barcelona


Trasferta spagnola per Woody Allen, che, almeno sulla carta, tenta di dare una svolta "almodovariana" alla sua opera, abbandonando le atmosfere grigie e piovose di Londra ed immergendosi completamente nei sapori, nei colori accesi, nell'ebbrezza e nella cultura catalana.
Due facce di una stessa medaglia, le turiste americane Vicky e Cristina rappresentano gli archetipi classici del modo di vivere l'amore: razionale e pianificatrice una, impulsiva e romantica l'altra. Il soggiorno estivo a Barcellona porterà scompiglio nelle loro vite ed incrinerà le certezze (e le "sicure" incertezze) di entrambe.
Esplorando le dinamiche attraverso le quali l'animo umano opera di fronte a situazioni imprevedibili, il film ci pone di fronte a personaggi interessanti, a dialoghi dall'impronta alleniana inconfondibile accompagnati da litri di vino e ad una Barcellona da cartolina. Forse troppo.
Ovviamente la prospettiva che si vuol dare è quella di due turiste, ma si ha l'impressione che il tutto sia troppo forzato (il governo catalano ha investito molto in questo film, la pubblicità e l'impatto che ne derivano sono di enorme portata) inficiando il risultato finale: quello di emozionare nel profondo. Il regista ci riesce a metà: nonostante le atmosfere lussureggianti (e lussuriose), le chitarre e la Sagrada Familia, la passione vacilla ed il ritmo da commedia brillante è fin troppo rilassato.
Buone prove dalle attrici protagoniste, Rebecca Hall (interessante promessa) e Scarlett Johansson, ormai a suo agio nelle mani di Allen (già alla terza prova con l'attrice) e nei panni di ragazza smaliziata, in cerca di qualcosa dalla vita, sognatrice e passionale (anche se la vorremmo vedere sperimentare di più). Tuttavia lasciano il segno coloro che giocano in casa: Javier Bardem, dotato di un fascino penetrante anche con lo sguardo malinconico di chi ha perso per sempre l'amore della sua vita, e soprattutto Penélope Cruz.
La sua María Elena (che entra in scena dopo circa 45 minuti) porta il film ad un livello superiore, dando una marcia in più alla narrazione con quella scintilla che mancava. Lunatica, pazza di gelosia, in preda a turbe isteriche e ad istinti suicidi, rende il ménage à trois artistico-erotico che si instaura con Juan Antonio/Bardem e Cristina/Johansson intrigante, istintivo, folle e sanguigno (assistiamo anche ad un bacio saffico, molto pubblicizzato ovviamente, alla fine naturale senza essere trasgressivo a tutti i costi).
L'analisi dei rapporti amorosi, che siano borghesi e middle-class o bohémien, in definitiva non graffia abbastanza, dando l'impressione che a questo giro Woody abbia messo da parte il vetriolo e la linea dissacrante che l'hanno contraddistinto molte volte.
Poteva rischiare di più, anche se in fondo il film è godibile e regala dei momenti pregevoli ed accattivanti (i dialoghi tra Cruz e Bardem su tutti).
Pleonastica ed irritante la voce narrante fuori campo.
Da recuperare la canzone "Barcelona", cantata da Giulia & Los Tellarini, che ricorre per quasi tutta la pellicola.

martedì 11 novembre 2008

I Pupi & I Secchioni

La partita a Trivial Pursuit-Genus Edition dell'altra sera ha sfornato veri e propri revisionismi, ridefinizioni, nuove regole e nozioni in tutti i campi del sapere, stabilendo la mancanza assoluta di certezze e la precarietà di qualsiasi cosa nota, anche la più banale.
In particolare ora sappiamo che:
-le farfalle producono il miele (tra l'altro una varietà nociva per l'uomo);
-lo Sri Lanka abbonda di bufali;
-la Dichiarazione d'Indipendenza Americana è stata firmata in Italia;
-il Messico è uno stato degli USA;
-la Cina è una città;
-in una notte di tregenda arriva Babbo Natale;
-Gianni Rodari visse nell'800.
-le tartarughe sono dei mammiferi;

In più ho scoperto di essere daltonico.

martedì 4 novembre 2008

Election Day

Ci manca solo questo.
L'Ohio e la Virginia basilari. Oltre sette i punti di distacco da McCain.
L'affluenza è la più alta della storia, oltre il 60%.
Siccome non posso star sveglio fino alle 2:00 am, domattina spero di svegliarmi con buone notizie.