giovedì 24 luglio 2008

Il Cavolo A Merenda

Ora, non per fare il moralista, ci mancherebbe...
Ma pensare che questo tizio sia a capo della giuria dei Queer Lion che alla prossima Mostra del Cinema di Venezia premierà il miglior film a tematica GLBTQ sinceramente mi lascia basito, a dir poco.
Innanzitutto perchè il presidente dell'anno scorso era di tutt'altro stampo (e sponda), ma su questo comunque potremmo anche passare sopra, visto che non c'è una legge che prescrive che colui il quale presiede tale giuria deve essere per forza queer (che poi è lo stesso ragionamento usato all'ultimo Festival di Sanremo quando la giuria era presieduta da Emilio Fede).
Ciò che fa arricciare il naso ai più (e anche al sottoscritto) è che, con tutto il rispetto per la sua arte, le opere del caro Brass non si possono definire proprio vicine al mondo GLBTQ, non fosse altro per tutti quei deretani femminili in bella mostra.
Si salverebbe solo la scena di Gabriel Garko nel film "Senso 45", ma è davvero troppo poco a mio avviso.
Inoltre il binomio "Brass=sporcaccione" è ormai così nazional-popolare che tante persone fuori dai circoli cinefili potrebbero travisare il senso del premio e la tipologia dei film in concorso, visto che la categoria è già abbastanza etichettata come sex-addicted.
Quindi, o per par condicio il presidente della Mostra Marco Muller nominerà lei come madrina di quest'anno (con buona pace di Tullio Kezich, tanto dopo Ambra l'anno scorso), oppure Tinto Brass avrà l'accortezza e il buon gusto di lasciar a Cesare quel che è di Cesare.

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