mercoledì 15 luglio 2009

-1

Ancora 24 ore...

4. "Frozen" - 1998 (from "Ray of Light")
"You only see what your eyes want to see
How can life be what you want it to be
You're frozen
When your heart's not open"

Una delle canzoni più famose della Madonna-ultimo decennio, anticipa il pluripremiato (4 Grammy Awards) e, a parer mio, il miglior album mai realizzato dalla Queen of Pop: "Ray of Light", dal quale furono tratte autentiche perle, oltre a questa, come la title-track, "The Power of Goodbye", "Nothing Really Matters" e "Drowned World/Substitute for Love" (vedi dopo).
Ennesimo cambio di rotta, di look, di stile e di sonorità per la camaleontica star, sempre anticipatrice di mode (stavolta i tatuaggi all'henné sulle mani) e di groove all'avanguardia, grazie anche alla collaborazione con William Orbit.
Il risultato è una mistica ballata dark: Madonna mette dentro le sue influenze kabalistiche, new age e, con Chris Cunningham alla regia, realizza un video cult in cui la sua figura si spezza in mille corvi neri ed il gelido deserto attanaglia l'anima.
Da applausi!




3. "Hung Up" - 2005 (from "Confessions on a Dancefloor")

"Time goes by so slowly for those who wait

No time to hesitate
Those who run seem to have all the fun

I'm caught up
I don't know what to do"

Ritorno alle origini della disco, campionamento degli Abba ("Gimme, Gimme, Gimme") e nuovo look anni '70 per un successo clamoroso in tutto il mondo, quando tanti la davano ormai per finita.
Madonna risorge dalle ceneri e fa impazzire tutti sotto alla strobosfera, lanciando un trend che ha riempito le discoteche e fatto ballare anche i più scettici.
Dopo il mediocre (ebbene sì!) "American Life", Madge abbandona le pesanti atmosfere techno-elettroniche per ritrovare un sound più genuino, old school e totalmente inebriante.
Posto speciale nel mio cuore per tutti i ricordi che questo pezzo mi suscita ogni volta, al quale sono legato particolarmente per mille motivi che hanno segnato e scandito il periodo in cui uscì.
Dopo quasi 4 anni ancora mi fa scatenare e l'album "Confessions on a Dancefloor", un lungo viaggio sonoro ininterrotto, resta uno dei più belli della sua carriera, e non è da tutti mettersi in discussione a 50 anni.





2. "Drowned World/Substitute for Love" - 1998 (from "Ray of Light")
"I traded fame for love without a second thought
It all became a silly game
Somethings cannot be bought
I got exactly what I asked for
Wanted it so badly
Running, rushing, back for more
I suffered fools so gladly"

Come ho già detto, il suo migliore album ed anche il più apprezzato dai severi critici, a parer mio insuperabile e (finora) insuperato, "Ray of Light" si apre con questa magnifica canzone: un'analisi lucida che Madonna compie sul proprio passato, sulla sua carriera, per la quale ha sacrificato ogni cosa, che trova adesso la sua ragion d'essere nella nascita della figlia Lourdes, nel cambiamento e nella nuova direzione che intende seguire nella propria vita.
Il brano rispecchia perfettamente la sobrietà, l'intimismo, l'esplorazione viscerale del proprio animo e la ricerca di concretezza e profondità che fanno da fil rouge e permeano l'intero album.
Bellissime le liriche, dure, spietate senza serbare rancori o mostrare rimorsi, e sicuramente d'effetto anche il video che le accompagna, metafora del successo soffocante: la fuga dai paparazzi e dai falsi ammiratori, sentirsi soli in una stanza piena di gente ed il ritorno a casa per stringere tra le braccia la propria figlia.
Mai gravidanza fu tanto proficua!





1. "Vogue" - 1990 (from "I'm Breathless")
"When all else fails and you long to be
Something better than you are today
I know a place where you can get away
It's called a dance floor, and here's what it's for, so
Come on, Vogue!"


Più che una canzone, uno stile di vita, un'attitudine, un'esplosione camp!
Con questo brano Madonna porta alla ribalta un tipo di ballo, il vogueing, al tempo molto diffuso nei locali gay, che consisteva nell'imitare le pose plastiche dei modelli e modelle dell'arcifamosa rivista di moda "Vogue", appunto.
STRIKE A POSE! è diventato l'inno divistico/queer per eccellenza (e non per niente la canzone è stata inserita nel film "Il Diavolo veste Prada", volevo ben dire!).
Travolto da piccolo da quest'ondata di ritmo irrefrenabile, da allora la canzone è diventata un tormentone, una passione, una frenesia liberatoria per scatenarsi e capire che "la bellezza è dove la si trova" e che si deve essere se stessi in ogni circostanza, meglio se sulla pista da ballo, ovviamente.
Sarà anche per il favoloso mini-rap in cui Madge rievoca i più importanti attori e attrici del passato, come Greta Garbo, la Monroe, Bette Davis e Marlon Brando, omaggio alle stelle dell'Hollywood dei tempi d'oro a cui tanto lei si è ispirata, soprattutto in quegli anni.
Un tripudio di danze, divismo, paillettes, piume, corpetti e ciprie: questo, e molto di più, nell'azzeccatissimo video, uno dei più belli dell'artista, realizzato dal sempre fedele David Fincher, che si aggiudicò 3 Mtv Video Music Awards (regia, montaggio e fotografia) e rimane un cult per il popolo gay e non, anche per le atmosfere anni '30 che vi si respirano (e per i ballerini che vi appaiono!).
Vince il ritmo travolgente, quindi, ma sofisticato, un brano che riassume splendidamente lo spirito e il talento indiscusso della Regina.
E nel caleidoscopio dei generi, Madonna è sicuramente impossibile da catalogare o classificare, quindi chiedo venia se sono rimaste fuori tante, troppe altre canzoni.

WHAT ARE YOU LOOKING AT??


2 commenti:

Susie ha detto...

Giochiamo a "trova il ballerino eterosessuale"?

Vogue ha detto...

LOL!
Comunque uno c'era sempre per forza, ad ogni tour era il suo "preferito", lo sceglieva minuziosamente e le stava appiccicato, anche nelle ore notturne... almeno è quanto scrive il fratello nel libro