venerdì 31 ottobre 2008

La Notte Delle Streghe

È di nuovo Halloween, ma quest'anno niente travestimenti o trucchi terrificanti, solo una "tranquilla" serata di paura all'insegna dei salti sulle poltrone davanti ad un (si spera) buon film horror, difficile da trovare di questi tempi (ma non demordiamo).

E se anche in ufficio abbiamo esposto, in bella mostra sul bancone, un trio di zucche "intagliate" (vabbè sono di plastica), in America, aspettando il fatidico 4 novembre, con la febbre elezioni alle stelle, si sono davvero sbizzarriti.

Confidando che la profezia si avveri, se non del tutto, almeno politicamente parlando.

Hung up Sarah!




E Se Fosse Stato Un Videofonino Con Predisposizione LIS?

Durante il Tg5 delle 20:00 ho quasi rischiato il soffocamento con una fetta di prosciutto per aver sentito questa notizia che ha dell'incredibile.

giovedì 30 ottobre 2008

The Day After

Giornata storica.
Neanche per Letizia si mobilitarono in tal numero.
Effetto Decreto tramutato in Legge, che ha sicuramente appesantito la protesta e ci ha posti di fronte all'interrogativo:
"Ma se il regime lo si chiama con un altro nome, è ugualmente autoritario?"

La Rivincita Degli Stagisti

Oggi l'ufficio era nostro, causa convegno a Firenze delle responsabili.
Inutile descrivere la pacchia assoluta.
Oltre all'ovvio cameratismo goliardico (nella norma) derivante dall'assenza del gatto, i topi ballerini se la sono cavata egregiamente anche da soli.
Tra scartoffie, archiviazioni e richieste di residenza, la giornata è filata via liscia liscia (e umida).
Inoltre la soddisfazione di viaggiare sull'auto della Polizia Municipale non ha prezzo: nessuno ti sta appiccicato al paraurti se "osi" andare ad una velocità normale e tutti sono ben lieti di darti la precedenza, anche quando non ce l'hai.

mercoledì 29 ottobre 2008

Umidità

Periodo di foglie e pensieri caduchi, di lune storte e tempeste emotive, di spaesamenti e liti furibonde, di nubifragi verbali e terreni accidentati.
Nuove esperienze strappate dal cervello e calpestate senza ragione, sicurezze incrinate e fendenti alla schiena.
Ogni giorno vissuto pericolosamente, sul filo del rasoio, affrontando le transizioni dell'anima.
Inadeguatezza e scelleratezza, frenesia ed euforia, dubbi ed incertezze, turbini di rancori ma voglia di ricominciare.
Squarci di luce ma inesorabili nubi nere all'orizzonte fagocitano l'ultimo barlume di positività.
Arrendersi all'inevitabile o guardare avanti (come dice Adele)?
Ottobre, il mese più faticoso dell'anno.

domenica 19 ottobre 2008

WALL•E



Il nuovo gioiello di casa Pixar è subito magia e meraviglia per gli occhi (ed il cuore).
La computer graphic d'avanguardia (pura) supera se stessa ogni anno, ed i livelli toccati stavolta sono davvero ineguagliabili (un esempio su tutti, le foglie secche in terra che si accartocciano al passaggio del robot).
Paradossalmente, l'impronta distintiva di ogni film d'animazione targato Disney-Pixar è proprio la straordinaria abilità di non far fagocitare la narrazione dagli effetti speciali, ma di costruire una solida sceneggiatura e personaggi accattivanti e multisfaccettati.
Questa volta l'impresa era più che ardua, del resto storie di robot ed astronavi sono state abusate e non poco dal cinema hollywoodiano, ed il rischio di non attirare l'appeal dell'esigente pubblico di oggi (bambini ed adulti, ormai entrambi egualmente afecionados a questo genere) era dietro l'angolo.
Ma anche stavolta la sfida è stata vinta (pure in termini di incassi, ad oggi la pellicola ha incassato circa 500 milioni di dollari in tutto il mondo): con "WALL•E" (acronimo di Waste Allocation Load Lifter-Earth class) assistiamo alla nascita di un personaggio già cult, che entra di diritto nella storia dell'animazione e non solo.
Questo novello E.T. cingolato cattura fin dal primo fotogramma: tenero, maldestro, impacciato, un outsider atipico in un mondo abbandonato a se stesso, ricoperto di rifiuti, rottami e macerie, decadente e (a prima vista) ormai deceduto.
Sempre più attuali i temi trattati nei film d'animazione: in questo caso è facile ritrovare quello ecologico-ambientalista, su tutti, ma anche la schiavitù dell'uomo verso le macchine e, ovviamente, l'incontro con il diverso.
Argomenti affrontati con grande maestria, poesia e sentimento, conditi da una carrellata di scene esilaranti e commoventi al tempo stesso (i momenti tra WALL•E ed EVE sono di una forza emotiva incredibile), in cui il viaggio dell'eroe per antonomasia (sono rispettati tutti i canoni classici dell'epopea del singolo che attraversa tutta una serie di peripezie, viaggi ed ostacoli per raggiungere l'obiettivo finale), grazie ad una scrittura innovativa (per la prima volta, in questo genere, assistiamo ad una quasi assenza di dialoghi per la prima parte del film, scelta coraggiosissima), a cui bastano un paio di rumori metallici e suoni computerizzati per dare calore, trova qui il suo massimo risultato.
Azzeccatissima la colonna sonora, con un favoloso omaggio al musical "Hello, Dolly!", che WALL•E riproduce per far colpo su EVE in una delle scene più divertenti del film.
Riflessione ed intrattenimento, un tocco di genuino romanticismo (stampo vecchia Hollywood, gli amori impossibili tra individui provenienti da ceti diversi, in questo caso mondi), la scoperta di una prospettiva altra, l'uscita dai confini conosciuti ed abitudinari, colpi di scena ed imprevedibilità, il mito dell'eroe inconsapevole che salva la situazione, lo straordinario impatto visivo ed emotivo.
Questi gli ingredienti di una pellicola che, sicuramente, farà sfracelli ai prossimi Academy Awards. Meriterebbe un premio solamente per i favolosi titoli di coda, che compiono un sorprendente excursus della storia dell'arte, dagli antichi egizi a Van Gogh.
Godibilissimo, infine, il cortometraggio animato che anticipa la proiezione del film: "Presto", su un coniglio dispettoso ed il suo mago. Fantastico.

sabato 18 ottobre 2008

giovedì 16 ottobre 2008

Accontentiamoci Dell'Erba Del Vicino

Oltre ai 14 punti percentuali di vantaggio, la vittoria schiacciante in tutti e tre i faccia a faccia, la maggiore (ed evidente) self-confidence e l'idea di avere finalmente un leader di colore, segno emblematico di cambiamento e rinnovamento, la speranza che Obama tra 20 giorni sia votato come nuovo Presidente degli USA è salita vertiginosamente in seguito alla visione di queste foto, direttamente dall'ultimo dibattito tra i due contendenti alla Casa Bianca.
Purché i cittadini americani abbiano più sale in zucca rispetto ad otto e quattro anni fa.
E maggior discernimento di quelli italiani.

lunedì 13 ottobre 2008

Ex Extè

La notizia della cessazione d'attività del nostro pub-karaoke preferito è stata un macigno, una doccia fredda, sconcertante ed inaspettata, un po' come apprendere che Britney stavolta ha fatto un video più che decente.
Con lo stesso effetto che avrebbe la chiusura del bar di Boe o del Central Perk, sono rimasto spaesato e confuso, chiedendomi, come tutti gli altri, in preda ad una sindrome da orfanelli sperduti, "E ora dove andremo?"...
Quale locale sarà altrettanto camp, friendly (e non è poco), accogliente e pieno di vita, di risate, di canzoni cantate a squarciagola, di personaggi improbabili (resteranno nella storia l'emulo di Vasco Rossi con i capelli lunghi fino al deretano che "urlava" sempre la stessa canzone, il ciccione con lo sguardo alla Pacciani, il ragazzo alto un metro e un citofono che cantava ogni volta il pezzo della donna in "Senza giacca e cravatta" e l'istrionico posseduto da Renato Zero con i denti gialli)?
Quale locale ti farà sentire più a casa, senza aver troppe pretese (non ci andavamo certo per la lista dei cocktails, non facevano neanche il Long Island o il Cosmopolitan), dove la gestione familiare si sentiva in tutto e per tutto?
Quale locale, soprattutto, ti farà incontrare persone ottime sulla carta ma che poi si riveleranno autentiche delusioni, facendoti soffrire e maledicendo il giorno in cui le hai conosciute?
Tutti noi, con coincidenze che definire strane sarebbe un eufemismo, abbiamo avuto proprio lì, tra le luci soffuse e le lyrics di "Oggi sono io" o "The Reason", primi incontri che ci hanno fatto battere il cuore come adolescenti, fatto sognare e sperare in qualcosa (alcuni si sono anche terribilmente sputtanati con confessioni ad hoc, ehm...). Puntualmente tutto ciò è stato disatteso, va bene, ma questa è un'altra storia.
Se ne va, insomma, un pezzetto di ognuno di noi, con tutte le conseguenze del caso. E detto da uno che non ha mai cantato una canzone al karaoke (tranne la prima sera quando, mezzo alticcio, con Carmen ci esibimmo in "Sorry" e "Frozen"... fu ovviamente anche l'ultima volta) è abbastanza emblematico.
Ma non disperiamo, per le nostre cantantesse Kris e Carmen ci sarà sicuramente presto un nuovo posto dove potranno sfoggiare le loro doti con "Lithium" e "Caruso", e noi potremo godere delle meravigliose emozioni che ogni volta ci regalavano.
Perché era la compagnia a fare la differenza, e da quel 9 aprile 2007 l'Extè di Altopascio ha passato in rassegna ogni genere di avventura, evento da ricordare o da non raccontare: da osceni dialetti sardi a ragazzetti sega che non ti cagano di striscio (questo vale per due, vero nonna?!?), da scoperte di talenti a slinguazzamenti di orecchie (SIC!), da sbronze colossali a orrende figure barbine, da gigantesche litigate a fragorose risate.

SO LONG EXT
È!!
WE'LL MISS YOU...

giovedì 9 ottobre 2008

Il Sadismo Fatto Persona


Nella prima puntata de "La Talpa" (squallido spin-off dell'Isola dei Famosi) abbiamo assistito ad uno dei momenti più tragici dell'odierna stagione televisiva (se si esclude il look di Carlo Capponi).
Paola Perego, dando il "benvenuto" ai 12 concorrenti (i fratelli Angelucci valgono uno, in quanto a cervello forse insieme arrivano a 3/4) nell'amena regione Kwazulu Natal, in Sudafrica, terra degli antichi guerrieri Zulu, nel tentativo di rimetterli in riga (in effetti, come fa notare l'odiosa Candida Morvillo di Novella 2000, pareva fossero ad una gita scolastica), subito li avvisa della portata dell'evento: "Siamo in diretta su Rai1!" (SIC!).
Questo riesce a spaesarli ancora di più, mentre ci si chiede quanto contino i lapsus freudiani per Tiraboschi.

Insieme ad una rediviva Paola Barale (inviata, vestita come se andasse all'happy hour), il gruppo è ancora scosso per la prova con lo squalo (l'ho persa perché ero al telefono, ma pare siano tutti sopravvissuti).
Niente di meglio, avrà pensato la cara Paola P.
Dopo aver ripetuto circa 20 volte (a scanso di equivoci) che la produzione stava portando i loro zaini con relativi effetti personali all'interno dell'abitazione di fronte a loro (che anche a due miglia di distanza sembrava presa dal set del video "Barbie Girl" degli Aqua), la Perego domanda insistentemente a quasi tutti i dodici (tranne Clemente Russo, mai interpellato... e che cavolo, io guardo sta boiata solo per lui) quali "preziosi" oggetti avessero portato e messo dentro i rispettivi zaini.
Ognuno più o meno decanta l'immenso valore sentimentale di un braccialetto orientale, di un carillon della prozia, di un coltello o di una collana da quattro soldi. Fiordaliso, in particolare, è entusiasta per una mucca di peluche che le ha regalato il suo secondogenito.

Già annunciata alla fine della prima prova, la punizione per non averla superata costa cara alle nuove reclute del Sergente di Ferro Paola Perego, che in men che non si dica vedono divampare un incendio dal retro della casetta in Canadà, seguito da due violente esplosioni che riducono in macerie il tanto sospirato alloggio (anche se subito prima Karina, la simpatica di quest'edizione, si era lamentata che fosse troppo piccolo per tutti... adesso cara starete MOLTO più larghi in mezzo alla giungla).
Con orrore, tutti si disperano per le cianfrusaglie andate per sempre (non per la perdita di un tetto sopra la testa), e Fiordaliso, in preda ad una disperazione angosciosa, urla: "LA MIA MUCCA, NOOOOO!!!!"...
Paola Cuordipietra Perego, impassibile, con lo sguardo gelido e la solita meschinità, ribatte che è stata la giusta punizione per non aver superato la prova con lo squalo e sghignazza con gli ospiti in studio di quanto ora i dodici siano avviliti, arrabbiati e col morale a terra.
In confronto, chi ha scritto la scena della morte della mamma di Bambi era dotato di animo candido e puro.
Fiordaliso, incredula dello scempio, reclama a più riprese la perdita inestimabile della mucca, e nessuno rivolge più parola alla maligna conduttrice, neanche durante l'investitura della talpa (che abbiamo già intuito sia Natalia Bush).
In seguito la Sadica Paola, piena di orgoglio, confessa alle persone in studio che, ovviamente, quelli non erano i loro veri zaini, che la casa era di cartone (mah va') e che non vede l'ora di rivelar ciò ai poveri tapini (sì certo, aspetterà una settimana o due per far riavere alla DuPont la foto del padre che non vede da anni).
Nel frattempo si passa alla marchiatura a fuoco in cui tutti se la cavano egregiamente (finalmente Clemente nella sua veste migliore, appeso mezzo nudo a due corde!), mentre nella Grande Prova quasi tutti falliscono, ma qui abbandono la visione per superamento limite di sopportazione.

sabato 4 ottobre 2008

Mamma Mia!


Strepitoso.
Favoloso.
Folle.
Camp.
Sparkling.
Ora vogliamo la proiezione con karaoke anche qui in Italia.
Se Meryl Streep non vince l'Oscar sarà semplicemente uno scandalo.
Pochi film riescono a farti dimenare, canticchiare e battere il tempo come questo.
I numeri musicali sono tutti incredibili, ma i migliori restano: "Mamma Mia" con Donna/Meryl che si arrampica sull'ovile; "Dancing Queen" con le tre pazze amiche in camera da letto e la folla di donne che scorrazzano per l'isola; "Does your mother know" con la fantastica Christine Baranksi; "The winner takes it all", in cui Meryl sfoggia un talento canoro tale da farci chiedere perché abbia aspettato tanto a fare un musical.
Un'ora e quaranta di Spettacolo puro, divertimento, passione, coinvolgimento, emozione, gioia, frenesia scacciapensieri, un sogno ad occhi aperti.
Avviso: munitevi della colonna sonora PRIMA di andare a vederlo, all'uscita dal cinema avvertirete un'astinenza insopportabile.