venerdì 31 luglio 2009

Aspettando il Video...

The Queen is Back!!
Ed ha abbandonato (fortunatamente) il sound urban/hip-hop, regalandoci l'ennesima hit "sfrantona" da ballare senza pudicizie.
J'adore!!


lunedì 20 luglio 2009

"That's What I'm Talkin' About, Udine!"

Da dove iniziare per riassumere uno dei giorni più emozionanti della mia vita?
Sicuramente dal primo tuffo al cuore (negativo però), avvenuto nel bel mezzo dell'area di servizio "un po' più avanti di Bologna", alle ore 14, sotto il sole cocente, quando la Renault Clio di Andrea, dopo essersi rifornita di Senza verde, decide di non voler ripartire. Pare la batteria, quindi armiamoci di occhi da cerbiatto e chiediamo a chiunque di poter ricaricarla, gentilmente, e senza neanche lo sforzo di prestarci i cavi visto che li avevamo. Si consuma la seguente scena:
Sig.ra inglese: "I don't understand!!"
Sig.re italiano N.1: "Ho fretta!"
Sig.re italiano N.2: "Non posso, ho il Mercedes, ma vi aiuto a spingere!" (...)
Camionista rumeno: "Sì certo, vediamo che si può fare."
Alla faccia di Cota.
E la macchina ripartì, dopo un'oretta però. Ma me la sarei fatta anche a piedi, piuttosto.
Il guaio di questi eventi è che ti sembrano talmente un miraggio che quando succedono tali imprevisti, sei già sull'orlo del precipizio dell'ottimismo. Ma si risale subito, e via!

Arrivo ad Udine alle 18.30, arrivo allo Stadio Friuli (3 minuti in condizioni normali): ore 19.15, parcheggio in strada laterale residenziale, visto che il marasma era lì già da 12 ore buone (qualcuno accampato dalla sera prima, fanatici!!).
Nel momento in cui si parcheggia, arriva LA TELEFONATA (peggio di Samara in "The Ring") a Franco, presa da Andrea visto che lui guidava.
Una sua amica annuncia soavemente: "HO SENTITO ALLA RADIO CHE IL CONCERTO è STATO ANNULLATO!!!"... Andrea si gira verso di noi con la faccia di Anna Wintour alla quale hanno cambiato il photoshoot sulla linea Fall/Winter senza dirglielo.
Momenti di gelo, noi che urliamo istericamente: "MA CHE DICE?? MA SCHERZA VERO??", io che ho la seconda Angina Pectoris della giornata e vedere Madge mi pare sempre più un'utopia.

Stoicamente però non ci diamo per vinti (e vorrei vedere!), anzi, neanche ci pensiamo quasi più, finché nel raggiungere a piedi lo stadio sentiamo un gruppetto di ragazzi che disquisiscono della stessa cosa (loro sapevano anche che erano morte due persone, pare operai), ergo non può essere una bufala al 100%!
Già mi vedevo incatenato ai cancelli con il cartello "SCIOPERO DELLA SETE, fino a quando Madonna non si esibirà!".
Contemporaneamente agogno le bancarelle con le T-Shirts e, giustamente, riflettiamo un attimo dicendo: "Se fanno entrare la gente non può essere annullato!", con il metodo di autoconvincimento stile Schopenhauer.

Comprata l'inestimabile maglietta viola Sticky&Sweet va già meglio, e quando mettiamo piede dentro allo stadio e raggiungiamo il Prato A, l'angoscia e la preoccupazione vengono spazzate via, commentando con spallucce e sufficienza la notizia balorda.
Intorno a noi le specie umane più disparate: coppie giovani, coppie anziane, uomini canuti, ragazzine, famiglie al completo, sfrantone (che te lo dico a fare), di tutto e di più, segno che Madge trascende generi, età ed orientamenti sessuali.
Ci collochiamo sulla sinistra del palco, proprio davanti alla "M" gigante glitterata, pensando che, alla fin fine, nonostante gli inconvenienti, ci è andata di lusso, visto che ci siamo risparmiati l'attesa di ore ed ore sotto 40°C.
Ore 20.00: arriva Paul Oakenfold, il supporter della serata, che col suo pre-show fa ballare l'intero stadio al ritmo degli ultimi successi disco, con i ballerini che scaldano l'atmosfera (e smuovono l'ormone). Già pregustiamo grandi cose. Nel frattempo le tribune si riempiono, la gente si accalca, qualcuno vuol fare il furbo e passare avanti ma noi siamo pronti a fare a borsettate.
L'attesa diventa spasmodica, nel misto tra incredulità e magone allo stomaco, eccitazione e ansia, assistiamo alle ultime prove tecniche dei pannelli e dei riflettori (che adesso emanano tutti una luce fucsia che tramuta lo stadio in un mood camp ineguagliabile), e Andrea rimane folgorato dal tecnico/bodyguard ursino che si palesa sulla passerella per gli ultimi controlli.
Ore 22.00 circa (con quasi mezz'ora di ritardo): ecco che le luci dello stadio vengono spente, rimangono in evidenza le "M" giganti (ora fucsia) e l'enorme cubo posto sul palco, mentre le coriste e la band sono già in posizione.
Parte la musica da intro e proprio dal cubo viene lanciato un filmato: un orologio ("Tick Tock Tick Tock") scandisce il tempo e una pallina da flipper (il concept dello show è un videogame ultra futurista) inizia il percorso tra caramelle, lecca-lecca ed esplosioni caleidoscopiche, in stile "Fabbrica di cioccolato". Lentamente la faccia frontale del cubo si divide in tanti listelli rettangolari che pian piano salgono su, mentre le facce laterali ruotano e si dispongono ai lati, finché la faccia posteriore si gira ed appare LEI.

Emetto un urlo lunghissimo e una palpitazione al cuore (stavolta positiva) sigilla definitivamente il sogno di una vita: vederla dal vivo, lì, ad una manciata di metri è, come diceva Hugh Grant, surreale ma bello. Anzi, fantastico, devo stropicciarmi gli occhi e darmi pizzicotti, è Madonna sul serio!! Qui, nel mio stesso campo visivo, nella mia stessa zona d'aria, nella mia stessa atmosfera!
Siede sul trono, da Queen of Pop quale è, con un bastone in mano, stivali di pelle, body e giacchetta completamente neri, con i capelli biondi raccolti e la sua inconfondibile energia.
Intona "Candy Shop" e la raggiungono 4 dei 12 ballerini, nel frattempo sbucati da sotto al palco e vestiti in marsina e cilindro. Lei urla "CIAO ITALIA!!" e il pubblico si lancia in un boato che riempie le viscere.
Per "The beat goes on" indossa un cilindro bianco, cavalca una Rolls Royce arrivata sul palco con un simil Kanye West sopra ed esclama "That's what I'm talkin' about Udine!!", con noi lieti nel sentire che ha imparato il nome della città.
Prosegue ininterrottamente con "Human Nature" alla chitarra elettrica ed il filmato, ormai cult, alle sue spalle che la mostra bloccata in un ascensore per ore, e alla fine, intonando "I'm not your bitch", si palesa l'immagine di Britney con la sua inconfondibile "It's Britney, bitch!"... Altro boato da record, vabbè.

La versione di "Vogue" (remixata con "4 Minutes", già ballata sabato al Mama) è divina, con le ballerine in costumi color carne e lei che sale sulla pedana che la porta a mezz'aria, mentre alla fine coreografia super sincronizzata con l'intero corpo di ballo e prima uscita per il cambio d'abito.
Parte sui megaschermi il remix di "Die another day", dove il tema è la boxe. Ed infatti arrivano sul palco due ballerini in versione pugile che se le suonano a colpi di acrobazie, salti mortali e spaccate (non sto neanche a rimarcare quanto lei scelga sempre il top del top tra i ballerini, sia a livello di bravura che di appeal estetico), finendo in un ring spuntato magicamente dalla pedana centrale, finché entra in scena nuovamente Madge, in calzoncini rossi, sopra alla postazione in movimento del Dj, con un palo che fa sempre comodo!
È il momento dell'atmosfera giocosa di "Into the groove", performance coloratissima e scatenata, con il salto della corda (notare che a 50 anni ha il fiato e la resistenza di una ventenne) e l'incitamento del pubblico, una profusione di energia (io ero già andato da tempo, praticamente eravamo i 4 che facevano più casino lì intorno!) che viene rintuzzata da "Dress you up" (new entry del tour 2009) nuovamente alla chitarra elettrica, che ora le prende bene si vede.
Si continua poi con "She's not me", uno dei momenti più divertenti: i megaschermi proiettano tutti i suoi vari look (4.590 praticamente), lei si mette un paio di vistosissimi occhiali da sole e gioca col pubblico con mosse e ammiccamenti, fino a quando sulla pedana centrale appaiono 4 ballerine vestite come altrettante lei del passato, precisamente: la vamp di "Material Girl", la sposa di "Like a Virgin", la sexy dominatrix di "Open your heart" e la diva di "Vogue" con il bustier a punta di Jean-Paul Gaultier, che lei maltratta e sfigura (ma bacia in bocca la sposa, tanto per non perdere il tocco trasgressivo), togliendo loro le parrucche e strappandone i vestiti, quasi a dire alle varie pop star che la emulano: "Di Madonna c'è ne una sola!".
Cosicché indossa il velo da sposa e, carponi, raggiunge il palco mentre parte "Last night a Dj saved my life" e tutti i ballerini si palesano per "Music", ennesima versione stupenda per una canzone che, in tutte le salse la metta, è sempre fantastica.

La cosa straordinaria dei concerti e, soprattutto di quelli di tale portata, è che non ricordi bene lo svolgimento, le successioni, la scaletta, sei come in trance e, quando finisce, non ti sei neanche accorto di aver saltato, ballato e urlato per 2 ore intere. Vieni catapultato in un mondo a parte, perdi di lucidità, la tua persona è immersa in una magica montagna russa e tutto scorre alla velocità della luce. Meno male che a settembre esce il dvd!
Durante la performance di "Holiday" è la volta del tributo a Michael Jackson: sullo schermo appare la sua foto da ragazzo ed un ballerino vestito come lui ricrea il moonwalking ed i suoi passi più famosi, mentre il pubblico è in delirio e Madonna esclama: "Let's celebrate the greatest artist that the world has ever known!!" e parte l'inconfondibile beat di "ma ma-se ma ma-sa ma ma-coo sa" e l'intero stadio batte le mani all'unisono. Davvero emozionante.
La parte più originale del concerto è quella gitana, dove viene ricreata sul palco una scenografia da vecchia Europa, con un'orchestrina di attempati, ma bravissimi, suonatori, e Madonna che intona "La isla bonita" (la versione del Live Earth del 2007, che adoro), mentre successivamente una ballerina, in stile danza del ventre, si esibisce in un assolo accompagnate dalle note folkloristiche della band.
Poi è la volta di "You must love me", cantata da Madonna alla chitarra classica, seduta sulla pedana centrale con intorno l'orchestra gitana: è il momento più commovente dello show. A cuore aperto la Divina si rivolge al pubblico rivelando che nel pomeriggio due operai erano morti cadendo da un'impalcatura mentre allestivano il palco per il suo concerto di Marsiglia! Ecco spiegate le voci della cancellazione dello show, ma nella città francese. Lei continua ricordando i loro nomi e cognomi, dicendo di essere vicina alle loro famiglie e, commossa, afferma l'importanza della vita e di ogni suo momento. Vedere Madge con la voce rotta dal pianto è un'esperienza indimenticabile, ed il suo sincero cordoglio fa commuovere l'intero stadio.

Sicuramente una delle performance più suggestive ed emozionanti è stata quella di "Devil wouldn't recognize you": preceduta da un filmato animato in cui una foresta viene spazzata via dalla pioggia incessante, scende sulla pedana centrale il pannello circolare che forma una gabbia dentro la quale appare Madonna che canta sopra ad un pianoforte, con indosso un mantello ed un cappuccio neri, avvolta dalla tempesta, che restituisce un effetto divinamente spettacolare. Accompagnata dai due ballerini cinesi, si libera del mantello e poco dopo canta "Spanish lesson" e "Miles Away", alla chitarra classica, dove si sentiva forse di più la carenza vocale (anche se in 2 ore di show le stecche sono state pochissime), ma ugualmente struggente e bellissima.
Il momento impegnato e "politico" dello show è rappresentato dal video di "Get stupid", remix di "The beat goes on", proiettato in una pausa, dove appaiono i maggiori leader mondiali, cominciando dai dittatori e proseguendo con le figure positive di Madre Teresa, Martin Luther King ed Obama, accolto con grida di entusiasmo da tutti (me in primis), lanciando il messaggio "Your planet needs you now" e mostrando le tragedie che affliggono l'umanità.
La parte finale è un climax senza precedenti: si susseguono "Ray of light", alla chitarra elettrica (simile alla versione del "Confessions Tour"), "Frozen" (altra new entry del 2009, fantastica: l'inizio è nella gabbia-schermo circolare, remixata con "I'm not alone" di Calvin Harris e il ritornello di "Open your heart", che non rovina anzi attualizza e rinnova una delle sue più belle canzoni), "4 Minutes", con i pannelli semovibili che mostravano Justin (purtroppo solo virtuale!) duettare con Madge una delle hit che più ha fatto ballare lo stadio.
Ma è forse con "Like a prayer" che si è superata: mix con "Feels like home", atmosfere apocalittiche, l'occhio di Dio e il suo nome in tutte le lingue, per ribardire che l'unica religione che l'uomo dovrebbe perseguire è "LOVE", l'amore. Plauso alla corista di colore e al suo meraviglioso gospel.

Con "Give it 2 me", il gran finale, assistiamo ad un evento senza precedenti: per la battaglia tra le due ali del pubblico (un must ai suoi concerti), la Regina scende dal palco e va vicino alla folla!! Penso che se fossi stato tra coloro appiccicati alle transenne non sarei più tornato sano di mente a casa... Incredibile!
Pensavo venisse giù lo stadio, il delirio e la follia erano gargantueschi. Questo è lo spirito di una donna che continua a mettersi in discussione, che non si ferma mai, che si scatena, balla, canta e si diverte e fa divertire, sognare e ballare insieme a lei, un animale da palcoscenico come forse pochi o mai ce ne sono stati. La Divina è ancor più divina, ed ha talento ed emozioni da vendere.

Quando rientra nel cubo, esclama "No one's gonna stop me, EVER!! Good NIght!" e le pareti si richiudono proclamando "Game Over", un senso di depressione ci attanaglia, ma siamo talmente soddisfatti, felici, senza un briciolo di voce e stravolti che non riusciamo a realizzare bene cosa sia appena successo. Sappiamo solo che esperienze come queste capitano raramente nella vita, e che la nostra decennale adorazione per Madonna aveva ben donde (soprattutto per me visto che era la prima volta che la vedevo dal vivo, Andrea & Co. sono ormai habitué) e adesso la ascolto con orecchio e cuore completamente diversi.
E come dice Andrea: "Riusciremmo ad immaginare un mondo senza Madonna??" ... Non credo proprio!!

mercoledì 15 luglio 2009

-1

Ancora 24 ore...

4. "Frozen" - 1998 (from "Ray of Light")
"You only see what your eyes want to see
How can life be what you want it to be
You're frozen
When your heart's not open"

Una delle canzoni più famose della Madonna-ultimo decennio, anticipa il pluripremiato (4 Grammy Awards) e, a parer mio, il miglior album mai realizzato dalla Queen of Pop: "Ray of Light", dal quale furono tratte autentiche perle, oltre a questa, come la title-track, "The Power of Goodbye", "Nothing Really Matters" e "Drowned World/Substitute for Love" (vedi dopo).
Ennesimo cambio di rotta, di look, di stile e di sonorità per la camaleontica star, sempre anticipatrice di mode (stavolta i tatuaggi all'henné sulle mani) e di groove all'avanguardia, grazie anche alla collaborazione con William Orbit.
Il risultato è una mistica ballata dark: Madonna mette dentro le sue influenze kabalistiche, new age e, con Chris Cunningham alla regia, realizza un video cult in cui la sua figura si spezza in mille corvi neri ed il gelido deserto attanaglia l'anima.
Da applausi!




3. "Hung Up" - 2005 (from "Confessions on a Dancefloor")

"Time goes by so slowly for those who wait

No time to hesitate
Those who run seem to have all the fun

I'm caught up
I don't know what to do"

Ritorno alle origini della disco, campionamento degli Abba ("Gimme, Gimme, Gimme") e nuovo look anni '70 per un successo clamoroso in tutto il mondo, quando tanti la davano ormai per finita.
Madonna risorge dalle ceneri e fa impazzire tutti sotto alla strobosfera, lanciando un trend che ha riempito le discoteche e fatto ballare anche i più scettici.
Dopo il mediocre (ebbene sì!) "American Life", Madge abbandona le pesanti atmosfere techno-elettroniche per ritrovare un sound più genuino, old school e totalmente inebriante.
Posto speciale nel mio cuore per tutti i ricordi che questo pezzo mi suscita ogni volta, al quale sono legato particolarmente per mille motivi che hanno segnato e scandito il periodo in cui uscì.
Dopo quasi 4 anni ancora mi fa scatenare e l'album "Confessions on a Dancefloor", un lungo viaggio sonoro ininterrotto, resta uno dei più belli della sua carriera, e non è da tutti mettersi in discussione a 50 anni.





2. "Drowned World/Substitute for Love" - 1998 (from "Ray of Light")
"I traded fame for love without a second thought
It all became a silly game
Somethings cannot be bought
I got exactly what I asked for
Wanted it so badly
Running, rushing, back for more
I suffered fools so gladly"

Come ho già detto, il suo migliore album ed anche il più apprezzato dai severi critici, a parer mio insuperabile e (finora) insuperato, "Ray of Light" si apre con questa magnifica canzone: un'analisi lucida che Madonna compie sul proprio passato, sulla sua carriera, per la quale ha sacrificato ogni cosa, che trova adesso la sua ragion d'essere nella nascita della figlia Lourdes, nel cambiamento e nella nuova direzione che intende seguire nella propria vita.
Il brano rispecchia perfettamente la sobrietà, l'intimismo, l'esplorazione viscerale del proprio animo e la ricerca di concretezza e profondità che fanno da fil rouge e permeano l'intero album.
Bellissime le liriche, dure, spietate senza serbare rancori o mostrare rimorsi, e sicuramente d'effetto anche il video che le accompagna, metafora del successo soffocante: la fuga dai paparazzi e dai falsi ammiratori, sentirsi soli in una stanza piena di gente ed il ritorno a casa per stringere tra le braccia la propria figlia.
Mai gravidanza fu tanto proficua!





1. "Vogue" - 1990 (from "I'm Breathless")
"When all else fails and you long to be
Something better than you are today
I know a place where you can get away
It's called a dance floor, and here's what it's for, so
Come on, Vogue!"


Più che una canzone, uno stile di vita, un'attitudine, un'esplosione camp!
Con questo brano Madonna porta alla ribalta un tipo di ballo, il vogueing, al tempo molto diffuso nei locali gay, che consisteva nell'imitare le pose plastiche dei modelli e modelle dell'arcifamosa rivista di moda "Vogue", appunto.
STRIKE A POSE! è diventato l'inno divistico/queer per eccellenza (e non per niente la canzone è stata inserita nel film "Il Diavolo veste Prada", volevo ben dire!).
Travolto da piccolo da quest'ondata di ritmo irrefrenabile, da allora la canzone è diventata un tormentone, una passione, una frenesia liberatoria per scatenarsi e capire che "la bellezza è dove la si trova" e che si deve essere se stessi in ogni circostanza, meglio se sulla pista da ballo, ovviamente.
Sarà anche per il favoloso mini-rap in cui Madge rievoca i più importanti attori e attrici del passato, come Greta Garbo, la Monroe, Bette Davis e Marlon Brando, omaggio alle stelle dell'Hollywood dei tempi d'oro a cui tanto lei si è ispirata, soprattutto in quegli anni.
Un tripudio di danze, divismo, paillettes, piume, corpetti e ciprie: questo, e molto di più, nell'azzeccatissimo video, uno dei più belli dell'artista, realizzato dal sempre fedele David Fincher, che si aggiudicò 3 Mtv Video Music Awards (regia, montaggio e fotografia) e rimane un cult per il popolo gay e non, anche per le atmosfere anni '30 che vi si respirano (e per i ballerini che vi appaiono!).
Vince il ritmo travolgente, quindi, ma sofisticato, un brano che riassume splendidamente lo spirito e il talento indiscusso della Regina.
E nel caleidoscopio dei generi, Madonna è sicuramente impossibile da catalogare o classificare, quindi chiedo venia se sono rimaste fuori tante, troppe altre canzoni.

WHAT ARE YOU LOOKING AT??


martedì 14 luglio 2009

-2

Prosegue la top10 madonnara:

7. "Live to Tell" - 1986 (from "True Blue")
"A man can tell a thousand lies
I've learned my lesson well
Hope I live to tell
The secret I have learned, 'till then
It will burn inside of me"

Primo singolo tratto dal fortunatissimo "True Blue", che resta a tutt'oggi l'album di inediti più venduto della Regina del Pop (ben 22.700.000 copie).
La ballad è una delle più intense mai scritte ed interpretate da Madonna, ed il suo significato più profondo e mistico viene perfettamente a galla nell'indimenticabile, controversa e ormai cult performance del "Confessions Tour" sulla croce di Swarovski con la corona di spine, al fine di veicolare il messaggio per salvare l'Africa dalla piaga dell'Aids.
Originariamente la canzone faceva parte della colonna sonora del film "A distanza ravvicinata", con l'allora marito di Madge, Sean Penn.





6. "Express Yourself" - 1989 (from "Like a Prayer")
"You deserve the best in life
so if the time isn't right then move on
Second best is never enough
you'll do much better baby on you own"

Contagioso, trascinante e liberatorio inno femminista, la canzone è tratta dall'acclamato album "Like a Prayer", che esplorava lati intimi di Madonna come il divorzio (da Sean Penn), la morte della madre ed il difficile rapporto col padre Tony.
Memorabile (ed emulatissima!) la coreografia con lei nei panni di un "manager" che termina con la "strizzata del pacco" tipica degli uomini di potere, mentre i maschi (biologici) sono tutti operai, sudati e sottomessi.
Altro video diretto da quel geniaccio di David Fincher (ispirato al film "Metropolis" di Fritz Lang, per le atmosfere futuristiche/decadenti), vinse 3 Mtv Video Music Awards e si posizionò al primo posto come il video più costoso della storia (spodestato in seguito da "Scream" di Michael e Janet Jackson).


5. "Secret" - 1994 (from "Bedtime Stories")
"Things haven't been the same
Since you came into my life
You found a way to touch my soul
And I'm never, ever, ever gonna let it go
Happiness lies in your own hand
It took me much too long to understand
How it could be
Until you shared your secret with me"

Probabilmente la ballad più struggente e riuscita di Madonna, semplice ed efficace, piena di emozioni intense.
Con venature soul e l'influenza di Babyface all'interno dell'album, la Regina del Pop sveste i panni della provocatrice/dominatrix per assumere quelli più intimisti, sobri e maturi della Diva sofisticata quale ormai è: di lì a poco, infatti, avrebbe interpretato il ruolo di Evita Perón nel musical omonimo.
Niente con lei è lasciato al caso.


lunedì 13 luglio 2009

-3

Come ogni buon musulmano che si rispetti deve recarsi almeno una volta nella vita a La Mecca, così coloro che si definiscono dei Cicconiani D.O.C. hanno l'obbligo morale, sociale ed etico di:
-adorare Louise Veronica e nessun'altro dio all'infuori di ella;
-creare un blog a sua immagine e somiglianza;
-essere traviati durante l'infanzia dalla sorella maggiore, zia, cugina o quant'altro ti porti ad avere un'insana passione per la suddetta;
-trascorrere buona parte della pubertà ad imparare a memoria tutte le coreografie dei suoi video davanti alla tv in salotto, nella speranza che tua madre/padre non ti veda;
-collezionare tutti i cd (che te lo dico a fare) e presentarsi al negozio (perché sarà l'unico cd che non scaricherai illegalmente!) il giorno STESSO dell'uscita di ogni nuovo album, pena l'ascolto ininterrotto di tutta la discografia di Mariah Carey;
-cantare una strofa di "Like it or not" sulla terrazza del MamaMia al microfono di Regina Miami completamente ubriaco;
-fracassare i cojones ai tuoi amici perché in macchina dopo 3 anni c'è sempre "Confessions on a Dancefloor" a rotazione;
-recarsi ad un concerto della Divina, esclusivamente nella zona 'Prato A'!

Ovviamente a me mancava l'ultimo ed ora posso dormire sonni tranquilli.
Non ho idea di cosa mi aspetterà, non oso immaginare cosa farò, vedrò, urlerò, canterò e, soprattutto, come tornerò!
Per celebrare il coronamento di tale sogno, farò la solita lista scema delle mie canzoni preferite di Madge, la top10, classifica che tanto mi piace fare a causa della mia malsana abitudine tassonomica (qualcuno direbbe "control freak", ma chissene).
Queste le prime tre posizioni dal basso (per ragioni di spazio e poi perché fa più figo):

10. "Bad Girl" - 1993 (from "Erotica")
"I always feel the need to hide my feelings from you
Is it me or you that I'm afraid of
I tell myself I'll show you what I'm made of
Can't bring myself to let you go"

Diretto da David Fincher (sì, quello di Seven, Fight Club e Benjamin Button!), uno dei migliori video di Madonna, un mini-film splendidamente fotografato e curato nei minimi dettagli, con una guest-star d'eccezione come Christopher Walken nei panni dell'angelo della morte.
Il pezzo è uno dei più belli tratti dal sottovalutatissimo album "Erotica" (che sfornò canzoni come "Rain", "Fever" e "Deeper and Deeper", oltre alla title-track soft core), che tanto scandalo suscitò a suo tempo nella pudicissima e bigotta America (e non solo).




9. "Justify My Love" - 1990 (from "The Immaculate Collection")
"Poor is the man
whose pleasures depend
on the permission of another"


Nell'era pre-Erotica già si intravedeva la linea di lì a poco seguita da Madonna nello scandagliare le sue passioni e i suoi desideri più reconditi, nello smascherare le paure e nell'attraversare senza rimorsi i limiti della decenza e del perbenismo, andando a fondo nelle proprie (e altrui) fantasie sessuali.
La canzone fu scritta da Lenny Kravitz, allora (pare) flirt di Miss Ciccone.



8. "Bedtime Story" - 1994 (from "Bedtime Stories")
"Today is the last day that I'm using words
They've gone out, lost their meaning
don't function anymore"

Splendida collaborazione con Björk, e si sente.
Svolta elettronica/indie per la nuova, alternativa Madge sempre alla ricerca di nuovi stimoli, che
fece centro con questo album, uno dei suoi più riusciti e apprezzati anche dalla critica.
Il video, costosissimo, diretto da Mark Romanek (creatore di "Scream" di Michael Jackson), è un orgasmo per gli occhi e per la mente: oscuro, all'avanguardia, retro, kitsch, minimalista, pauroso, folle ed onirico, tutto e di più e il suo esatto contrario, una favola della buonanotte da brividi.
Due scene cult segnarono la mia infanzia: le colombe che escono dal ventre gravido di Madonna ed il suo volto, alla fine, completamente trasfigurato con la bocca al posto degli occhi e viceversa... Sogni d'oro!